foto Filippo Rubin
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L’edizione del 26 marzo di Tuttosport dedica un ampio spazio alla SPAL, con ben due pagine interne di intervista a Joe Tacopina e persino un richiamo in bella vista sulla prima.

Nella conversazione con Filippo Cornacchia il presidente è tornato su diversi concetti a lui cari e già espressi in precedenti occasioni pubbliche.

Lo stadio è uno dei quattro motivi che mi hanno spinto a puntare sulla SPAL. Le altre sono la storia, il calore della gente e il settore giovanile. Qui adulti e bambini tifano SPAL come prima squadra e non in aggiunta a Juventus, Milan e Inter. A Ferrara c’è un tifo da Champions League e l’ho capito ancora prima di diventare presidente. Questo spirito ho avuto modo di conoscerlo anche grazie al sindaco Fabbri: abbiamo un ottimo rapporto che ci porterà a realizzare insieme tanti progetti. Il vivaio invece è uno dei migliori cinque in Italia. I giovani sono importanti: generano valore, profitti e plusvalenze. Penso a Demba Seck, che a gennaio abbiamo venduto al Torino per 4 milioni. Sono sicuro che si imporrà, è un talento. A livello di fantasia ricorda Ilicic. E occhio ad un altro nostro ragazzo, Saiani, che ha 17 anni. È già stato convocato in prima squadra“.

Prima della partita di sabato prossimo non dirò nulla alla squadra, so che vinceremo contro l’Alessandria. Non sento pressione. Non sono politicamente corretto, parlo col cuore e sono ambizioso: non ho problemi a dire che sogno di vincere lo scudetto con la SPAL come fece il Verona in passato o come ha fatto il Leicester in Inghilterra. Il primo obiettivo è chiudere al meglio questa stagione, poi ritornare in serie A con la voglia di stupire. Se non avessi certi sogni me ne tornerei a New York, dove il lavoro, gli interessi e i soldi non mi mancherebbero. Ma io sono pazzo del calcio italiano“.

Un altro sogno è tornare in serie A con la SPAL e battere una rivale del Milan all’ultima di campionato regalando il titolo ai tifosi rossoneri, la mia squadra del cuore da ragazzo. Avevo un debole per Maldini, Donadoni e Costacurta. Proprio in questi giorni sto leggendo il libro sul grande Arrigo sacchi. Adriano Galliani è un amico e mi auguro che centri la promozione in serie A. Il Monza è la squadra che più mi ha impressionato in campionato.

Il modello al quale ci ispiriamo all’Atalanta. Sono convinto che la SPAL possa fare lo stesso percorso. Ferrara è bellissima ed è più grande di Bergamo. In cinque anni possiamo riuscirci perché abbiamo uno straordinario vivaio, proprio come l’Atalanta. Ma prima di tutto dobbiamo tornare in serie A ed essere stabili economicamente. Quando cerchiamo un calciatore da comprare dobbiamo imitare l’Atalanta: ‘Se vuoi giocare da noi questi sono i soldi che possiamo darti. Altrimenti vai altrove’ “.

Giuseppe Rossi ha la testa del campione e un grande orgoglio. Quando l’ho conosciuto mi ha detto: ‘Joe, non sono finito’. E poi è importante anche per Colombo, Latte Lath e gli altri nostri giovani. Ma non credo andrò alla ricerca di altri campioni affermati, mi piacerebbe che prima o poi uscisse un golden boy dal nostro vivaio“.