Qualche appunto sparso, a mente fredda, sulla seconda vittoria stagionale della SPAL, conquistata con merito sul Venezia.
Ecco l’identità
“Identità” è uno dei sostantivi preferiti da Roberto Venturato nei momenti in cui deve interagire coi giornalisti. Un concetto che gli sta molto a cuore, perché se una squadra ha identità vuol dire che condivide collettivamente dei principi e se lo fa con convinzione ha modo di giocare bene, o quantomeno di svolgere adeguatamente il piano partita. Quella vista col Venezia probabilmente è stata la prima vera SPAL di Venturato sotto questo punto di vista. Una squadra corta, aggressiva, concentrata, veloce nello sviluppare l’azione. Brava anche a incassare i colpi senza cadere. Caratteristiche che erano il marchio di fabbrica dei migliori Cittadella del quinquennio 2016-2021. Certo, sono stati corsi degli inevitabili rischi (ne parliamo più avanti), ma sono gli effetti collaterali di un calcio propositivo.
I numeri che parlano
C’è un dato statistico che segna una discontinuità significativa con le partite precedenti giocate in questo campionato, quello dei duelli difensivi vinti. Nelle prime quattro gare la percentuale non era mai andata sopra al 64%, col Venezia è salita al 79%. Una differenza significativa, possibile grazie alla decisione con la quale la SPAL ha aggredito il Venezia in fase di non possesso. Non a caso i biancazzurri hanno recuperato 97 palloni che rappresentano il record stagionale (precedente 79, con l’Ascoli). A fronte di questo la SPAL ha chiuso per la quarta volta su cinque (l’eccezione ancora una volta ad Ascoli) con un dato di xG (expected goals) inferiore a quella dei propri avversari. Poco importa se si ha un portiere in forma e si portano comunque a casa i punti, ma sembra essere un segnale inequivocabile che invita all’attenzione: i margini di errore in questo campionato di B sono estremamente sottili. Basta davvero una disattenzione per mandare all’aria una prestazione convincente.
Il salto di qualità di Esposito
Intervistato nella sala stampa del Paolo Mazza, Salvatore Esposito ha spiegato che è stata soprattutto la fiducia ad averlo aiutato a migliorare le sue prestazioni. Quella della società che ha voluto puntare fortemente su di lui dopo la cessione di Viviani, ma anche quella di Roberto Venturato che gli ha cucito addosso un ruolo preciso. L’aggiunta della fascia di capitano non ha fatto altro che responsabilizzare ulteriormente un ragazzo che ha sempre avuto le doti, ma ha incontrato qualche difficoltà nell’esprimerle con continuità. L’Esposito di oggi sembra non solo padrone delle sue emozioni in campo, ma anche fuori. Sembrano passati anni dalle parole taglienti pronunciate dopo SPAL-Cosenza 2-2 e invece non sono trascorsi nemmeno sei mesi. La sicurezza e la tenacia con cui si muove in campo lo stanno finalmente imponendo seriamente all’attenzione del pubblico e della critica. Un piccolo particolare: compirà 22 anni tra meno di un mese.
Aspettando Maistro
Fabio Maistro non ha avuto un’estate facilissima: ha saltato gran parte del ritiro precampionato e dopo essere andato a segno in maniera decisiva ad Ascoli si è ritrovato costretto a saltare la trasferta di Bari. Inconvenienti grandi e piccoli che probabilmente non gli hanno ancora permesso di trovare la condizioni fisica ideale e le misure all’interno del sistema di mister Venturato, al netto di qualche chiaro bagliore di talento mostrato qua e là. Presentato come uno dei gioielli della campagna acquisti 2022, il trequartista polesano ha fatto un po’ fatica a entrare in ritmo nella gara col Venezia ed è senz’altro chiamato a fare meglio perché le doti le ha. Dietro di lui Rabbi scalpita per un posto da titolare, senza trascurare anche la candidatura di un Tunjov che al “San Nicola” aveva dimostrato di poter dare un contributo interessante.
Clima da giorni belli
I quasi 500 tifosi ospiti e la massiccia presenza dei bambini delle società affiliate hanno senz’altro aiutato a far lievitare un po’ il conto, ma i quasi 10mila presenti al Mazza domenica (9.781 per la precisione) rappresentano una delle notizie più belle del periodo. Dopo una lunga fase contraddistinta da chiusure, limitazioni, difficoltà burocratiche e un po’ di disaffezione, il pubblico è tornato a rispondere in modo convincente e rumoroso. Le buone prestazioni della SPAL stanno senz’altro contribuendo a riaccendere l’entusiasmo tra quelle persone che si erano un po’ allontanate e non è da escludere che alla prossima in casa (sabato 1 ottobre) la barriera dei 10mila possa essere superata, grazie anche al prestigio dell’avversaria (il Genoa). Numeri e livelli di decibel che stanno contribuendo a motivare i calciatori, che infatti non perdono occasione di celebrare i risultati positivi fermandosi sotto la Ovest più del normale per godersi lo spettacolo proveniente dai gradoni.