La SPAL è chiamata ad un’immediata reazione dopo la batosta di Parma, ma sul suo percorso trova un avversario scomodo che peraltro rappresenta il passato recente di Roberto Venturato. Mercoledì al Paolo Mazza (ore 18.30) ci sarà poco spazio per i sentimenti, perché la formazione veneta è ormai una solida realtà del campionato cadetto e anche quest’anno proverà a inserirsi nella lotta per la massima serie puntando forte sui playoff che si giocheranno a fine stagione. Per capire come stanno i granata abbiamo chiesto informazioni a chi li segue da vicino, ovvero al collega Diego Zilio del quotidiano “Il Mattino” di Padova.
Il punto di partenza non può che essere l’incrocio con Roberto Venturato: allo stato attuale si può quasi dire che il Cittadella manchi a lui più di quanto lui manchi al Cittadella. Ce lo si aspettava?
“Sinceramente in pochi potevano immaginare che Venturato incontrasse così tante difficoltà, ma bisogna sottolineare un aspetto: l’ex tecnico del Cittadella è un maestro di calcio, che insegna ed ha sempre voluto dare un’impronta ben precisa alle sue squadre. Questa sua nuova parentesi alla SPAL rappresenta la prima situazione in cui si cimenta con una squadra in corso d’opera, mentre lui è probabilmente più adatto a lavorare con un gruppo all’inizio della stagione. Aveva tanta voglia di rimettersi in gioco dopo aver rifiutato diverse opportunità che non lo convincevano, ma resto dell’idea che sia un tecnico più adatto ad insegnare calcio ai nastri di partenza, con una rosa costruita per affrontare una nuova annata calcistica“.
Anche quest’anno il Cittadella si sta dimostrando competitivo in zona playoff: quali sono i punti di forza dell’organico attuale?
“Dal punto di vista della qualità il Cittadella ha alzato l’asticella, perché ha inserito vari elementi che hanno trasmesso diversi benefici. In generale anche il livello dell’intero campionato s’è alzato, quindi tocca misurarsi con una realtà più competitiva che non fa sconti a nessuno. Tra i punti di forza c’è sicuramente l’organizzazione, rimasta intatta nonostante il cambio di panchina, e l’inserimento appunto di giocatori che in un impianto di gioco come quello del Cittadella possono starci benissimo. Restando sui valori tecnici cito Antonucci e Baldini, che forniscono un’imprevedibilità nel tridente offensivo che poche altre squadre riescono ad eguagliare. Sono stati molto importanti anche i rientri di Pavan e Branca, che hanno portato personalità e intelligenza tattica. Al di là dei nomi, comunque, il Cittadella una squadra che in ogni reparto presenta una sua identità ben definita“.
Ormai il “sistema-Cittadella” è noto e sembra prescindere abbastanza dalla guida tecnica: Gorini ha portato qualcosa di nuovo o sta lavorando in continuità con le stagioni precedenti?
“A molti appassionati e addetti ai lavori la scelta di affidarsi a Gorini per il post-Venturato era sembrato un azzardo, perché l’attuale tecnico non aveva mai svolto il ruolo di allenatore in una prima squadra. A mio avviso, in realtà, puntare su di lui è stata una mossa meno rischiosa rispetto ad un allenatore esterno, perché Gorini conosce benissimo l’ambiente, conosce benissimo le metodologie di lavoro del vecchio mister e, soprattutto, è una persona giovane con grande entusiasmo. Le grosse differenze tra l’era Venturato e quella del suo ex vice sono legate soprattutto alle caratteristiche dei giocatori utilizzati: il Cittadella ha mantenuto lo stesso modulo (4-3-1-2) e la stessa idea di calcio aggressiva, mentre sono cambiate le peculiarità degli elementi che scendono in campo. Nel girone d’andata il centravanti è stato Okwonkwo, che attacca gli spazi maggiormente rispetto alle punte della vecchia stagione, Tsadjout e Ogunseye. La stessa imprevedibilità di Baldini e Antonucci, come detto, è un fattore di innovazione rispetto alle scorse stagioni. Si è persa forse un po’ di fisicità, ma si è guadagnato molto di più dal punto di vista tecnico“.
