In mezzo alle trattative di mercato che tengono banco in questo finale di gennaio la SPAL fa visita al Cagliari nell’anticipo della terza dì giornata di ritorno (venerdì, ore 20:30) alla Unipol Domus. Per la squadra di De Rossi l’obiettivo principale è cercare di dimenticare in fretta la delusione del mancato successo con l’Ascoli, ripartendo dall’intensità e dal buon palleggio messi in mostra nel primo tempo della sfida coi marchigiani. Gli avversari invece hanno da poco cambiato allenatore affidandosi a una leggenda come Claudio Ranieri e cercano il riscatto dopo un girone d’andata sotto le aspettative. Il giornalista Roberto Pinna, di Centotrentuno.com, ha inquadrato la situazione in casa avversaria per il consueto focus pre-gara.
Il Cagliari attualmente occupa l’ottavo posto in classifica, con un bilancio da inizio anno di 7 vittorie, 8 pareggi e 6 sconfitte. Considerato che i rossoblù erano partiti favoriti per la risalita immediata, che cosa è andato storto finora?
“Sicuramente i fattori che non hanno funzionato fino a oggi sono tanti. Innanzitutto è stato sbagliato l’approccio al campionato di serie B, con la mancanza di uno spirito battagliero e operaio che in questa categoria fa la differenza. C’è stato poi un problema di alchimia con il nuovo allenatore Liverani, che non è riuscito a trovare la formula tattica giusta in tutte le partite disputate nel girone d’andata fino al suo esonero. Il tecnico ha cambiato tanto a livello di interpreti, moduli e situazioni di gioco, pur confermando alcune idee come la costruzione dal basso e il giro palla veloce per arrivare verso l’area avversaria. Alla fine la squadra non è mai riuscita a raggiungere un livello di costanza nelle prestazioni e nei risultati”.
Il ritorno di Claudio Ranieri in panchina ha portato una vittoria e un pareggio nelle prime due gare dell’anno. Rispetto al suo predecessore, quali sono i cambiamenti principali a livello tattico portati dal tecnico di Testaccio?
“Con l’arrivo di Ranieri è cambiata soprattutto l’atmosfera. È tornato soprattutto l’entusiasmo a livello di piazza, che era mancato praticamente per tutta la prima parte di stagione vissuto sotto tono. Alla prima in casa del nuovo allenatore, contro il Como, lo stadio è andato subito sold out, mentre nella prima trasferta del nuovo anno a Cittadella ben 700 tifosi si sono sobbarcati il viaggio dalla Sardegna. Concentrandosi sul piano tattico, invece, con il nuovo mister sono cambiate parecchie cose. Ranieri fin da subito ha puntato sul modulo 3-5-2, che sta aiutando a ritrovare alcune certezze difensive e riesce a mantenere la squadra più compatta rispetto al passato. Si è deciso poi di puntare fortemente sul duo d’attacco Lapadula-Pavoletti, un doppio centravanti che da queste parti non si vedeva da molto tempo”.
Il grosso dei punti il Cagliari l’ha fatto in casa, mentre fuori si registra solo una vittoria. Si può parlare di fattore campo determinante per i rossoblù?
“Il fatto di aver macinato più punti in maniera netta in casa dipende senza dubbio dall’atteggiamento. Giocare nel proprio stadio, sfruttando di più le giocate dei singoli esaltati dal tifo del pubblico, ha rappresentato un valore aggiunto. Viceversa in trasferta, mancando un po’ quell’anima battagliera di cui parlavo prima, la squadra è stata più penalizzata. Un altro elemento importante, evidenziato in tutte le gare giocate lontano dalla Unipol Domus, è stata la difficoltà nel leggere le partite e interpretare il comportamento degli avversari”.
Capitolo giocatori: la rosa vanta tantissimi elementi con alle spalle varie esperienze in massima serie. Quante sono le colpe da imputare ai calciatori per quanto riguarda il girone d’andata? Chi ha deluso di più e chi invece sta sorprendendo in positivo?
