Pordenone-SPAL (21^ giornata di serie B) è finita 1-1, ma oltre al risultato com’è andata? Vediamolo nel dettaglio con un’analisi approfondita.
L’AVVERSARIO
Il Pordenone con 16 gol è assieme alla Reggina l’attacco meno prolifico del campionato. I migliori marcatori con 3 gol ciascuno sono Butic e Cambiaghi (classe 2000 in prestito dall’Atalanta, con altrettanti assist all’attivo), ma il mercato di gennaio ha addirittura privato la rosa degli altri due migliori Floronusho e Camporese entrambi a quota 2. Proprio il già citato Cambiaghi è stato l’autore del gol vittoria al 90’ nella trasferta di Perugia nel turno precedente, coincisa con la seconda vittoria stagionale. Nel reparto avanzato agisce dietro alle due punte Butic e Di Serio, appena arrivato in prestito dal Benevento. Nonostante il precedente successo mister Tedino opta comunque per diverse rotazioni, confermando nel reparto difensivo il solo Perisan in porta e Perri terzino a sinistra. A centrocampo di rientro dalla squalifica il capitano Pasa come vertice basso, assieme ai confermati Lovisa e Gavazzi.
Formazione
1-4-3-1-2
Perisan;
Andreoni, Sabbione, Dalle Mura (76′ Bassoli), Perri;
Gavazzi (65′ Vokic), Pasa (55′ Torrasi), Lovisa;
Cambiaghi;
Butic (76′ Deli), Di Serio (55′ Candellone).
Allenatore: Bruno Tedino.
LA SPAL
1-4-3-1-2
Thiam;
Dickmann (79′ Almici), Vicari, Meccariello, Celia;
Zanellato, Esposito, Pinato (79′ Rossi);
Mancosu;
Finotto (74′ Melchiorri), Vido.
Allenatore: Roberto Venturato.
LA PARTITA
Partita certamente diversa da quella del girone d’andata, in cui la SPAL aveva conquistato i tre punti con un ampio 5-0. In quell’occasione la squadra di Clotet era certamente stata favorita dall’espulsione al 13’ di Camporese, anche se poi di fatto il Pordenone nel corso della stagione si è dimostrato in difficoltà contro quasi tutti gli avversari occupando l’ultimo posto in classifica a pari merito con il Vicenza.
A Lignano è arrivato il terzo pareggio in tre partite dall’arrivo di Venturato, nonostante il maggior numero di occasioni create. Se da un lato l’alto numero di tiri è influenzato dai tentativi effettuati da fuori (peraltro in situazioni poco favorevoli), è comunque la SPAL ad avere le occasioni gol più nitide, mancando di precisione al momento di finalizzare. Da citare al 44’ l’occasione di Finotto di testa da distanza ravvicinata, quella del 57’ in circostanze simili a quelle del pareggio e l’ultima al 93’ quando Vido non riesce a controllare perfettamente il potenziale assist di Mancosu.
Rispetto alle precedenti partite si è potuto assistere chiaramente ad uno scaglionamento diverso in fase difensiva, con Vido più vicino alla punta disposta in attacco preventivo (sempre Finotto). Questa differenza è stata determinante per sfruttare al meglio le ripartenze in caso di transizione positiva, con l’ex Cremonese protagonista con il suo assist in occasione del pareggio. Utilizzo sostanzialmente diverso da quello di Colombo, che in stagione non era partito titolare solo a Crotone a causa di una squalifica. Con Clotet che ultimamente in fase difensiva lo utilizzava come esterno sulla linea di centrocampo, alla guida di Venturato si abbassava centralmente assieme a Mancosu a ridosso dei tre centrocampisti.
Nota non trascurabile il rigore a favore del Pordenone al minuto 85, per fallo di Almici su Lovisa e poi parato da Thiam. Il portiere spallino contribuisce in maniera decisiva al mantenimento del pareggio, in un’occasione favorevole agli avversari giunta in circostanze abbastanza fortuite.
FASE DIFENSIVA
Nella foto proposta in alto si nota la disposizione dei tre centrocampisti (in questo caso Esposito in uscita a ribattere il tiro avversario) e Mancosu subito a ridosso. Più avanti Vido non partecipa alla fase difensiva, occupando lo spazio tra le linee di centrocampo e difesa avversarie. Ancora più avanti, fuori dall’inquadratura televisiva, staziona Finotto anche lui intento a effettuare la controfase. Proprio sul prosieguo di quest’azione e dopo una serie di rimpalli, il pallone giunge a Mancosu che verticalizza direttamente su Finotto, che viene anticipato di testa dal centrale Sabbione all’altezza della trequarti offensiva.