In genere il dg Marchetti pesca giocatori semi-sconosciuti e calciatori da recuperare per poi rivenderli bene. Quali saranno i prossimi nomi da mercato nella prossima estate?
“A gennaio ha tenuto banco il caso Adorni, ceduto poi al Brescia in mezzo a tante polemiche. Forse è ancora presto per indicare nomi papabili per la sessione estiva, ma certamente ci sono diversi giovani che hanno davanti a loro un futuro parecchio interessante. Cito nuovamente Antonucci, che sembrava una promessa mancata dopo essere uscito dall’ambiente Roma, mentre in questa stagione sta recuperando alla grande tutto il tempo perso. Baldini è esploso negli scorsi playoff e può essere un altro nome interessante. Tounkara (ex Lazio) è l’uomo delle ultime giornate: sembrava un oggetto misterioso a inizio stagione, mentre adesso è in rampa di lancio dopo i due gol segnati contro Lecce e Frosinone. Anche lui è stato pescato dalla serie C, come tanti altri giocatori scoperti da Marchetti“.
Poco prima della trasferta di Lecce è diventata di dominio pubblico la positività all’antidoping del giocatore Orji Okwonkwo, fin qui uno dei protagonisti della stagione con otto gol e due assist. Come si è evoluta la vicenda?
“Il caso Okwonkwo ha rovinato un po’ l’euforia che si respira nell’ambiente Cittadella, soprattutto dopo le due grandi vittorie ottenute contro la capolista Lecce e il convincente 3-0 inflitto al Frosinone. Stando alle parole del diretto interessato è stata utilizzata una pomata che gli ha consigliato un amico per recuperare dall’infortunio al ginocchio. Il medicinale si chiama Trofodermin ed è basato sul principio attivo del Clostebol, uno steroide anabolizzante. È stata una mossa molto superficiale senza il consulto dello staff medico, a cui il giocatore ha riferito il tutto solo dopo la positività emersa dal controllo. Non ci sono dubbi sulla buona fede del ragazzo, ma è chiaro che a questi livelli si tratta di un’ingenuità inconcepibile. Nella tela dei gradi di giudizio purtroppo c’è il precedente non certo ottimistico del difensore Lucioni, trovato positivo alla stessa sostanza e squalificato per un anno durante il suo periodo a Benevento“.
A fronte dei tantissimi impegni ravvicinati è lecito aspettarsi un po’ di turnover per la partita di Ferrara?
“Un turnover ragionato lo do per scontato. L’ha sempre fatto largamente anche Venturato, addirittura una volta cambiando l’intera squadra tra il turno della domenica e quello durante la settimana. Gorini è meno radicale ma l’ha sempre fatto anche lui, per questo non mi stupirei se l’intera linea difensiva venisse sostituita, partendo quindi con Cassandro, Visentin, Perticone e Benedetti. A centrocampo dovrebbe rivedersi Vita, che ha usufruito di un turno di riposo contro il Frosinone, e davanti tornerà Baldini, anche lui in panchina contro i ciociari. A fargli il posto dovrebbe essere uno tra Tounkara e Beretta, con quest’ultimo forte candidato a scivolare in panchina. Un po’ di cambiamenti saranno necessari per dosare al meglio le energie, anche perché tutti questi turni infrasettimanali sono una novità assoluta per il campionato di serie B“.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2): Kastrati; Cassandro, Visentin, Perticone, Benedetti; Vita, Pavan, Branca; Antonucci; Tounkara, Baldini (Beretta)
SQUALIFICATI: Nessuno
INDISPONIBILI: Danzi
IN PIU’ DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Del Fabro (D, Juventus); Laribi (C, Reggina); Varela (A, Siena); Visentin (D, Crotone)
IN MENO DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: D’Urso (C, Perugia); Adorni (D, Brescia); Cuppone (A, Potenza)