Pomeriggio difficile al Rigamonti di Brescia per la SPAL e per Daniele De Rossi, che si ritrova a commentare la seconda sconfitta consecutiva della sua squadra.
“In tutta sincerità una SPAL non ho visto peggiore rispetto a quella della partita col Benevento. Per quanto riguarda la formazione scelta mi dite che ci sono stati errori, ma io gli undici che ho schierato gli ho scelti prima dell’inizio. Non ho visto prestazioni pessime tra i giocatori che ho scelto, su tutti cito Rauti che secondo me ha fatto una buona prova. Dite che manchiamo di verticalità: bisogna intendersi sul significato di questa parola, perché se per verticalità intendiamo calcione del portiere e deviazione dell’attaccante io non ci sto, non mi piace. Non credo che con questo sistema avremmo più gol o punti. Penso che il nostro giro palla sia l’ultimo dei problemi: è invece necessario che io aiuti i giocatori a trovare le soluzioni migliori negli ultimi venti metri. Dopo l’intervallo siamo stati nella loro metà campo per la maggior parte del tempo. Anche prima ci siamo arrivati spesso, ma siamo sempre troppo poco pericolosi in rapporto al numero di volte in cui ci presentiamo dalle parti dell’area avversaria“.
“Il possesso palla al 70 conferma quanto ho detto e rende l’idea di quanto abbiamo macinato gioco. Ma il possesso palla ci interessa fino a un certo punto. Bisogna vedere cosa ci fai con quel possesso: quante volte tiri in porta e soprattutto quello che fanno loro con il restante 30%. Penso che il Brescia abbia deciso consapevolmente di lasciarci la palla: lo fa spesso e volentieri anche con altre squadre ed è un atteggiamento studiato e ben fatto. Quando incontri una squadra così, e sapevamo che sarebbe stata una partita di questo tipo, devi essere forte sulle palle sporche, sulle seconde, sulla profondità e sui duelli. Dobbiamo migliorare su questo piano e magari cercare di reagire una volta presi i cazzottoni come quelli del primo tempo”.
“Penso che dal punto di vista dell’intensità emotiva e per le occasioni create nel secondo tempo la SPAL abbia fatto una buona partita. Il problema è che loro hanno accettato un andamento di questo tipo, correndo il rischio che noi riuscissimo a pareggiarla, concedendoci spazio e gioco. Nel primo tempo siamo stati un po’ meno arrembanti e questo mi dispiace. Ragionare esclusivamente sui numeri purtroppo è pericoloso: iniziare un secondo tempo sotto di due gol significa spesso finire per subire il terzo e il quarto. La SPAL invece ha reagito e i ragazzi li ringrazio per questo. Non è che gli abbia detto ‘bravi, avete giocato benissimo’, li ringrazio perché mettono il cuore e sono professionisti seri. Entrano giocatori come Fiordaliso, che non l’ho mai fatto giocare e dà l’anima e sputa sangue, facendo una partita da giocatore vero nonostante io lo abbia penalizzato ancora nelle scelte e nelle rotazioni. Ho bisogno di giocatori così e li ringrazio. Bisogna ovviamente fare meglio, ma se danno tutto e non giocano bene la colpa è mia e non di certo loro“.
“La serie B è un campionato particolare sicuramente, quando si parla delle prime 8 squadre della classifica non si parla necessariamente di quelle più blasonate o di quelle meglio attrezzate. Soprattutto se pensiamo che il Benevento ce lo ritroviamo a pari punti e il Cagliari poco sopra. Può succedere che le squadre che stanno dietro a volte vincano e quelle in alta classifica semplicemente perché accade facilmente che quelle più indietro siano più forti. Si tratta di un campionato tosto e in cui le partite come quella di oggi sono comuni e ne affronteremo tante, in cui il tentativo di giocare di rimessa e in verticale con la palla lunga è costante. Però secondo me a pallonate non si ottiene niente, dobbiamo giocare come sappiamo e impegnarci a diventare più pericolosi quando arriviamo nell’ultimo spicchio di campo“.
“Quando giocavo mi infastidiva sempre molto sentire un allenatore dire che ‘abbiamo giocato bene ma abbiamo perso per gli episodi’. Il primo dei due gol è un po’ più grave perché Ndoj era partito da dietro e non possiamo permettere che un giocatore faccia quello che ha fatto lui. Sul secondo Murgia l’ha toccata e la palla è arrivata proprio dove c’era un giocatore del Brescia: a volte quando devi prendere gol va così. Dobbiamo guardare avanti e a come posso far sì che la squadra non ripeta certi errori. ‘Concorso di colpa’ è la parola giusta tra me e i miei giocatori“.
“La partita ce l’eravamo immaginata così, con le loro mezzali che giocavano larghi quasi da ali, come Ndoj che conosco da quando è ragazzino. Ci aspettavamo un Brescia che lavora tanto sui duelli e purtroppo oggi li ha vinti, se ne avessimo vinto qualcuno in più noi secondo me staremmo parlando di un altro risultato, ma il calcio è questo“.