“Quando le cose non funzionano le colpe devono essere giocoforza ripartite tra i calciatori, anche perché il grosso di questo gruppo è quello che è retrocesso l’anno scorso dalla A alla B. Tra le sorprese più liete si possono citare i giovani: Luvumbo su tutti, ma anche Kourfalidis, Obert e lo stesso Di Pardo, che quando è stato in condizione ha confermato le ottime aspettative nei suoi confronti. Tra le delusioni ci si aspettava qualcosa di più da Barreca, che è tornato per essere protagonista sulla corsia mancina ma sembra già stato superato da Azzi, arrivato in questa sessione di calciomercato. Anche Falco poteva dare certamente un contributo maggiore. Per ultimo, considerando gli acquisti del mercato estivo, un’altra grande delusione è stata Viola, che ha già finito la sua avventura in Sardegna e dovrebbe essere ceduto in questa sessione di mercato invernale”.
Dopo un 2022 disastroso, contraddistinto dalla retrocessione e dai problemi del girone d’andata in questa serie B, che aria tira nei confronti del presidente Giulini?
“La contestazione latente nei confronti di Giulini c’è sempre, in attesa che i risultati riportino gli applausi nei confronti del presidente. Sono meno evidenti sicuramente i mugugni e i cori contro il patron nelle ultime due uscite. Questo perché l’aver riportato a Cagliari un allenatore amatissimo come Ranieri, sostenendo anche un importante sforzo economico, è stato visto come un bel gesto dalla maggioranza della tifoseria. Diciamo che il clima ostile verso la dirigenza si è un attimo placato, in attesa di vedere che cosa riserverà il futuro”.
Come sta andando la stagione dei due ex spallini Capradossi e Mancosu?
“Abbastanza altalenante. Mancosu aveva iniziato benissimo fin dal suo ritorno, con gol e prestazioni importanti unite ad un grande apporto alla manovra di gioco. Poi, purtroppo, il trequartista ha avuto una serie di infortuni muscolari – di cui l’ultimo molto lungo – che ne hanno inevitabilmente diminuito l’efficacia. Dovrebbe essere aggregato nella sfida di venerdì e il suo ritorno servirà tantissimo al Cagliari. Capradossi ha giocato discretamente quando è stato chiamato in causa con Liverani. Ha avuto un calo in autunno ma ora con Ranieri sta ritrovando sicurezze e titolarità”.
In vista di venerdì sera che formazione possiamo aspettarci?
“Credo che mister Ranieri continuerà sulla strada del 3-5-2. Si partirà con Radunovic tra i pali e davanti a sé verrà confermata la linea a tre vista nelle prime due gare di questo 2023. Come quinto di destra stavolta potrebbe esserci Nandez al posto di Zappa, mentre Rog – se sta bene – dovrebbe avere garantito il posto a centrocampo. C’è da capire se Mancosu verrà rischiato come titolare, ma dopo una lunga assenza lanciarlo subito nella mischia in una gara che si preannuncia molto intensa potrebbe essere un azzardo. A sinistra verrà confermato Azzi, ma la curiosità maggiore è capire chi giocherà come punta là davanti insieme a Lapadula. La scelta dovrebbe ricadere tra il giovane Luvumbo o Falco, nonostante quest’ultimo non sia stato brillantissimo nell’ultima uscita a Cittadella”.
PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2): Radunovic; Altare, Dossena, Capradossi; Nandez (Zappa), Makoumbou, Rog, Kourfalidis, Azzi; Lapadula, Luvumbo (Falco)
INDISPONIBILI: Viola, Pavoletti, Di Pardo e Goldaniga
SQUALIFICATI: nessuno
IN PIU’ RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Lapadula (A, Benevento); Makoumbou (C, Maribor); Viola (C, Bologna); Mancosu (C, SPAL); Barreca (D, Monaco); Falco (A, Stella Rossa); Capradossi (D, Spezia); Di Pardo (C, Juventus under 23)
IN MENO RISPETTO ALLA SCORSA STAGIONE: Joao Pedro (A, Fenerbache); Bellanova (D, Inter); Carboni (D, Monza); Marin (C, Empoli); Caligara (D, Ascoli); Cragno (P, Monza); Minague (C, Cercle Bruges); Lykogiannis (D, Bologna); Gagliano (A, Padova); Conti (C, Verona); Tramoni (A, Pisa); Walukiewicz (D, Empoli)