Il primo di marzo del 2020 parte della redazione de LoSpallino.com andò allegramente a pranzo in un locale del centro storico di Ferrara. Nel gruppetto c’erano anche i giornalisti che in origine sarebbero dovuti partire in direzione di Parma per una partita che si sarebbe dovuta giocare alle 15 di quel giorno. Però tutto venne rinviato a causa della pandemia e allora evviva, un pomeriggio di libertà e spensieratezza in tempi difficili. In retrospettiva fu una scelta abbastanza balorda, per le ragioni che tutti possono immaginare. Ma d’altra parte una settimana prima c’erano quasi 15mila persone non distanziate al “Mazza” per vedere SPAL-Juventus e poche decine di loro indossavano una mascherina. Alcuni di queste vennero anche un po’ prese in giro.
L’ALLUCINAZIONE
L’8 marzo successivo, con l’Italia a poche ore dal lockdown totale, Parma-SPAL finì col giocarsi a porte chiuse, con 75 minuti di ritardo, con ritmi da allenamento del giovedì e un’angoscia che attanagliava giocatori e addetti ai lavori. In mezzo a quel silenzio da stadio deserto vinse la SPAL con un gol di Petagna su rigore e questo consentì a Luigi Di Biagio la sua prima e unica vittoria della sua esperienza da allenatore della SPAL.
Anche giocare quella partita, in retrospettiva, fu una scelta balorda e lo dissero tutti: lo stesso Di Biagio, Sergio Floccari, Andrea Petagna e pure il ds del Parma Daniele Faggiano che poi finì dentro a una stucchevole polemica di cui non si sentiva il bisogno.
A distanza di due anni, oltre al ricordo di un momento orrendo di un campionato orrendo, resta veramente poco. Ci sono appena quattro reduci che indossano ancora le rispettive maglie: Vicari e Thiam nella SPAL, Colombi e Sprocati (che però è fuori rosa) nel Parma.
Parma – dove sono oggi
Colombi (Parma); Darmian (Inter), Iacoponi (Teramo), Bruno Alves (Apollon Smyrnis – Grecia), Gagliolo (Salernitana); Grassi (Cagliari), Brugman (Real Oviedo – Spagna), Kurtic (PAOK – Grecia); Kulusevski (Tottenham – UK), Cornelius (Trabzonspor – Turchia), Gervinho (Trabzonspor – Turchia.
Subentrati: Caprari (Hellas Verona); Karamoh (Fatih Karagumruk – Turchia); Siligardi (FeralpiSalò).
Allenatore: D’Aversa (senza squadra).
SPAL – dove sono oggi
Berisha (Torino); Cionek (Reggina), Bonifazi (Bologna), Vicari (SPAL), Reca (Spezia); Missiroli (Cesena), Valdifiori (svincolato), Murgia (Perugia); Valoti (Monza), Petagna (Napoli), Fares (Torino).
Subentrati: Felipe (svincolato); Sala (Spezia); Tunjov (Carrarese).
Allenatore: Di Biagio (senza squadra).
BEI TEMPI
Un anno prima – o quasi – fu tutto decisamente più divertente e interessante da raccontare. Una SPAL che non vinceva da undici (!) partite ed era sotto 2-0 al “Tardini” si inventò una rimonta epica in 18 minuti che culminò con un gol memorabile di Mohamed Fares proprio sotto un settore ospiti stracolmo di tifosi biancazzurri.
Fu un successo che probabilmente cambiò il corso di una stagione iniziata bene, ma che si era abbastanza complicata tanto da far scricchiolare notevolmente la panchina di Leonardo Semplici. Il resto della storia lo conosciamo: 13° posto finale in classifica, apice gestionale della gestione-Colombarini, idea distorta di potenziali ulteriori progressi.
IL GIOVANE ROSSI
Parma è un luogo speciale anche per Giuseppe Rossi. Lì il ragazzo del New Jersey passò quattro anni nelle giovanili e lì debuttò in serie A nel 2007, a poco meno di vent’anni, di ritorno (temporaneo) dal Manchester United. E in che modo debuttò. Con un gol – decisivo – in un Parma-Torino 1-0 che ancora oggi è nelle memoria dei tifosi gialloblù.
Un capolavoro di tecnica, velocità, potenza e personalità che fu seguito da altri otto gol nel giro di altri quattro mesi. Numeri che contribuirono a salvare un Parma che al termine del girone d’andata era penultimo in classifica.
Abbastanza incredibilmente la giornata di sabato segnerà il ritorno di “Pepito” a Parma da avversario per la prima volta in quindici anni. Infortuni, trasferimenti e vicissitudini societarie del club crociato gli avevano sempre impedito di andare a riprendersi un applauso dal suo vecchio pubblico.
CAPPELLINO MALEDETTO
Giuseppe Iachini è stato ingaggiato dal Parma a fine novembre 2021 per sostituire Enzo Maresca. L’intento della società era quello di far viaggiare più velocemente una squadra costosa e piena di talento, ma finora i risultati non si sono visti. Anzi, la media punti è addirittura peggiorata. Tra le altre cose Iachini venne accostato alla SPAL nel corso della stagione 2018/2019, quando le cose sembrarono mettersi male con Semplici. Successe un mesetto prima di quella famosa vittoria al Tardini.
In compenso l’allenatore di Ascoli Piceno può vantare un certo record contro la SPAL: sei confronti in totale e zero sconfitte all’interno di un arco temporale di quasi vent’anni.
Roberto Venturato invece non ha mai avuto a che fare con il collega, normalmente abituato a frequentare la serie A. Sarà la prima sfida tra i due, che peraltro sono quasi coetanei. Iachini è nato nel 1964, l’allenatore della SPAL nel 1963. Se però si vuole mettere il carico sul filone della scaramanzia i confronti tra Venturato (al Cittadella) e il Parma non hanno riservato grandi soddisfazioni.Nella stagione 2017/2018, culminata con la promozione diretta del Parma in serie A, il Cittadella venne sconfitto 2-1 al “Tombolato”. Nel girone di ritorno arrivò invece uno 0-0. Venturato chiuse da sesto in classifica e prese parte ai playoff, conclusi con l’eliminazione in semifinale per mano del Frosinone (poi a sua volta promosso).