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A caratterizzare la campagna acquisti estiva 2022 della SPAL non c’è stato solo il filo conduttore del “ricambio d’aria“, ma anche quello del Made in Italy. Di quattordici giocatori messi sotto contratto tredici sono di nazionalità italiana, con la sola eccezione del moldavo Dumbravanu (2001), prelevato dal Genoa e immediatamente prestato all’Apoel Nicosia nel campionato cipriota.

Non che la SPAL abbia completamente ignorato il mercato degli stranieri, visto che è stata vicina a ingaggiare gli olandesi van Weert ed Eiting e si era quantomeno informata su Zuzek (sloveno, finito al Bari), Koutsoupias (greco, andato al Benevento) e Coulibaly (senegalese, passato alla Ternana). Ma il tratto comune dell’italianità, nell’epoca in cui si dibatte in maniera veemente sulla valorizzazione dei calciatori locali, ha contraddistinto le operazioni del direttore tecnico Fabio Lupo.

“Perché La Mantia e Moncini? In serie B l’italianità è un valore calcistico e morale fondamentale, molto più che in A e in C. A mio avviso, conta tanto quanto l’identità tattica in campo. Ciò non significa che lo straniero non possa giocare bene, vedi il Lecce, e noi stessi ne valutiamo alcuni”.

Così Lupo all’edizione di Venezia de Il Gazzettino qualche tempo fa, intervistato proprio sugli arrivi di punta della SPAL. Non a caso oggi – a mercato chiuso – la squadra di Roberto Venturato è una tra quelle con minor incidenza di calciatori stranieri. In rosa sono solo in cinque a essere nati fuori dall’Italia: Thiam (Senegal), Peda (Polonia), Tunjov (Estonia), Zuculini (Argentina) e Ayoub Abou (Marocco). Nessuno di questi, al momento, sembra poter aspirare a un posto da titolare, tanto che nelle prime tre uscite di campionato la SPAL ha schierato un undici iniziale completamente composto da italiani. A livello generale fanno meglio solo le neopromosse Modena (3 stranieri) e Sudtirol (2).

Per una società che sta acquisendo respiro internazionale grazie all’americano Joe Tacopina si tratta quasi di un ritorno al passato con vista sul sentiero tracciato dai suoi predecessori. L’ultimo campionato veramente memorabile della SPAL in serie B (2016/2017) fu infatti contraddistinto dall’impiego di una rosa fatta esclusivamente da italiani: un dettaglio del quale l’ex presidente Mattioli andava particolarmente orgoglioso. In quell’annata, chiusa in maniera trionfale col ritorno in serie A, erano aggregati tre giovani stranieri – Thiam, Strefezza e Shaka Mawuli – che però facevano parte a pieno titolo della formazione Primavera. Tanto che il solo Strefezza, con appena 11 minuti di gioco totali, finì col dare un minuscolo contributo.

L’approdo in serie A ha inevitabilmente stravolto la situazione e nell’ultimo quinquennio tantissimi giocatori nati all’estero hanno indossato la maglia biancazzurra almeno una volta. Ben 40 tra il 2017 e il 2022. Per chi vuole fare una passeggiata tra i ricordi recenti vi proponiamo un riassunto.

2017-2018 – Dopo la storica promozione tutta italiana, la stagione 2017-2018 della SPAL contava 11 stranieri complessivi in rosa. Di questi 6 nel periodo da settembre a gennaio (Gomis, Oikonomou, Pa Konate, Vaisanen, Salamon, Felipe) che diventarono 10 da gennaio a giugno 2018 con la cessione di Oikonomou e gli ingressi di Cionek, Simic, Dramé, Everton Luiz e Kurtic. Nel complesso, con una rosa di 35 giocatori effettivi, la SPAL poteva contare rispettivamente il 17% (pre mercato di gennaio) e il 29% (post mercato di gennaio) di giocatori stranieri in rosa.

Il livello di incidenza nella salvezza di quella stagione si conta con una media di 3,23 stranieri nell’undici titolare nel corso dell’intero campionato. Dei 40 gol fatti totali, 4 arrivarono da giocatori non italiani: Kurtic, Felipe, Simic e Cionek, tutti con una marcatura a testa. I più presenti furono Felipe con 30 presenze, Gomis con 28, Salamon con 22 e Kurtic con 16. Il reparto più ricco di presenze straniere era indubbiamente quello arretrato, con la difesa a tre che ha visto quasi sempre Vicari affiancato da due difensori non italiani (fatta eccezione per le 6 presenze di Michele Cremonesi), e con l’alternanza GomisMeret che alla fine vide prevalere il portiere senegalese (25 presenze a 13, complice l’infortunio del portiere scuola Udinese). Con Gomis in campo la SPAL ottenne 25 punti, con quattro clean sheet e 43 gol subiti; con Meret invece furono 13 i punti, con lo stesso numero di partite a porta inviolata e 16 gol subiti, ma con la variante non di poco conto di 8 partite consecutive senza sconfitte.

