foto Filippo Rubin
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La pausa del campionato coincide sempre con almeno una dozzina di interviste che spuntano qua e là e tra le tante ce n’è una concessa da Daniele De Rossi alla piattaforma di streaming Helbiz Live. Nel corso della mezz’ora di “Extra Time” con Chiara Giuffrida l’allenatore della SPAL ha affrontato tantissimi argomenti, non necessariamente correlati alla sua attuale esperienza professionale col club biancazzurro. Abbiamo selezionato per voi i passaggi riguardanti soprattutto l’attualità di casa SPAL.

Giorno dopo giorno sono sempre più a mio agio e in questo i ragazzi mi hanno aiutato, accettandomi velocemente. Tutti hanno capito i loro ruoli e quello che c’era da fare. Iniziare subentrando non è il massimo, perché non c’è tempo per fare la preparazione, per costruire la squadra ed entrare in confidenza coi giocatori. C’è subito una partita di fronte e alle spalle ce ne sono inevitabilmente di negative. Al momento del mio arrivo l’umore non era al massimo, ma siamo stati veloci nell’entrare nell’ottica del lavoro che c’è da fare. Quell’ora e mezza, due, due e mezza di allenamento molto forte e poi grande libertà e fede nella professionalità e nella responsabilità di ognuno“.

La cosa perfetta di queste prime settimane sono stati il sacrificio e l’impegno, anche da parte di quelli che hanno giocato di meno. Gli infortunati hanno provato e sono riusciti a rientrare in tempi record proprio per la disponibilità che hanno messo. Le cose finora sono andate bene grazie a loro, io non ho fatto niente di particolare. Poi dobbiamo migliorare nei risultati, ma soprattutto nel gioco. Vorrei vedere una squadra maggiormente padrona del proprio destino“.

Alla SPAL ci sono grandi giocatori, altri interessanti e dei giovani. Sono stato colpito da alcuni ragazzi che conoscevo meno. Ad alcuni di loro ho dato poche possibilità, ma ce ne sono un paio che tengo segreti perché sono elementi di prospettiva e neanche troppo futura. Possono entrare in questa categoria e a breve lo faranno, dobbiamo trovare il momento in cui saranno pronti e gli darò il giusto spazio“.

No, non mi viene voglia di entrare in campo al posto dei giocatori perché i miei ultimi anni da calciatore sono stati abbastanza problematici per via degli infortuni. Ho ancora qualche strascico che mi toglie questa tentazione perché non ce la farei“.

Dall’esperienza all’Europeo 2021 ho portato dietro tanto in termini di conoscenze, sia teoriche, sia di relazioni. Roberto Mancini ha messo il gruppo davanti a tutto, cercando di avere uno staff che ragionasse come una famiglia. Qui ho provato a fare lo stesso: lavoriamo insieme da un mese, ma c’è veramente un sentimento forte, anche coi professionisti che erano già alla SPAL. Come fare una diagonale lo sanno in tanti, ma la vera differenza sta nella scelta degli esseri umani“.

La serie B è un campionato di livello alto perché ci sono tante squadre che per blasone e per storia appartengono alla serie A. È un campionato molto fisico, molto verticale. Non vedo goleade, né squadre dominanti. C’è sempre grande equilibrio, anche con le neopromosse“.

Qui ho trovato una tifoseria incredibile. Avevo sentito dire che la gente vive la SPAL, poi arrivi qui e vedi numeri importanti per quelle che sono le dimensioni della città. La curva è sempre presente in qualunque circostanza. Ferrara è a dimensione d’uomo e persone molto educate e civili. In più la città è esteticamente e culturalmente ricca e bella“.

Sento parlare di questo derby col Modena come di una partita abbastanza attesa. Grazie al mio amico Luca Pozzoni mi sono andato a vedere qualche coreografia del passato di altri derby: la curva tira sempre fuori qualcosa di emozionante e per me che ho vissuto una realtà che vive di derby la curiosità è tanta“.