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Oh, chi si rivede. La SPAL torna al “Tardini” di Parma con il proposito di allungare una tradizione recente decisamente favorevole, soprattutto alla luce di un momento di forma non brillantissima della squadra allenata da Giuseppe Iachini. Occhio però a sottovalutare un collettivo che abbonda di talento individuale. A inquadrare meglio la situazione dei crociati ci aiuta Guglielmo Trupo, giornalista di ForzaParma.it.

In una scala che va deludente a catastrofica quant’è stata negativa finora la stagione del Parma, e quali sono gli ingredienti principali che hanno portato all’attuale classifica?
“Direi senza dubbio deludente, anche se possiamo aggiungere che la stagione del Parma, fin qui, è stata sostanzialmente sbagliata nella pianificazione. La squadra è stata allestita male e i giocatori sono stati presi per riempire dei buchi, ma senza essere funzionali al progetto. La proprietà ha commesso degli errori dimostrando inesperienza e poco tatto nella gestione di alcune situazioni importanti. Basti pensare che, dopo le sconfitte, nessuno della dirigenza è mai andato a parlare direttamente con i calciatori. Mancano le basi e le conoscenze in alcuni settori fondamentali per una società di calcio, come ad esempio lo scouting. La situazione attuale di classifica è la conseguenza scontata di tutti questi problemi”.

L’anno lo scorso la depressione da retrocessione colpì duramente la SPAL, presentando i sintomi più pesanti nel corso della parte centrale della stagione. È la stessa cosa accaduta al Parma o c’è qualche altro elemento in gioco?
“Direi che in linea generale è la stessa situazione che è successa anche al Parma, ci aggiungerei solo appunto il fattore dell’inesperienza e delle scelte sbagliate sia a livello tecnico sia sul campo. L’amministratore delegato è stato allontanato a Natale e c’è stato anche un cambio di allenatore. Le modifiche in corso d’opera significano sempre che qualcosa non è andato nel verso giusto. Non so se ci sarà il tempo di rimediare, ma la piazza di Parma merita ben altro”.

Con un andamento recente abbastanza zoppicante e 12 punti di ritardo sull’ultimo posto disponibile per i playoff, qual è l’obiettivo realistico della squadra per la parte finale della stagione?
“Mi sento di dire che i playoff non sono del tutto tramontati, perché il campionato di serie B insegna che bastano uno o due vittorie per cambiare le prospettive e raddrizzare la classifica. Tuttavia i successi vanno raggiunti nei novanta minuti e il Parma nelle ultime sette partite ha vinto solo una volta contro il Pordenone. Troppo poco per puntare ad un traguardo che ad inizio stagione sembrava l’obiettivo minimo per i ducali. Serve un filotto di risultati positivi da raggiungere al più presto”.

Iachini era arrivato come l’uomo esperto e del puro senso pratico da opporre al “teorico” e inesperto Maresca. Ma la media punti dell’attuale tecnico è inferiore a quella del suo predecessore: cosa non sta funzionando?
“Il problema principale è che Iachini ha ereditato una squadra che non è sua e non rispecchia troppo il suo credo. La rosa non è pronta e sta faticando tantissimo, malgrado i diversi nomi importanti che il Parma può vantare rispetto ad altre avversarie. L’organico a mio parere è comunque di buon livello, però manca quell’amalgama, quella coesione che molto spesso fa la differenza sui valori individuali. Ci sono tanti stranieri che non conoscono il campionato, giovani che hanno bisogno di un periodo d’adattamento e qualche scelta sul mercato si è rivelata particolarmente discutibile”.

La campagna di rafforzamento invernale ha portato nomi illustri: che si può dire del loro impatto?
“Sono arrivati senza dubbio dei nomi importanti che però si sono subito infortunati. Cassata sicuramente non ci sarà contro la SPAL; Pandev ha segnato nella sua seconda partita e pure lui non sta benissimo, mentre Simy allo stesso modo ha già trovato il suo primo gol con la nuova squadra, ma nella sfida persa malamente contro la capolista Cremonese. Bisogna ancora vedere quale sarà l’impatto di questi rinforzi da qui fino alla fine”.

Di recente ci sono stati momenti di contestazione per il presidente Krause: si tratta di episodi sporadici o riflettono il sentimento della tifoseria crociata?
“È arrivata la prima contestazione e credo sia normale, visti i risultati e le ambizioni con cui era incominciato il campionato. I tifosi del Parma sono abbastanza delusi dall’operato del presidente, ma in un modo o nell’altro restano sempre vicini alla squadra. Dal punto di vista calcistico il tifo gialloblù merita solo il meglio, poi chiaramente le annate storte possono capitare”.

Sabato probabilmente rientrerà Buffon: il resto della formazione quale potrebbe essere?
“Rientra Buffon e Danilo è squalificato, quindi bisognerà capire che disposizione tattica sceglierà Iachini. Rientra anche Valenti ma non è in condizione, Balogh non gioca dal 28 di novembre e Osorio ha Cremona ha fatto molto male. Restano quindi diversi dubbi. A centrocampo sono out l’ex Schiattarella e Cassata, mentre prevedo davanti il tandem formato da Inglese e Benedyczak. A supporto delle due punte ci sarà l’uomo più pericolo di questo Parma: Il “mudo” Franco Vazquez”.

PROBABILE FORMAZIONE (3-4-1-2): Buffon; Osorio, Balogh, Cobbaut; Coulibaly, Bernabé, Juric, Man; Vazquez; Inglese (Simy); Benedyczak

INDISPONIBILI: Dierckx, Cassata, Schiattarella.
SQUALIFICATI: Danilo

IN PIU’ DOPO I MERCATO DI GENNAIO: Simy (A, Salernitana); Pandev (A, Genoa), Cassata (C, Genoa); Costa (D, Napoli); Rispoli (D, svincolato); Bence Komlosi (d, Diosgyor); Oosterwolde (D, Twente, prestito); Bernabe’ (c, svincolato)

IN MENO DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Iacoponi (A, Pordenone); Da Cruz (A, Vicenza, prestito);  Busi (C, Reims); Sepe (P, Salernitana); Mihaila (A, Atalanta)