Se la SPAL si è regalata un’altra serata speciale lo deve anche a Massimo Pedriali, il tecnico che ha condotto l’Under 18 in finale scudetto dopo essere stato promosso da vice a capo-allenatore a stagione in corso: “Penso sia una vittoria meritatissima, perché fatta eccezione per gli ultimi dieci minuti, in cui era normale che la Roma provasse ad attaccare buttando dentro palle sporche, non abbiamo quasi mai rischiato. Ho anzi visto una grande SPAL. Devo fare i complimenti ai ragazzi per la prestazione d’alto livello che ci permetterà di giocarci lo scudetto sabato”.
“Sono molto soddisfatto per la maturità e per i progressi che questi calciatori hanno fatto e devono fare per ambire a grandi palcoscenici. Sapevamo che ci sarebbero stati momenti delicati in cui dovevamo ricompattarci e non concedere nulla. Sapevamo anche che la Roma è una grande squadra, ulteriormente rafforzata da qualche giocatore sceso dalla Primavera. Siamo stati ordinati per tutta la partita, considerando anche che alla fine abbiamo giocato con gente fuori ruolo e questo dimostra che il gruppo è coeso verso un unico obiettivo”.
La finale di sabato (ore 20, sempre ad Ascoli) sarà un derby storico per i biancazzurri, perché contro il Bologna non è mai una partita qualunque: “Per la SPAL il derby è una partita particolare, non ci sono dubbi. Recupereremo tutte le energie possibili, perché oggi abbiamo consumato tantissimo anche a livello mentale. Poi sabato affronteremo la partita alla pari: in caso di pareggio in semifinale sarebbe passata la Roma. Quindi andremo a giocarcela a viso aperto con la serenità che abbiamo avuto in questi giorni, cercando di recuperare tutti. A questo proposito ci tengo a ringraziare lo staff medico che ci ha permesso di recuperare tutti ed avere una grande rosa a disposizione già stasera”.
Infine una battuta su un possibile ricorso storico, visto che mister Pedriali, ha vissuto da protagonista l’ultimo campionato nazionale giovanile vinto dalla SPAL, nel 1986 con la formazione Giovanissimi allenata da Luigi Pasetti: “Considerato che sono ferrarese per me sarebbe un sogno vincere lo scudetto sia da giocatore sia da allenatore. Sinceramente non mi riesce di fare un confronto con le emozioni che avevo 36 anni fa prima della finale: avevo solo quattordici anni ed era tutto molto diverso”.