Tra i temi ricorrenti delle conferenze stampa pre e post-partita di Roberto Venturato c’è sicuramente quello degli errori difensivi. Spesso il tecnico li definisce “ingenuità“, che puntualmente finiscono col condizionare i risultati. Anche quando la SPAL meriterebbe qualcosa in più.
Che si tratti di un difetto conclamato della rosa a sua disposizione non ci sono dubbi, ma forse vale la pena approfondire le dinamiche di queste “ingenuità”, partendo da esempi recenti. Non più tardi di una settimana fa Venturato si è soffermato ampiamente su considerazioni relative al gol incassato dal Crotone e alle ulteriori occasioni concesse alla formazione calabrese.
“Il Crotone ha approfittato del nostro disequilibrio, della nostra incapacità di mantenere un certo tipo di proporzioni in campo” – Roberto Venturato
Prima di entrare nel merito di quanto accaduto al Paolo Mazza contro il Crotone, vale la pena di dare un’occhiata alle ultime reti subite dalla SPAL nelle partite contro Alessandria e Lecce.
ALESSANDRIA-SPAL, 1-0 (Corazza)
Il gol dell’iniziale vantaggio dei padroni di casa arriva in maniera inaspettata, dopo un avvio di gara promettente da parte della SPAL e un’ottima occasione fallita da Colombo al 13’. In questa occasione la ripresa dal gioco su calcio da fermo coglie impreparata la squadra. Mentre la SPAL prepara la difesa della porta, nessun giocatore avversario è sul punto di battuta e Milanese può servire lateralmente Mustacchio senza opposizione. Sugli sviluppi del pallone messo in mezzo dal fondo Corazza riesce a finalizzare l’assist di Chiarello.
ALESSANDRIA-SPAL, 2-2 (Marconi)
A meno di 10′ dal termine la SPAL subisce il gol del definitivo 2-2. Sugli sviluppi di una rimessa laterale battuta da Mantovani, Mattiello in area riesce a toccare un pallone che scavalca l’intera linea difensiva spallina. Qui giunge al laterale destro Pierozzi che dopo il primo controllo effettua un tiro nei pressi dell’area piccola che si infrange però sul palo. Dopo una carambola finita anche sul corpo di Meccariello, il pallone vagante di fronte allo specchio della porta viene ribadito in porta da Marconi.
LECCE-SPAL, 1-0 (Helgason)
Se nella partita contro l’Alessandria i gol al passivo non sono scaturiti da chiare sofferenze a livello tattico, stessa cosa non si può dire della partita contro il Lecce. Al “Via del Mare” la SPAL ha spesso patito i numerosi cambi di gioco da destra a sinistra in zona di rifinitura avversaria, sull’asse Strefezza-Di Mariano. Entrambe le ali leccesi – agendo costantemente in ampiezza e riuscendo anche a scambiare il pallone tra loro – hanno creato molte difficoltà alla linea di difesa nelle letture di gioco. Sull’azione dell’unico gol della partita si può notare come Almici mantenga una posizione troppo esterna, nonostante Vicari sia fuori posizione, invece di accentuare la copertura centralmente. Considerando l’andamento della partita e delle precedenti azioni, una possibile spiegazione è che Almici sia rimasto irretito dalla presenza del diretto avversario (probabilmente l’uomo rivelatosi più pericoloso), che fino a quel momento aveva ricevuto un gran numero di palloni.
Tornando invece alla partita contro il Crotone, l’allenatore ha ulteriormente approfondito le problematiche tattiche della sua squadra che a suo giudizio hanno condizionato l’andamento della gara:
“Non siamo riusciti a mantenere l’equilibrio e chiudevamo troppo sulla palla. Lasciavamo troppo spazio sul cambio campo del Crotone e questo è un errore che abbiamo commesso per tre-quattro volte di fila. È un aspetto che sicuramente ci ha messo in difficoltà. L’errore più grave che abbiamo commesso è stato quello di stringere troppo il campo con la mezzala da una parte, lasciando troppo spazio al quarto di centrocampo del Crotone che trovava sempre la possibilità di ricevere palla. Questa situazione probabilmente non è stata vista in campo e non siamo riusciti a metterla a posto durante il primo tempo”.
La SPAL è passata subito in svantaggio al 7’ ed a finalizzare l’azione avversaria è stato Schnegg, proprio il quarto di centrocampo citato da Venturato. Contestualmente si osserva appunto come i giocatori della SPAL siano stati attratti dalla palla, a discapito della difesa della porta. Eppure una situazione simile a quella che ha portato allo svantaggio si era già vista in precedenza, nei primissimi istanti di partita.
[Schnegg libero in area di rigore, finalizza Awua] [Schnegg libero con modalità pressoché identiche, realizza il gol dello 0-1]Attorno alla metà del primo tempo Schnegg questa volta diventa rifinitore, inseguito vanamente da Colombo su una transizione negativa. Da parte del Crotone è fondamentale anche il contributo dei due trequartisti, sempre partecipi alla costruzione: abbassandosi attirano la pressione sia delle mezzali che dei terzini della SPAL.
[Tiro fuori di Maric su passaggio di Schnegg]In maniera curiosa al 34’ viene colto Venturato mentre richiama l’attenzione su quelle che sono le problematiche evidenziate. Su una rimessa laterale avversaria la distanza ridotta tra le mezzali Da Riva e Pinato viene messa a confronto con l’ampiezza del centrocampo del Crotone.
[Tiro di Marras respinto da Thiam]La SPAL poi rischia nuovamente due volte nel finale del primo tempo. In entrambe le occasioni, nel momento della perdita del pallone, sia Celia sia Dickmann sono larghi in zona di sviluppo, faticando poi a recuperare la posizione sulla transizione negativa. Ne deriva in entrambi i casi una superiorità numerica del Crotone, che arriva alla conclusione ma senza riuscire a trovare il raddoppio.
[Palo di Kargbo dopo la deviazione di Thiam]Sergio Restano ha 32 anni, è allenatore UEFA B e ha la qualifica di match analyst professionista.