Il Pordenone tendenzialmente ha optato per una costruzione diretta, facendo rinviare il portiere anche con i centrali all’interno della propria area per cercare di tenere le linee di pressione spalline più alte possibile. In caso di rinvio centrale è una delle due punte avversarie a staccarsi dalla marcatura per provare a ricevere tra le linee, dove solitamente staziona Esposito. Su rinvio laterale invece i giocatori cercati sono quelli con il compito di tagliare alle spalle delle mezzali spalline. Stesso discorso si applica quando si verifica una costruzione manovrata dai terzini e si provoca l’uscita sempre delle mezzali, per poi scavalcarle con una verticalizzazione che in questa circostanza può anche essere a favore della punta lato palla.
FASE OFFENSIVA
Causa le contemporanee assenze di Viviani, Mora e Da Riva, la SPAL ha schierato un centrocampo totalmente inedito con Esposito vertice basso e i due nuovi acquisti Zanellato e Pinato (proprio ex-Pordenone) come mezzali. Il numero dieci spallino ha cercato di catalizzare attraverso di sé gli sviluppi per zone centrali, faticando a trovare l’intesa con Esposito con il quale spesso si è trovato sulla stessa linea orizzontale. Le mancate rotazioni in queste fasi e lo scaglionamento piatto hanno contribuito alle difficoltà dello sviluppo nella metà campo offensiva. Proprio l’azione rappresentata in foto si conclude con una verticalizzazione di Zanellato, che dopo aver ricevuto palla da Dickmann effettua un lancio per Vido, terminato tra le braccia del portiere avversario mentre il compagno di squadra aveva fatto il movimento opposto cercando lo spazio tra le linee invece dell’attacco alla profondità.
Nell’immagine proposta è contenuto l’avvio dell’azione di ripartenza al 57’, che ha portato nuovamente Finotto davanti al portiere pochi minuti dopo aver realizzato il pareggio. Dopo un’azione insistita del Pordenone sulla sinistra, che ha generato due cross consecutivi intercettati da giocatori della SPAL, Esposito dal limite dell’area riesce a rinviare verso il centrocampo. La traiettoria assume volutamente una parabola molto alta, che dà il tempo alla SPAL di risalire velocemente mentre Finotto contende il pallone ai difensori avversari. Con Vido già posizionato più avanzato per tutto il corso della partita e Pinato più veloce del diretto avversario, si crea momentaneamente un tre contro tre in cui il pallone arriva allo stesso Pinato che serve Finotto in profondità. L’attaccante spallino giunto in area defilato sulla destra calcia sul portiere avversario e la respinta termina in fallo laterale.
MOMENTI SALIENTI
38’ – Gol Pordenone 1-0 (Butic)
In seguito ad un rinvio dal fondo avversario, dopo aver riconquistato momentaneamente il possesso con Dickmann e aver ricominciato la costruzione da Thiam, anche il portiere spallino effettua un rinvio che non viene controllato da nessun compagno per poi finire in possesso di Pasa. Il capitano del Pordenone, assieme a Lovisa e Gavazzi, gode dello spazio lasciato tra il reparto di centrocampo e l’attacco della SPAL. Da qui e senza pressione può effettuare un lancio su Di Serio marcato da Vicari. In foto si nota il momento in cui la punta avversaria controlla il pallone in area, con Meccariello e Dickmann partiti sulla stessa linea e lenti a scappare rispetto al compagno di reparto. A questo punto l’attaccante avversario appoggia lateralmente su Cambiaghi che rasoterra di sinistro fornisce l’assist a Butic inseritosi all’altezza del primo palo.
52’ – Gol SPAL 1-1 (Finotto)
Come per la maggiore dei casi in questa partita è una ripartenza a rendere pericolosa la SPAL. Esposito conquista il pallone vincendo un contrasto in seguito ad una rimessa laterale avversaria: in un primo momento sembra tentare la verticalizzazione immediata su Finotto, per poi servire Vido dalla parte opposta. In questo frangente Dalle Mura perde completamente la marcatura su Finotto, che tagliando alle spalle del difensore del Pordenone riceve il passaggio di prima del compagno di reparto e giunge in area senza opposizione segnando in maniera agevole il definitivo pareggio.
Sergio Restano ha 31 anni, è allenatore UEFA B e ha la qualifica di match analyst professionista.