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L’ultimo impegno che precede una quanto mai necessaria sosta sarà di quelli parecchio proibitivi. Al Paolo Mazza (domenica, ore 16.15) arriva la Cremonese di Fabio Pecchia, che lotta ormai da settimane per il primo posto in classifica. I grigiorossi stanno disputando una stagione oltre ogni previsione, con l’obiettivo – ormai dichiarato – di provare a tornare in quella serie A che a Cremona manca dalla stagione 1995/96. Per capire come stanno gli avversari abbiamo chiesto informazioni a chi li segue nel quotidiano, Andrea Ferrari di CuoreGrigiorosso.com

Il successo in rimonta contro il Pordenone ha un peso specifico enorme per la stagione della Cremonese, che alla giornata 30 guarda tutti dall’alto al basso. Quali sono le armi vincenti che hanno costruito questo primato?
“Le principali armi vincenti sono state l’assortimento perfetto del gruppo e la gestione dello stesso lungo il campionato. Sicuramente bisogna citare tre nomi su tutti: Braida, Giacchetta e Pecchia, ovvero coloro che si occupano della parte tecnica. Tutti e tre hanno contribuito a costruire una squadra completa, con giovani di prospettiva sia di proprietà sia  in prestito dalle principali squadre di serie A. In partenza non si poteva pensare ad una Cremonese da primi posti, anche perché molti componenti sono alla primissima esperienza in un campionato professionistico. Tutti hanno trovato il modo migliore per crescere e raggiungere un alto grado di maturità, dando il proprio contributo una volta chiamati in causa. Mister Pecchia ha avuto il merito di creare un’identità di gioco moderna, votata al possesso palla e all’attacco. La gestione del gruppo è stata esemplare, facendo sentire tutti dei titolari senza creare prime e seconde linee”.

Neanche una settimana fa, tuttavia, era arrivata una sconfitta pesante nello scontro diretto contro il Pisa. Su quali lacune può concentrarsi la SPAL per cercare di dare fastidio alla capolista?
“La sconfitta di Pisa è figlia di diversi errori: in primis, la scelta di Pecchia di affidarsi nella cerniera di centrocampo al duo troppo giovane composto da Gaetano e Fagioli. In una gara così importante l’inesperienza dei due calciatori, seppur cresciuti tantissimo quest’anno, si è fatta sentire parecchio. Poi ci sono da considerare anche gli episodi (come il rigore del Pisa realizzato e quello fallito dalla Cremonese), che hanno indirizzato fin da subito l’esito dell’incontro. In generale quest’anno la squadra di Pecchia ha fatto molta più fatica con le avversarie chiuse dietro. Credo che non sia proprio lo stile di Venturato, però la SPAL potrebbe considerare di aspettare e poi affondare il colpo al momento opportuno”.

A due mesi dal termine del campionato la promozione diretta sembra una prospettiva molto realistica. I grigiorossi riusciranno a reggere la pressione da qui alla fine?
“Tutti i media nazionali sostengono che la Cremonese abbia più chance di vincere il torneo per via del calendario favorevole. Non ci sono più scontri diretti, vero, ma è giustissimo utilizzare la parola pressione perché contro squadre meno attrezzate ci sarà l’obbligo di vincere e fare punti. Non sarà un’impresa semplice, ma confido che la squadra abbia raggiunto la maturità giusta per rimanere sul pezzo fino alla fine. Poi è chiaro, le incognite sono sempre dietro l’angolo all’interno di una partita. Magari giochi benissimo e per un episodio la pareggi o la perdi”.

Buonaiuto, Ciofani, Di Carmine, Baez, Gaetano, Zanimacchia in attacco, ma anche Fagioli nel mezzo, l’ex SPAL Okoli in difesa o il portiere Carnesecchi. Chi è l’uomo copertina di questa stagione oltre ogni aspettativa?
“Bella domanda. Sicuramente Fagioli e Buonaiuto sono tra i migliori della squadra, ma direi che questi exploit erano stati ipotizzati – e sperati – fin dalle prime battute del campionato. Buonaiuto non veniva da grandi stagioni prima di arrivare a Cremona, però tutti quanti eravamo a conoscenza delle sue ottime qualità. Di Fagioli ne parlavano benissimo ben prima che arrivasse in squadra nell’ultimo giorno di mercato: nel suo caso non parlerei di una vera e propria sorpresa. Tra tutti, forse, citerei Zanimacchia: meno conosciuto e all’apparenza meno in grado di fare la differenza. Il giocatore piano piano s’è conquistato la titolarità e sta segnando dei gol decisivi, oltre che di pregevole fattura. Probabilmente è quello che ha avuto la crescita migliore e più sorprendente, guadagnandosi il posto nel ruolo di esterno sulla fascia di destra”.