2018-2019 – Nella stagione 2018-2019 erano 11 i giocatori stranieri presenti in rosa, se nel conteggio si include anche Vaisanen (ceduto in prestito al Crotone dopo aver collezionato una presenza in biancazzurro) e Thiam, mai sceso in campo ma comunque in rosa fino alla cessione in prestito alla Viterbese. A partire proprio dalla fine del mercato di gennaio, gli stranieri in rosa scesero a 7 a causa delle cessioni di Djourou (svincolato), il già menzionato Thiam, Everton Luiz (Real Salt Lake) e Vanja Milinkovic-Savic (ritorno al Torino), e in virtù dell’arrivo a titolo definitivo dal Partizan Belgrado di Marko Jankovic.

Dei 46 gol totali segnati dalla SPAL in quella stagione, il 26% arrivò da stranieri: Kurtic (6 gol), Fares e Felipe (3 gol a testa). Rispetto alla stagione precedente, la media di stranieri presenti nell’undici titolare risultò superiore, di 3,84, innalzata soprattutto nella prima parte di stagione dalla presenza contemporanea di cinque giocatori spesso utilizzati quali Gomis, Felipe, Cionek, Kurtic e Fares. I più presenti non di nazionalità italiana furono infatti proprio gli stessi Fares con 36 gettoni, Cionek con 33, Kurtic e Felipe con 31.

Capitolo a parte quello dei portieri, con la stagione che fu distinta dalla presenza (non contemporanea) di addirittura 6 portieri totali in rosa: Gomis (19 presenze, 27 gol subiti), Viviano (arrivato a gennaio, 17 presenze, 25 gol subiti), Milinkovic-Savic (ceduto a gennaio, 3 presenze, 6 gol subiti), Poluzzi (1 presenza di cinque minuti), Fulignati e Thiam (0 presenze). Dei 58 gol incassati nell’arco dell’intero campionato, 33 sono finiti nella colonna dei due portieri stranieri, rispettivamente con una percentuale del 46.55% (Gomis) e del 10.34% (Milinkovic-Savic). Nel complesso, considerando le presenze da titolari, con Gomis in campo la SPAL ottenne 18 punti in 19 partite, con Milinkovic-Savic 3 punti in 2 partite e con Viviano 25 punti in 17 partite. Con questa precisazione, salta all’occhio come ancora una volta il reparto più intaccato sia quello difensivo, mentre l’attacco sia rimasto praticamente sempre italiano.

Con 7 stranieri in rosa da gennaio a giugno, ovvero nell’unico periodo con un portiere italiano titolare, la SPAL ha giocato la sua miglior parte di stagione concludendo il campionato di serie A con l’ottimo tredicesimo posto. Magari non c’è un nesso di causalità, però il dato fa riflettere.

2019-2020 – L’ultima stagione di serie A per la SPAL è stata anche quella con il maggior numero complessivo di giocatori stranieri in rosa: ben 17. Se ne contano però solo 14 contemporaneamente, sia prima sia dopo il mercato di gennaio, complici i movimenti che hanno portato in biancazzurro Zukanovic, Dabo e Castro nella sessione invernale, contestualmente alle uscite di Igor (Fiorentina), Kurtic (Parma) e Jankovic (Crotone). In una rosa complessiva di 31 giocatori si tratta del 55%. Percentuale estremamente alta rispetto alle annate precedenti, che per di più non tiene conto dell’unica presenza di Jaume Cuèllar, arrivata all’ultima giornata contro la Fiorentina. Primatisti di presenze straniere Strefezza con 33, Cionek con 30 e Berisha con 29. Nel computo dei gol segnati (35 totali), sono stati 6 quelli di matrice estera, così suddivisi: 2 per Kurtic e 1 ciascuno per Strefezza, Cionek, Dabo e Igor. Conseguentemente è superiore al normale anche la media di giocatori stranieri presenti nell’undici titolare, pari a 5,23, due giocatori in più rispetta alla media della prima stagione di serie A.

Nel reparto dei portieri il titolare della stagione era Etrit Berisha, con cui la SPAL ha raccolto 18 punti in 26 partite, oltre che 44 reti al passivo. A completamento, le altre 12 partite sono suddivise tra Letica (dieci presenze con 29 gol subiti e un punto) e Demba Thiam (2 presenze con 4 gol subiti e 1 punto). L’aumento dei giocatori stranieri lungo le tre annate di serie A non ha avuto sviluppo lineare o proporzionale, ma è evidenziabile come ad un sensibile aumento della presenza di questi in rosa sia coincisa la peggior stagione degli ultimi anni della SPAL.

