La SPAL torna da Parma con tre pesantissimi punti e una dose di entusiasmo che sicuramente farà bene a tutto l’ambiente biancazzurro in vista dell’ultimo impegno del 2022 (SPAL-Pisa, 26 dicembre). È la seconda vittoria centrata da Daniele De Rossi da quando ricopre il ruolo di allenatore della SPAL: senz’altro un buon modo per passare un sereno Natale. Di seguito le sue considerazioni post gara nella conferenza stampa del “Tardini”.
“Oggi siamo partiti facendo quattro minuti stupendi di possesso palla, un po’ pochi rispetto ai 90 minuti disponibili, però comunque indicativi dell’approccio. Penso che si debba essere consapevoli della propria forza e di quella dell’avversario. Quando si prepara la partita bisogna tenere conto di entrambe le cose. Se io preparassi la partita contro questo Parma di Pecchia nella stessa maniera di altre sbaglierei, non farei bene il mio lavoro. Le partite che mi piacciono alla fine sono quelle che vinco. Non esiste possesso palla, non mi interessa: l’avete scritto voi giornalisti che per me è importante. Io valuto le prestazioni: quelle che abbiamo fatto contro Modena, Palermo e parzialmente Brescia non mi son dispiaciute. Il calcio e una squadra possono essere tante cose e deve essere così, perché se fossimo solo bravi a uscire dalla rimessa dal fondo con la pressione dell’avversario saremmo una squadra monca e io un allenatore ottuso e integralista. Non sono così, anche da calciatore ne ho vinte molte di partite come quella di oggi e tutto faccio tranne che vergognarmi. Valuto anche il fatto che secondo me giocando come ha giocato il Parma oggi è più facile vincere le partite. Se alla lunga il Parma giocherà sempre così vincerà più partite rispetto a quante ne perderà come è successo oggi. Ma ha anche dei giocatori che gli permettono di giocare in questa maniera”.
“Rabbi è il miglior giocatore che abbiamo sotto il punto di vista dell’attacco della profondità. Quando gli avversari palleggiano bene come il Parma immaginavo potessero metterci un po’ sotto. A quel punto fai due cose: il braccio di ferro o accetti che ti schiaccino, ma metti qualcuno che sia in grado di allungarli e attaccarli in profondità. Sotto questo aspetto Rabbi è più adatto rispetto a La Mantia“.
“Mi aspettavo una partita di sofferenza nella quale avremmo perso il possesso palla. Avevamo detto che quando recuperavamo palla dovevamo ragionare un po’ di più perché il Parma preferisce avere la palla tra i piedi piuttosto che correre, così come fano tutte le squadre con grande qualità. Se fossimo stati meno precipitosi avremmo potuto tenere la palla maggiormente e creare qualcosa di più”.
“Di Celia ancora non sappiamo nulla, è troppo presto per capire l’entità dell’infortunio. Era abbastanza dolorante al ginocchio. Lo vedevo in panchina mentre agitava le stampelle tipo calcio anni Ottanta (ride, ndr). In panchina ho visto cose meravigliose, stupende. Questi ragazzi mi commuovono, quasi. Sono fantastici. Spero che per Celia non sia niente di grave e vorrei sottolineare l’ennesima prestazione ottima di Tripaldelli che ogni volta che entra è una garanzia. Non esistono titolari in questa squadra”.
“Se ho giocato con il 5-4-1? Diciamo di no, ma visto che abbiamo vinto e sono contento ve lo faccio scrivere (rivolto ai giornalisti, ndr). Oggi in realtà siamo partiti quasi più a quattro in difesa, con Peda largo a fare il terzino Siamo andati ad aggredire abbastanza alto il Parma. Mi ha reso orgoglioso il fatto di aver sfiorato il 2-0 rubando palla al limite dell’area. L’intento era quello di aggredire, a volte ti riesce e altre volte no”.