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A questo punto della stagione ogni dettaglio può risultare determinante e, al netto di qualche errore, a Brescia la SPAL ha dimostrato di esserci e di potersela giocare contro una squadra lanciata per la promozione diretta. Di seguito i giudizi sui singoli.

VOTO DI SQUADRA 7 – La SPAL torna a casa con un punto assolutamente desiderato, ma che ha rischiato di trasformarsi in insperato dopo il gol di Tramoni. Il piano è sembrato chiaro ed è stato eseguito abbastanza bene: impedire al Brescia di prendere ritmo e fluidità e provare a fargli male con contropiede e seconde palle. Il carattere si è visto ed è una buona notizia.

THIAM 6,5 – Fa venire i brividi per la maldestra uscita sul cross basso di Bertagnoli al 18′ ma si fa valere all’82’ per la parata su Pajac sul primo palo. Tramoni gli fa passare la palla in mezzo alle gambe, ma sono più i meriti dell’attaccante bresciano dei demeriti del portiere. Per il resto è sicuro e tranquillo.

DICKMANN 6,5 – Toglie ad Ayé un gol quasi fatto e ogni volta che c’è spazio accelera, sia col pallone, sia quando è possibile una sovrapposizione. Impegna Joronen con un tiro-cross velenoso.

MECCARIELLO 6,5 – Bajic non è esattamente in giornata di grazia, ma lui gli toglie l’ossigeno. Rischia l’autogol involontario a causa di un’incomprensibile fucilata di Pinato dentro l’area piccola. Rimedia diverse botte, ma si assicura anche di darne via. Indispensabile.

CAPRADOSSI 6,5 – Primo tempo senza sussulti nei quali lascia poco spazio agli attaccanti del Brescia. Chiude in scivolata su Bajic al 54′ salvando la SPAL nella circostanza. Almeno due chiusure decisive nel finale di gara con la tensione alle stelle.

CELIA 6 – Dalle sue parti si aggirano Bisoli e Sabelli e deve assicurarsi di coprire senza amnesie, aiutato anche da Pinato. Non è impeccabile e Adorni gli salta in testa nella ripresa sugli sviluppi di un angolo. Quando spinge lo fa con vigore, ma raramente i suoi cross arrivano a destinazione. Strappa il quarto di punto in più col tentativo di traversone che genera l’angolo finale.

DA RIVA 5 – Venturato sembra intenzionato a volergli dare costantemente fiducia, ma la prova offerta è ancora una volta decisamente deludente. Sbaglia tutti i passaggi non elementari, viene spesso tagliato fuori, non riesce a inserirsi nelle rare sortite offensive  (dal 79′ CROCIATA 6 – Batte il calcio d’angolo che Latte Lath trasforma in gol).

ZANELLATO 6 – Sfiora il gol al 3′ con un tiro da fuori area e gestisce le distanze tra i reparti in maniera decisamente migliore rispetto a quanto fatto vedere nella partita precedente, contro il Crotone. Si rivela prezioso anche in funzione di contraerea. Si ritrova nel luogo del delitto sull’azione del gol di Tramoni, più che altro per eccesso di prudenza.

PINATO 5,5 – Nella sua prestazione c’è un po’ di tutto: impegno e dedizione in fase difensiva, ma anche un contropiede potenziale sprecato al 9′. Un bel cross per Rossi e un rinvio sciagurato che rischia di mandare in vantaggio il Brescia (dal 68′ MORA 6 – Fa ammonire un avversario e va vicino al gol con un tiro dalla distanza. Sarebbe stata una bella storia, a cinque anni di distanza dalla favolosa doppietta del 2017).

MANCOSU 6 – Non è al meglio e si vede: la fasciatura al ginocchio è la testimonianza più evidente. Garantisce personalità e guida dei compagni e non è poco. Per il resto si spende molto per mantenere le distanze a centrocampo. Prova la botta su punizione da distanza siderale in avvio di ripresa, trovando i guantoni di Joronen. Riceve un’ammonizione che gli farà saltare la prossima partita.

ROSSI 6 – Una ventina di minuti nei quali calcia al volo di poco a lato del palo l’unica palla giocabile che gli passa tra i piedi. Esce anzitempo per un infortunio al ginocchio e la sua stagione potrebbe anche essere finita (dal 26′ MELCHIORRI 6 – Ci mette fisico, esperienza, cattiveria. Non produce granché, ma sembra poter dare maggior peso e pericolosità) (dal 79′ COLOMBO 5,5 – Si dimentica Tramoni nell’azione del gol. Sembrava aver visto le sue intenzioni con la coda dell’occhio).

FINOTTO 4,5 – Mezzo voto in più perché gli vogliamo bene e perché la SPAL ha salvato il salvabile. Ma nei fatti non ne imbrocca una. Vaga lungamente senza meta sui palloni lunghi provenienti dalle retrovie. Potrebbe prevalere col fisico, ma non sembra in condizione di farcela (dal 68′ LATTE LATH 7,5 – Chiamatelo defibrillatore. Entra e rianima la SPAL con una scarica di pura energia, mettendoci anche il provvidenziale gol al 94, proprio come era accaduto a Perugia).

 

VENTURATO 6 – Ancora una volta l’undici titolare mandato in campo non convince pienamente, ma è innegabile che la partita sia stata preparata e interpretata bene dalla sua SPAL. Indovina quasi tutti i cambi, con Crociata e Latte Lath protagonisti del gol spallino.