2020-2021 – Il ritorno in serie B ha abbassato la quota di stranieri in rosa. Da settembre a dicembre 2020 sono stati 9 i non italiani a disposizione di Pasquale Marino, se consideriamo quelli con almeno una presenza: Tunjov, Jankovic, Seck, Castro, Salamon, Thiam, Berisha, Strefezza e Tomovic. Dal mercato di gennaio, complici le partenze di Castro, Jankovic e Salamon e l’ingresso di Raul Asencio, gli stranieri scesero a quota 7. In percentuale, la SPAL 2020-2021 ebbe una quota di stranieri che si assestò al 30% per la prima parte di stagione ed al 25.9% per la seconda. Il giocatore più presente di quella stagione fu Nenad Tomovic, con 38 presenze, seguito in classifica da elementi italiani fino a Strefezza, secondo straniero con 31, e Berisha, terzo a 27.

La media di giocatori stranieri schierati nell’undici titolare lungo le 38 giornate di campionato si attestò in questa stagione a quota 3, lievemente abbassata con l’insediamento in panchina di Massimo Rastelli alla 30^ giornata. L’apporto si registra per quanto riguarda i gol segnati: dei 49 gol fatti totali infatti, sono stati 11 quelli messi a referto non da giocatori italiani, guidati da Strefezza con 4. Da segnalare come a partire da questa stagione, con l’anomalo schieramento dello stesso Strefezza in attacco e con l’arrivo di Raul Asencio, la SPAL sia tornata a schierare giocatori stranieri in attacco dal primo minuto a distanza di qualche anno. L’ultimo era stato addirittura l’italo-brasiliano Caio De Cenco, in un Prato-SPAL 1-0 del 18 ottobre 2014. Da quel momento in avanti avevano dominato reparti interamente italiani, se si escludono le due presenze di Kurtic sulla linea d’attacco del 2017-2018 (contro Inter e Napoli).

Più determinante l’apporto in relazione ai gol subiti: per la prima volta infatti la SPAL ha schierato solamente portieri stranieri, Demba Thiam (13 presenze, 11 gol subiti, 7 clean sheet e 23 punti) ed Etrit Berisha (25 presenze, 31 gol subiti, 8 clean sheet e 32 punti). L’importanza di quest’ultimo e la sua incidenza nella stagione sono da ricercarsi nei tre rigori parati a Gytkjaer (Monza-SPAL 0-0, 1ª giornata), Denis (Reggina-SPAL 0-1, 6ª giornata) e Di Tacchio (Salernitana-SPAL 0-0, 26ª giornata), che hanno permesso alla SPAL di portare a casa in totale cinque punti.

foto Filippo Venezia

2021-2022 – La stagione appena trascorsa ha portato una sostanziale novità in casa biancazzurra: per la prima volta a distanza di 45 anni (stagione 1976-1977, panchina a Luisito Suarez), a essere straniero era anche l’allenatore, Pep Clotet, in carica dalla 1ª alla 18ª giornata. I giocatori stranieri con almeno una presenza lungo tutta la stagione (dunque non rientra nel conteggio Ayoub Abou) sono stati 10, per una percentuale in proporzione alla rosa del 24.4%. Spiccano le 20 presenze di Thiam, seguito da Latte Lath e Demba Seck (19). Tuttavia di 47 gol fatti, appena 4 hanno la firma di giocatori stranieri. Anche se si rende necessaria un’analisi più accurata per quanto riguarda il caso particolare proprio di Latte Lath. Autore di 3 gol, l’ivoriano ha contribuito in maniera determinante con 2 di questi: i pareggi all’ultimo secondo contro Perugia (1-1, 30ª giornata) e Brescia (1-1, 36ª giornata), hanno portato in saccoccia punti insperati e pesantissimi nella lotta salvezza.

Per quanto riguarda i gol subiti, nella travagliata stagione che ha visto l’alternanza di quattro diversi portieri, 21 (su 54 totali) appartengono a Thiam: il 38.9%. Per lui una media gol subiti/partite giocate di 19/18, migliore rispetto ad Alfonso (19/11), Seculin (10/6) e Pomini (6/3). Con il portiere senegalese in campionato sono arrivati 27 punti, poi 15 con Alfonso, 5 con Seculin e i restanti 3 con Pomini. La media di giocatori stranieri nell’undici titolare è stata di 1.2 nel corso dell’intero campionato, suddivisi con la media di 1.7 con Clotet in panchina per le prime 18 giornate, e con la media di 0.75 dall’avvento di Venturato alla 19^ giornata. Una media sensibilmente abbassata non solo rispetto alla serie A, ma anche nella stessa stagione da un allenatore all’altro.

Questa ultima statistica si sposa al 100% con la politica che la SPAL sembra perseguire nell’attuale sessione di mercato, e che aveva fatto le fortune estensi nella stagione 2016/2017: la ricerca di giocatori italiani. Mister Venturato inoltre ha dimostrato con i fatti la sua preferenza verso questo lavoro, avendo avuto nei suoi anni a Cittadella rose spesso interamente italiane: fanno eccezione tra i giocatori stabilmente utilizzati nella lunga permanenza di Venturato a Cittadella, solo l’italo-brasiliano Chiaretti e l’ivoriano Christian Kouamè, tra il 2016 e il 2018.