foto Filippo Rubin
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Qualche appunto sparso, a mente fredda, sulla larghissima vittoria della SPAL sul Cosenza, peraltro la prima di Daniele De Rossi nelle vesti di allenatore.

Si va nella giusta direzione

In principio fu l’equilibrio difensivo, poi vennero l’ordine e l’aggressività, infine ecco la fluidità di gioco e la pericolosità in zona d’attacco. Daniele De Rossi aveva detto che c’era parecchio lavoro da fare e poco tempo per farlo e il riflesso delle sue idee inizia a vedersi ogni giorno di più. La fragilità del Cosenza ha senz’altro agevolato il compito e questo il mister – seppure tra le righe – l’ha anche mezzo detto (“la SPAL ha enormi margini di miglioramento“) ma conviene guardare di più alle conseguenze del risultato, piuttosto che alle cause. Ovvero: fiducia, serenità, buonumore, convinzione dei propri mezzi. Anche a livello statistico si vedono numeri che inducono a pensare a un percorso ben segnato. Record stagionale di precisione nei passaggi (91%), minor numero di palle perse in una singola partita (63, con la media riportata di poco sotto a 100), ben 6 tiri in porta a fronte dei 4 totali fatti registrare nelle quattro partite precedenti. Ipotesi: difficilmente si tornerà alla difesa a quattro se le premesse sono queste.

Si è inceppato La Mantia?

In una giornata da cinque gol, di quelle che capitano raramente, Andrea La Mantia è rimasto ancora una volta a secco e questa è senz’altro un’anomalia da evidenziare. L’attaccante romano non fa un tiro in porta da quattro partite (dato WyScout) e con la nuova impostazione di gioco di mister De Rossi sembra aver perso un po’ di centralità, soprattutto a causa di un ricorso meno frequente al lancio lungo sul centravanti. Non è dato a sapere come il numero diciannove stia vivendo questo momento di transizione, ma il linguaggio del corpo sembra un po’ meno convincente rispetto a quello esibito un mese fa, quando trasformava in gol praticamente ogni pallone che capitava dalle sue parti dentro l’area di rigore. Certo, un gol casuale come quello di Moncini al Cosenza potrebbe anche aiutarlo un po’.

 

Ok Murgia, per favore non ci illudere

Al momento della lettura delle formazioni più di qualcuno ha alzato le sopracciglia: ma come? Murgia titolare e non uno tra Valzania e Zanellato? Non per pregiudizio, ma soprattutto perché la prestazione di Coppa Italia non è che avesse generato chissà quali entusiasmi. Invece il centrocampista ha colto l’occasione, riportando indietro gli orologi ai tempi in cui era sembrato una promettente mezzala di sostanza. Quindi a quasi quattro anni fa: non è roba da poco. Una singola prestazione convincente non è un indicatore attendibile, ma è anche vero che più di qualcuno in via Copparo ha sussurrato: “Dategli tempo, si sta rimettendo a posto”. Superati i problemi fisici di inizio stagione e accantonati i chiacchiericci del gossip, Murgia ha riconquistato anche il favore del pubblico. Ora però non ci faccia sentire illusi: dimostri di poter giocare così almeno un’altra dozzina di volte da qui a maggio. Sarebbe importante (cit.) per lui e per tutto l’ambiente SPAL.

Il gol di Peda viene da lontano

Una delle belle storie del sabato è senz’altro quella di Patryk Peda. Il difensore polacco nato nel 2002 ha segnato il suo primo gol da professionista alla diciottesima presenza in serie B. Al momento del classico annuncio post-esultanza lo speaker del “Mazza”, in maniera un po’ inusuale rispetto agli standard, ha voluto sottolineare come a far gol fosse stato un ragazzo del settore giovanile. Un dato non trascurabile: dal 2016 a oggi ben undici ragazzi transitati nelle selezioni del vivaio durante la gestione Colombarini sono riusciti a fare almeno una presenza in prima squadra. Una media di quasi due all’anno. Alcuni sono diventati elementi importanti della SPAL come Esposito (due stagioni di Primavera), altri stanno ancora cercando la loro dimensione in biancazzurro (Tunjov), oppure si sono imposti altrove (Strefezza) o stanno cercando di farlo (Seck, Ellertsson). Qualcuno si è solo tolto la soddisfazione del debutto (Zanchetta, Yabre, Cuèllar) o sono ormai lontani dalla SPAL (Spaltro). Un vero e proprio capitale che Tacopina ha detto di voler conservare allo stesso livello dei suoi predecessori.

Maistro finalmente protagonista

A voler ascoltare i critici Maistro non ha avuto un inizio di stagione così convincente, ma zitto zitto è già arrivato a 3 gol nel giro di 9 partite, un bilancio che lo rende il secondo miglior marcatore della squadra dietro a La Mantia (4). Ovviamente non troverà sempre difensori e portieri così generosi nell’aprirgli la strada verso una porta vuota, ma è altrettanto vero che se il ragazzo di Porto Tolle è in giornata il valore aggiunto diventa notevole. Lui nel postpartita ha voluto sottolineare come l’arrivo di De Rossi lo stia valorizzando di più, permettendogli di avere più libertà di azione rispetto a prima. A 24 anni Maistro può ancora migliorare, ma soprattutto iniziare ad avere la continuità di rendimento che finora gli ha precluso di poter ambire a qualcosa di più rispetto a un ruolo di primo piano in serie B.