foto Filippo Rubin
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Terminato l’allenamento allo stadio Paolo Mazza, Daniele De Rossi si è lungamente concesso alle domande della stampa per la conferenza pre-gara di Cagliari-SPAL con la consueta disponibilità. Nonostante la vicenda Nainggolan che continua a calamitare gran parte delle attenzioni, filtra un clima di grande concentrazione per una trasferta su un campo difficilissimo.

DISPONIBILI/INDISPONIBILI – “Non verranno Almici, Tripaldelli che ha un problema a un piede e Ayoub che ha un piccolo problema di muscolo contratto. In aggiunta Thiam rimarrà a casa per ragioni di mercato, in attesa di capire la situazione”.

NON C’È DUE SENZA TRE?- “Beh la vigilia può essere simile a quella di Parma e Reggio Calabria perché andremo ad affrontare una squadra forte, costruita per vincere il campionato, contro cui c’è la sensazione di andare a fare la A2 invece che la B. Squadra fortissima, piazza importante, allenatore immenso: sarà una sfida importante per noi, elettrizzante come lo erano Parma e Reggio e come lo sono un po’ tutte per via della nostra situazione di classifica. Questi palcoscenici devono dare uno stimolo in più ai giocatori per mettersi alla prova, contro gente che in alcuni casi ha fatto serie A o coppe importanti”.

DDR vs RANIERI – “Sarà una partita difficile per le qualità dei giocatori. Il Cagliari ha sempre giocato abbastanza bene, anche con Liverani che stimo moltissimo e che hanno scelto al posto mio. A suo tempo gli ho fatto i complimenti perché penso sia stata la scelta giusta per loro e faceva giocare bene la squadra. Poi è finita male, ma se c’è uno al mondo che può risollevare una squadra in difficoltà quello è Ranieri. Dal punto di vista tattico è molto pragmatico, è intelligente, conosce il calcio e i calciatori meglio di chiunque altro. Poi dal punto di vista umano è un signore, un gentiluomo di carattere, ed è veramente così come appare all’esterno. Un galantuomo che però in spogliatoio ha gli attributi: non si fa problemi a dire a Tizio o Caio se si stanno comportando male o a togliere De Rossi all’intervallo di un derby (ride, ndr). Il ricordo che ho io è incredibile: l’ho al mio fianco nella nostra, probabilmente, ultima presenza con la maglia della Roma. Lui forse per motivi di età, io che spero un giorno di tornarci. Era il momento in cui dicevamo addio alla nostra squadra del cuore: ci siamo fatti forza a vicenda e non potevo scegliere persona migliore da avere accanto in quel momento”.

DIFESA – “Non necessariamente dobbiamo sacrificare uno dei due 2002 per far giocare uno dei due più anziani. Possiamo far giocare i due giovani facendo alternare Marco (Varnier, ndr) e Biagio (Meccariello, ndr) che sono i due centrali. In futuro magari si potrà cambiare qualcosina, però se dobbiamo giocare con la difesa a tre e con i quattro che si sono alternati più spesso uno deve uscire per forza, non è un discorso di età. Abbiamo anche tante altre soluzioni perché Fiordaliso è stato un titolare in più e Arena è stato sfortunato a Brescia ma è una garanzia come a dimostrato a Reggio Calabria. Abbiamo grande fiducia nei difensori e una volta ha giocato anche Celia. Abbiamo più opzioni per mettere la stessa difesa con caratteristiche diverse anche in base alla partita che andremo ad affrontare”.

MODULO – “Per ora in difesa non devo cambiare niente, non c’è scadenza né nulla, però se ci sarà l’opportunità cerchiamo giocatori offensivi con determinate qualità. Potrebbe essere che per fare spazio a questi giocatori con alcune caratteristiche offensive sceglierò di togliere un difensore, anche se già così sono contento degli sviluppi offensivi, sebbene sia fuori casa sia in casa arriviamo poco al tiro per quanto creiamo. È un concorso di colpa, non dei giocatori, ma parlo di me. Devo dare più soluzioni, scegliere i cambi e i momenti giusti. Negli ultimi venti metri so quanto è importante che il calciatore faccia la scelta giusta al momento giusto, prendendosi qualche rischio, producendo anche qualcosa di inaspettato, altrimenti diventiamo troppo piatti e non mi piace. Sono i giocatori e le loro qualità a far vincere le partite, non l’allenatore”.

LA MANTIA – “Come tutti i giocatori offensivi lo potrete sempre vedere. Valuto in base alle condizioni fisiche, a quello che vedo in allenamento, allo schieramento avversario e anche a come penso potrà andare la partita. Se giocheremo tanto noi e terremo più la palla allora magari metterò giocatori offensivi d’area di rigore, altrimenti potrei giocare con caratteristiche diverse. In questo momento non c’è la domanda settimanale su Andrea, per me è morta e sepolta. Prima era giusta perché era in mezzo a un possibile movimento di mercato, motivo per cui ho anche dovuto toglierlo all’ultimo contro la Reggina dai titolari. Per un discorso extracalcistico, essendo in ballo in una trattativa. Lui mi ha sempre dato grandissima disponibilità e adesso quel discorso è finito: lui sta con noi e sarà qui fino alla fine. Ogni domenica sarà a disposizione. È un giocatore come tutti gli altri e anzi è uno che ci sta dando una grande mano. A volte io valuto anche la mano invisibile: ci sono tanti che con mezza smorfia possono portare negatività alla squadra e tanti che invece giocando mezz’ora e stimolando gli altri ad allenarsi bene possono dare un aiuto incredibile a volte difficile da valutare al di fuori degli spogliatoi”.

