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Qualche appunto sparso, a mente fredda, sulla seconda sconfitta consecutiva della SPAL, arrivata allo “Stirpe” di Frosinone.

Qualcosa non sta funzionando

Prima della sosta di campionato di settembre la SPAL era una squadra che mostrava limiti difensivi anche abbastanza inquietanti, ma dimostrava di saper compensare con determinazione e senso pratico, portando a casa risultati talvolta insperati (es.: Bari, Como). Dopo la pausa abbiamo visto un collettivo privo della stessa carica emotiva, con poche idee e pericolosamente somigliante a quello a cui eravamo stati abituati nella fase critica della scorsa stagione. Se contro il Genoa ci poteva essere l’attenuante del peso dell’avversario, non sembra che col Frosinone si possa applicare la medesima attenuante. Magari è presto per dirlo, ma la SPAL sembra aver perso il filo, anche nella velocità con la quale esegue le sue giocate. Le assenze, pur rilevanti, non possono essere sufficienti per spiegare due partite intere senza una singola occasione da gol, nemmeno di tipo casuale come quelle che possono scaturire dai calci piazzati.

L’equilibrio che non c’è

Quando si chiede a Venturato una chiave di lettura su quantità e modalità dei gol al passivo la risposta in genere ruota quasi sempre attorno al tema dell’equilibrio. Una componente essenziale per una squadra di calcio, oltre che un concetto utilizzato per spiegare che il giudizio non deve ricadere esclusivamente sui difensori, ma sull’intera fase difensiva eseguita da tutti e gli undici in campo. Detto questo, sembrano esserci almeno tre problemi. Da inizio campionato Alfonso è stato il migliore in campo in 4 partite su 8. Non proprio un indicatore di equilibrio. Tra infortuni e squalifiche Venturato ha schierato 6 diverse linee difensive. Anche questo non aiuta, perché di norma un reparto lavora bene quando è abituato a farlo con buona continuità. Ultimo, ma non ultimo: quante altre squadre concedono così tanto agli avversari sui calci d’angolo a favore? Davvero è così complicato aggiustare un po’ le marcature preventive?

Venturato chiede tempo: ma quanto ne avrà?

Se un po’ abbiamo imparato a conoscerlo, la prestazione di sabato, per forza di cose, deve aver fatto parecchio arrabbiare Joe Tacopina. Soprattutto perché non più tardi di giovedì aveva pronunciato parole all’insegna di fiducia e supporto nei confronti della squadra, ribadendo le sue ambizioni. Nel post-partita il presidente ha scelto di non fare alcuna dichiarazione, probabilmente per evitare di agitare un ambiente che ha bisogno di serenità e pensieri positivi dopo le settimane di paura del campionato precedente. Da parte sua Venturato ha detto in sala stampa che per dare un’impronta a questa SPAL serviranno tempo e lavoro. Ma quanto gliene verrà concesso? Le parole pronunciate in settimana da Fabio Lupo in merito al contratto in scadenza lasciano pensare che l’allenatore possa ritrovarsi a rischio nel caso tornassero a presentarsi gli spettri conosciuti nel girone di ritorno 2021/2022. Qualche ombra s’è già vista, la partita di Cittadella in programma sabato prossimo potrebbe essere l’esame decisivo per allontanarla.

La classifica ancora non conta, però…

Tacopina ha detto di non aver ancora guardato la classifica, né di avere intenzione di farlo prima di novembre inoltrato. Scelta legittima, ma nell’epoca della bulimia informativa ci sarà sempre qualcuno pronto a ricordargliela, così come giocatori e staff avranno spesso la tentazione di ragionarci sopra, anche se non ammettono quasi mai di farlo. Dopo 8 giornate la SPAL è a +1 sulla zona playout e -2 da quella playoff, a testimonianza di una situazione ancora molto incerta e aperta a ogni tipo di sviluppo. Però 8 partite rappresentano il 21% del totale: un campione che forse non basta per fare delle proiezioni credibili, ma che inizia già a dare qualche indizio sull’effettiva forza dei biancazzurri, soprattutto se si considera che le avversarie in testa viaggiano già a +9. Se è vero che vincere aiuta a vincere, anche avere una classifica intrigante può costituire una leva efficace per tenere alto il morale.

In arrivo un’occasione per Thiam?

Tra le cose che andranno approfondite in settimana c’è anche l’entità dell’infortunio di Enrico Alfonso. Il portiere è parso abbastanza preoccupato al momento dell’uscita dal campo e non è ben chiaro se il malessere fosse causato dal colpo ricevuto da Lucioni o da un altro tipo di problema fisico. Nel caso in cui l’ex Cittadella dovesse fermarsi per una o più partite ci sarebbe un’occasione preziosa per Demba Thiam: il gigante senegalese ha da poco rinnovato il suo contratto e probabilmente non vede l’ora di dimostrare il suo valore. Certo, qualcuno gli ha già addossato delle responsabilità per il secondo gol del Frosinone, ma in linea generale sembra esserci un certo consenso sulla difficoltà di intervenire efficacemente su una palla che passa in quel modo attraverso la barriera.