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La SPAL comincia nel modo migliore il girone di ritorno sbancando il Granillo di Reggio Calabria per 1-0. Un risultato che vale oro anche se parte del merito va attribuito a un Alfonso in giornata eccezionale. Da sottolineare tuttavia la mentalità combattiva mostrata dal gruppo.

VOTO DI SQUADRA: 7 – Le assenze di Meccariello, Murgia e Tripaldelli unite alle diverse voci di mercato rappresentavano già in partenza un fardello pesante con cui scendere in campo. La SPAL non ha giocato una partita brillantissima, creando poco o nulla nella trequarti avversaria, ma ha interpretato la gara con tenacia, spirito di sacrificio e concentrazione. Alfonso ci ha messo gli effetti speciali, disinnescando il temibile attacco della Reggina.

ALFONSO 8,5 – Pochi dubbi nell’assegnargli il premio di migliore in campo come già successo diverse volte in questa stagione. Nel primo tempo dice no a un colpo di testa di Fabbian e a un tiro a giro di Menez, poi respinge i tentativi di Hernani, Cicerelli e Loiacono, nell’ultimo caso con la collaborazione di un reattivo Dalle Mura.

PEDA 7 – Rivas si aggira spesso dalle sue parti, ma il difensore polacco, nonostante le lunghe leve e qualche momento di apprensione, riesce a reggere bene l’urto. Prova anche a proporsi quando c’è spazio.

VARNIER 7 – Per controllare Menez esce spesso oltre la sua zona di competenza impedendogli di avere troppo spazio per inventare qualche giocata delle sue. Compie un solo svarione, a metà primo tempo, con il francese che non è abile ad approfittarne, poi cerca di arrivare di testa sul calcio d’angolo di Prati provocando l’autogol di Gagliolo (dal 35’ s.t. ARENA ng – Fisicità per contenere la sfuriata finale della Reggina).

DALLE MURA 7 – Partita con pochi fronzoli e pochi errori, contraddistinta dal salvataggio sulla linea in pieno recupero che vale quanto un gol.

DICKMANN 6,5 – Promosso capitano dopo la partenza di Esposito, cerca di non lasciare mai solo Peda contro Rivas, ma la riuscita del piano tattico in ambito difensivo gli impedisce di farsi vedere con continuità in avanti. Bravo a non toccare Canotto dopo il primo rimpallo in area, scongiurando un rigore che avrebbe potuto cambiare le sorti della partita (dal 35’ s.t. FIORDALISO ng – Stesso discorso che vale per Arena).

PRATI 6 – È il centrocampista centrale che si abbassa di più per aiutare i tre difensori a costruire. Gioca una partita ordinata, senza strafare, provocando anche l’autogol di Gagliolo battendo un calcio d’angolo a rientrare (dal 28’ s.t. RAUTI 6 – Entra con lo spirito giusto, lottando su ogni pallone e provando a strappare in avanti).

ZANELLATO 6 – Rispetto a Prati ha il merito di cercare maggiormente la palla in verticale, ma commette anche molti più errori di misura nei passaggi. Riscatta la sua partita facendo parecchia legna, con 10 contrasti vincenti.

CELIA 6 – Non passa nemmeno un quarto d’ora e quasi rischia la frittata con un retropassaggio quasi inspiegabile che per poco non manda in porta Menez. Si arrangia come può per contenere Ricci e spinge con la solita generosità. Se solo fosse in grado di aggiustare un po’ la mira sui cross…

VALZANIA 5,5 – De Rossi gli chiede di coprire su Majer e lui da buon soldato esegue correndo come un mediano. Però per il ruolo che ha in campo ci si aspettano più qualità e iniziative. Esce stremato e con un problema fisico che andrà valutato

MAISTRO 6  – Con Valzania impegnato perlopiù in compiti di contenimento, tocca a lui portare fuori la SPAL una volta riconquistata la palla. Rappresenta l’incognita principale per i difensori della Reggina e per larga parte della gara sembra l’unico in grado di poter creare qualcosa di interessante in attacco. I risultati sono così così, ma la strada è quella giusta (dal 35’ s.t. ZUCULINI ng – Ammonito per proteste quando ancora sedeva in panchina, gli viene sostanzialmente affidato il compito di intimidire chiunque passi dalle sue parti).

RABBI 5,5 – È un mestiere difficile quello dell’unica punta in questa squadra e la sua partita ne è la conferma. Tanto lavoro sporco, nonostante i palloni giocabili per lui siano davvero pochi. Il mismatch fisico coi centrali avversari lo tiene sempre ben lontano dall’area (dal 17’ s.t. LA MANTIA 6 – Le difficoltà del ruolo sono un attenuante anche per lui. Probabilmente la testa è altrove, ma contribuisce alla strenua difesa nei 20 minuti finali).

DE ROSSI 6,5 – Si ritrova con scelte quasi obbligate per dieci undicesimi di formazione, mentre davanti conferma la preferenza per Rabbi rispetto a La Mantia. Dal punto di vista del gioco la squadra continua ad avere qualche problema nello sviluppare una manovra fluida soprattutto nella metà campo avversaria e le zero parate di Colombi sono lì a testimoniarlo. Tuttavia ma la tenacia con cui i suoi hanno difeso il risultato conferma come il gruppo sia completamente dalla sua parte.