foto Filippo Rubin
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Da settembre 2021 LoSpallino.com ha una newsletter che arriva via mail una volta al mese e che di volta in volta contiene un contenuto esclusivo per i suoi iscritti. A febbraio abbiamo parlato di Thiam, a marzo di Viviani, mentre l’edizione di aprile include un’intervista in esclusiva a Lorenzo Dickmann.

Il numero 24 della SPAL non ha praticamente sbagliato una prestazione nel girone di ritorno – eccezion fatta per la trasferta di Monza – e si sta affermando come uno dei possibili punti fermi del futuro. Ovviamente in subordine a una salvezza che sta risultando più problematica del previsto, per stessa ammissione del giocatore.

Qui trovate qualche anticipazione, per il resto potete dare una sbirciata su Substack, la piattaforma che usiamo per consegnare la nostra newsletter. Ci si può ovviamente iscrivere gratuitamente con il proprio indirizzo mail per ricevere la prossima edizione (arriverà il 9 o 10 maggio), ma anche consultare l’archivio fin da subito scegliendo l’opzione “Let me read it first“.

Dickmann in versione capitano, foto di Filippo Rubin

Lorenzo, in un contesto scolastico passare da una media di 5,83 a una di 6,28 sarebbe considerato un salto di qualità notevole.
”A scuola di sicuro non ci riuscivo a farlo (ride, ndr). Nel calcio però ci sono tanti fattori che portano a un miglioramento personale nella seconda parte di stagione. Prima però bisogna dire che siamo all’interno di un’annata non semplice, principalmente perché ci aspettavamo cose differenti. Siamo una squadra complessivamente giovane e che ha schierato in assoluto più Under 21. Non è facile per alcuni ragazzi integrarsi in un gruppo che inizialmente puntava a fare qualcosa in più della salvezza e invece si è ritrovato ancora in sospeso a quattro giornate dalla fine. Questa situazione non è bella per nessuno. Io non sono più un giovane, per cui mi è venuto spontaneo caricarmi maggiormente delle responsabilità come hanno fatto anche altri compagni più esperti. In certe partite, grazie all’esperienza, c’era da togliere un po’ di pressione ai giocatori meno abituati a certe situazioni”.

Recentemente sei stato uno degli attaccanti più pericolosi della squadra: una bella notizia per te, un po’ meno bella se si tratta di valutare complessivamente il gioco.
”(Sorride, ndr) Vengo coinvolto di più nelle azioni e mi fa piacere. Se riesco a dare un contributo con tiri, gol e assist sono solo felice. Se potessi solo attaccare sarei il giocatore più felice al mondo, ma bisogna anche fare attenzione dietro (ride, ndr). Per il resto non sarei troppo severo con i nostri attaccanti: anche se non hanno fatto tantissimi gol danno sempre un contributo importante alla squadra per arrivare all’obiettivo”.

Il pubblico sembra averti rivalutato almeno quanto ha fatto la stampa, soprattutto perché hai dato l’impressione di reagire alle critiche senza scomporti, come invece è accaduto nel caso di alcuni tuoi compagni.
”Mi fa piacere se le persone apprezzano quello che faccio vedere in campo. Soprattutto sentirsi apprezzati aiuta ad avere la serenità e le motivazioni per migliorare e mantenere un certo tipo di continuità. Per il resto è un discorso totalmente soggettivo e ci sta che altri reagiscano in maniera diversa ai giudizi. Le critiche non piacciono a nessuno, però ci sono e ci saranno sempre. Alcuni sanno trasformarle in uno stimolo e altri purtroppo le subiscono fino a portarle con loro come un peso. Ma nessuno rimane indifferente quando le cose vanno in maniera diversa da come ce le si aspettava e c’è sempre la volontà di migliorare la situazione”.

Come detto, questa è solo una piccola parte della chiacchierata fatta con Lorenzo Dickmann grazie alla collaborazione dell’ufficio stampa della SPAL. Il resto lo trovate sul nostro profilo Substack, dopo aver scelto “Let me read it first. E non dimenticavi di iscrivervi, così la prossima volta riceverete direttamente la newsletter via mail.



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