Rispetto al passato che cosa ha portato in più il tecnico Fabio Pecchia in questa annata? Fin dove arrivano i suoi meriti per la situazione attuale?
“I meriti più importanti, come già accennato, sono senza dubbio nel gioco espresso fin dalle prima giornate. Negli ultimi anni a Cremona non s’era mai visto un gioco così convincente, fatto di verticalizzazioni, sovrapposizioni dei terzini, un attacco corale e una difesa più che buona protetta da un centrocampo di grinta e qualità. La gestione dei giocatori, poi, è un altro punto forte sul quale bisogna complimentarsi con il tecnico. Per gestione non si intende solo il turnover o le sostituzioni al momento opportuno, bensì anche tutto ciò che riguarda i rapporti umani dento e fuori lo spogliatoio. In alcuni momenti ha scelto di apportare delle esclusioni eccellenti e le sue scelte nel 90% dei casi hanno sempre pagato. I giocatori hanno approvato questa politica e viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda dell’allenatore, senza musi lunghi o brontolii di varia natura. Non era facile gestire un gruppo così importante e numeroso”.

Il grande ex dalla parte spallina è Luca Vido, arrivato a gennaio dopo un girone d’andata anonimo. Per quale motivo l’attaccante non ha trovato spazio con la Cremo?
“A dire il vero non ci si aspettava una partenza di Vido e ad oggi non sono ancora chiarissime le dinamiche che hanno portato al suo trasferimento a Ferrara. Non s’è capito se abbia chiesto lui la cessione, per giocare di più, oppure se la squadra volesse liberare un posto dopo l’acquisto di Gondo. Vido nel girone d’andata non ha giocato poco, anzi, ha avuto un minutaggio molto simile a quello di tutti gli altri. Anche lui è entrato nelle rotazioni del reparto offensivo, ma statistiche alla mano si può dire che il suo l’abbia fatto. L’ipotesi più probabile è quella della cessione per poter giocare di più, una richiesta che la Cremonese ha accettato trovando le giuste condizioni con la SPAL”.

Vista la grande abbondanza offensiva dei grigiorossi, che formazione possiamo aspettarci in vista della sfida di domenica?
“Si andrà avanti con il 4-2-3-1, che consente alla Cremonese di sprigionare tutto il suo potenziale offensivo. Carnesecchi tra i pali, difesa a quattro con Bianchetti che rientra ma forse non dal primo minuto, quindi al fianco di Okoli potrebbe esserci Meroni. Nel mezzo, senza Valzania e con Castagnetti a mezzo servizio, direi Bartolomei con Gaetano. Sulla linea dei trequartisti ci saranno Zanimacchia a destra, Gondo al centro e Baez a sinistra. A fronte della squalifica di Di Carmine credo non ci siano dubbi sulla punta centrale: sarà Ciofani a guidare l’attacco grigiorosso, con l’obiettivo di continuare a guardare tutti dall’alto in basso”.

IPOTESI DI FORMAZIONE (4-2-3-1): Carnesecchi; Sernicola, Bianchetti (Meroni), Okoli, Crescenzi; Bartolomei, Gaetano; Zanimacchia, Gondo, Baez; Ciofani

INDISPONIBILI: Valeri, Politic, Frey
SQUALIFICATI: Valzania, Di Carmine

IN PIU’ DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Casasola (D, Frosinone); Politic (A, Bolton), Gondo (A, Salernitana), Rafia (A, Juve U23)

IN MENO DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Collodel (C, Lucchese); Zunno (A, Fiorenzuola); Dalle Mura (D, Fiorentina); Nardi (C, Como); Deli (C, Pordenone); Alfonso (P, SPAL), Vido (A, SPAL); Ghisolfi (D, Fiorenzuola)

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