PRATI – “Matteo è un ragazzo che si adatta e si sa adattare. Ha giocato con Murgia e Zanellato, ma non ci sono grandi accorgimenti tattici da fare se giochi accanto ad un giocatore così. Sa fare entrambe le fasi, lo abbiamo visto contro l’Ascoli che ha saputo vincere tantissimi duelli anche in zone di campo non proprio a lui consone, uomo contro uomo con Falzerano alla bandierina o sulla linea laterale. I duelli li ha praticamente vinti tutti ed è una delle cose che fanno vincere le partite. Sono contento di come stanno andando le cose e dei miei centrocampisti. Ci metto dentro anche Valzania che sta giocando in posizione più avanzata, ma tornerà utile anche in mediana. La prima parte della mia permanenza qui a Ferrara ha visto Murgia punto fisso ed è un giocatore importantissimo che ha sempre fatto bene. Sono contento anche di Zanellato e di come stanno andando in coppia loro due. È un reparto in cui mi sento protetto ed è la stessa cosa che ho detto al direttore quando è andato via Esposito: mi fidavo soprattutto di quello che poteva essere un po’ un’incognita, ovvero Prati, che al di là di prestazioni migliori o peggiori è un giocatore su cui poter fare completo affidamento”.

FETFATZIDIS – “È in buone condizioni. Ha fatto tre allenamenti pieni con noi, il problema è che non abbiamo mai aperto il campo per cui lo abbiamo visto solo a campo delimitato. Per le dimensioni valutate sta bene, deve migliorare le condizioni, assorbire i nostri carichi di lavoro. Ma è assolutamente sano”.

NAINGGOLAN – “Beh della telefonata con Radja non ne parlo il giorno prima della partita (ride, ndr). Le telefonate con lui sono costanti al di là del fatto che possa esserci un secondo fine in questo caso. Non c’è niente di ufficiale, meglio parlare della partita e dei giocatori che verranno a dare la vita a Cagliari. Poi vediamo quello che succederà, speriamo bene”.

KARGBO – “Manca un giocatore con le sue caratteristiche. Abbiamo giocatori veloci e di gamba come Rabbi e Rauti, ma hanno caratteristiche diverse. Manca a me perché mi piacciono quei giocatori lì, dotati di gamba e spunto. Penso all’Atalanta degli ultimi anni che ha avuto tanti giocatori di grande qualità: Lookman e Boga gli ultimi. Questi giocatori spesso di origine africana che hanno fisicità importante e uno scatto devastante. A me piacciono e spesso servono per spaccare una partita anche nell’ultima mezzora. Poi non so quale sia la situazione di mercato e non sapevo fosse un nome che girava, però quelle caratteristiche lì possono essere sicuramente molto utili”.

CALCI DA FERMO – “Con la partenza di Esposito dipenderà da chi gioca. Oggi abbiamo provato qualche rigore, anche se non ce ne danno mai (ride, ndr). Vedremo, non mi piace mettere una gerarchia nei rigori, ma non mi piace nemmeno lasciare in balia del momento. Bisogna pensarci in giornata, prima della partita, non sul momento frenetico perché non mi piace la confusione che rischia di essere traviata dal punteggio. Per le punizioni dobbiamo trovare il modo di far giocare più spesso possibile Tunjov che è in assoluto il giocatore migliore di tutti a calciarle. Ha il piede migliore ed è quello che fa più male sia con la palla in movimento sia da fermo”.

TUNJOV  – “È un mio desiderio e un pallino, oltre che impegno e dovere, trovargli la sistemazione giusta per dargli più minuti. Quando sono arrivato qui il primo giorno la prima cosa che ho fatto è stato parlare con lui, prima ancora di parlare con Esposito, Moncini o La Mantia. Questo perché dai video mi sembrava avesse qualcosa di diverso dagli altri. Questa cosa continuo a vederla, dobbiamo dargli sostanza e finora non gli ho potuto dare continuità. A volte lo abbiamo valutato diversamente dagli altri, con un giudizio non positivo, ma se avesse fatto lui le partite che hanno fatto anche altri lo avremmo bastonato. Ogni volta che entra dà una scossa ed è un giocatore tanto, tanto, tanto, forte secondo me. Sto fallendo io a non trovargli una sistemazione, continuità ed il modo per stare sempre in campo e battere pure le punizioni (ride, ndr). Lo vedo come un trequartista o mezzala: nel mio modulo attuale potrebbe fare il ruolo che ora fa Valzania, con qualità diverse. In questo momento Luca offre garanzie per quello che fa con e senza palla: è un trequartista atipico, ma con caratteristiche importanti per noi, diverse dal funambolo o dalla seconda punta, ma sempre presente in partita. Georgi per me può fare anche l’esterno, a tutta fascia: ha gamba, ha fisico, vince i duelli, sa crossare e lo sa fare anche con il destro. Può essere il suo futuro, ma è logico che ci dobbiamo lavorare e da giugno dovremo costruire la squadra con determinate idee puntando su di lui. Però se penso a esempio a Perisic e Spinazzola, che nascono attaccanti o esterni offensivi puri, penso che la sua rinascita possa essere in quella posizione lì, sia a destra sia a sinistra. Anche perché poi non mi invento niente: ha esordito all’Olimpico proprio da esterno”.

 

IPOTESI DI FORMAZIONE (3421): Alfonso; Peda, Varnier (Meccariello), Dalle Mura; Dickmann, Prati, Zanellato (Murgia), Celia; Valzania, Maistro; Rabbi (Moncini).