Da settembre 2021 LoSpallino.com ha una newsletter che arriva via mail una volta al mese e che di volta in volta contiene un contenuto esclusivo per i suoi iscritti. A febbraio abbiamo intervistato Thiam, a marzo Viviani, ad aprile Dickmann ed a maggio Mancosu. Giugno non è un buon mese per le interviste perché i calciatori sono praticamente tutti in vacanza, eccezion fatta per quelli impegnati con le rispettive selezioni nazionali.
È il caso di Salvatore Esposito, che lo scorso 11 giugno ha debuttato con Nazionale maggiore di Roberto Mancini. Già ben prima che mettesse piede sul campo del Molineux Stadium di Wolverhampton tifosi e addetti ai lavori hanno iniziato a chiedersi quanto l’esperienza azzurra avrebbe inciso sul valore di mercato del centrocampista. Perché non è un mistero: Esposito potrebbe lasciare la SPAL dopo poco più di quattro anni complessivi, di cui due spesi da titolare (o quasi) in serie B. Abbiamo quindi provato a fare un’analisi ragionata su più fronti, nel tentativo di capire come parametri anagrafici, tecnici e tendenze di mercato possono incidere sulla cifra che una società come la SPAL potrebbe incassare per un profilo come quello di Esposito.
Qui trovate qualche anticipazione, per il resto potete dare una sbirciata su Substack, la piattaforma che usiamo per distribuire la nostra newsletter. Ci si può ovviamente iscrivere gratuitamente con il proprio indirizzo mail per ricevere la prossima edizione (arriverà tra il 10 e il 15 luglio), ma anche consultare l’archivio fin da subito scegliendo l’opzione “Let me read it first“.
C’è un paradosso che caratterizza la situazione che si è creata: il centrocampista stabiese è uno dei pochi asset realmente (e immediatamente) monetizzabili all’interno della rosa, ma è anche uno di quelli dal percorso meno lineare, senz’altro quello più discusso dal pubblico spallino. Pur essendo un titolare dell’Under 21 e un giocatore tenuto in considerazione dal commissario tecnico della Nazionale maggiore, Esposito non è riuscito a fare colpire a sufficienza Roberto Venturato per un posto da titolare nella SPAL impegnata nella lotta per la salvezza in serie B.
Con 22 anni ancora da compiere (il 7 ottobre), 102 presenze in serie B nel proprio curriculum e una nuova maglia azzurra da appendere in casa, Esposito potrebbe legittimamente sentire di dover proseguire altrove il proprio percorso, preferibilmente in serie A per tentare di rimanere più o meno stabilmente nel giro dei convocabili da Mancini. La SPAL questo lo sa perché Esposito non ha fatto nulla per nasconderlo e per questa ragione è disponibile ad ascoltare delle proposte, a patto ovviamente che siano compatibili col valore del giocatore.
Si parla di un elemento ancora giovane, eppure moderatamente esperto grazie a tre campionati di serie B, al quale sono riconosciuti ancora margini di miglioramento. Quanto ampi è difficile da dire, ma se c’è qualcosa che il mercato contemporaneo ci insegna è che al momento di determinare il costo dei cartellini si tende sempre di più a speculare sul valore potenziale più che sul valore effettivo. Molto più di quanto non si facesse fino a dieci anni fa. Gli esempi sono innumerevoli e uno recente riguarda proprio la SPAL, che a gennaio 2022 ha ceduto Demba Seck (2001) al Torino per una cifra considerevole, attorno ai 4 milioni considerati i bonus, dopo appena 25 partite complessive in serie B, di cui 13 da titolare.
A giocare a sfavore c’è invece una dinamica abbastanza standard per il calcio di casa nostra: le squadre di serie A si aspettano di comprare a poco da quelle della serie B, complice soprattutto la leva delle ambizioni dei calciatori. Nell’ultimo anno ci sono stati solo cinque trasferimenti dalla B alla A dal valore pari o superiore ai 5 milioni.
Come detto, questa è solo una piccola parte dell’analisi sviluppata all’interno della newsletter. Il resto lo trovate sul nostro profilo Substack, dopo aver scelto “Let me read it first“. E non dimenticavi di iscrivervi, così la prossima volta riceverete tutto direttamente via mail.