foto Filippo Rubin
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Attorno alla SPAL si dibatte ancora molto intensamente su quanto accaduto sul mercato (ne parliamo estensivamente a parte) ma sabato ci sarebbe anche una partita. Peraltro importante, visto che i biancazzurri non vincono al Paolo Mazza addirittura da ottobre. Daniele De Rossi ha presentato la sfida col Bari affrontando molti altri temi oltre a quello delle trattative di gennaio.

DISPONIBILI / INDISPONIBILI – Fuori Maistro per squalifica (1 giornata) e con tutta probabilità Varnier per problemi fisici. A tale proposito De Rossi si è espresso così: “Varnier è fuori per un problema a un ginocchio e salvo miracolosi recuperi non credo sarà convocato. Tutti gli altri sono disponibili”. Ovviamente a bordo Nainggolan, Fetfatzidis e pure Brazao: “Il minutaggio dei nuovi non è facile capirlo in settimana. Non è così immediato avere un’idea di quanto possa durare una prestazione di un certo tipo. Abbiamo cercato di analizzare i dati GPS e non sono distanti da quelli degli altri ragazzi. La condizione è abbastanza buona, ma la partita tira fuori energie nervose che in allenamento non ci sono. La Mantia è come gli altri, l’ho messo dentro anche a Cagliari. Lo considero al pari di tutti gli altri“.

VARNIER – “Al di là del problema che c’è ora è un giocatore completamente recuperato, anche di testa. Contro l’Ascoli è entrato che aveva una caviglia grande così. Quando l’ho conosciuto era infortunato e anche molto spaventato per la sua condizione fisica. Questo è stato superato e ora va fortissimo a ogni allenamento. Chiaro che se ha un problema bisogna sempre valutarlo molto attentamente visti i precedenti, soprattutto alle ginocchia“.

ENERGIE NUOVE – “C’è grande entusiasmo da parte mia, c’è sempre stato a dire il vero, perché un allenatore morto dentro non può trasmettere gli stimoli e l’intensità giusta ai giocatori. C’è entusiasmo perché in campo ci sono giocatori che per me farebbero tanto: sono stato fortunato, non penso sia merito mio. Ho trovato brava gente e ci siamo incastrati bene. Se gli chiedessi di lanciarsi contro un muro lo farebbero. Io devo fare altrettanto per loro e per la città che mi ha sempre trattato bene in qualunque momento“.

ASPETTATIVE – “L’asticella delle aspettative la alza il campo, ovvero i dati di fatto, non le chiacchiere. Radja e Giannis finora hanno avuto solo le rispettive conferenze stampa per dimostrarlo. Negli allenamenti li ho trovati tanto meglio di come me li aspettavo. Temevo peggio. Quindi abbastanza bene fisicamente e mentalmente benissimo. Giannis non lo conoscevo ed è stata una sorpresa super positiva, anche se mi ero informato con amici greci. Però è il campo che dà le risposte. Meno chiacchiere, facciamo parlare i fatti“.

È il momento di vincere le partite soprattutto in casa. C’è poco altro da fare. Non è che per salvarsi o andare ai playoff serva qualcosa di diverso. Bisogna prendere punti, basta. Alla fine quello c’è da fare. Magari vincendo qualche partita tra un mese o due ci troveremo in un’altra situazione e potremo valutare meglio le nostre ambizioni e le nostre capacità“.

BARI – “Il Bari è forte, ha giocatori importanti, con caratteristiche mi piacciono molto. Hanno gamba, profondità e la capacità di tirare le orecchie ai difensori avversari. È complicato giocarci contro. Sono primi per gol segnati e rigori ricevuti. Uno può pensare che siano fortunati, ma per fare segnare serve gente veloce e potente che salti l’uomo e vada sempre uno contro uno. È quello che chiedevo nel mercato di gennaio e non è arrivato. Cheddira, Folorunsho, Botta… quanti ne hanno bravi a creare l’uno contro uno? È questa la direzione che sta prendendo il calcio. Dovremo essere bravi, attenti, ma non troppo spaventati. Rispettare le loro qualità“.

Hanno vinto la serie C e sono protagonisti in B, quindi sono un’ottima squadra con un bravo allenatore. Mignani mi ha mandato un messaggio quando sono arrivato alla SPAL nonostante non avessimo un rapporto diretto particolarmente profondo. Ha espresso per me belle parole e mi auguro faccia il meglio possibile, perché ho di lui grande stima umana. Spero faccia bene a parte domani, in cui spero perda (ride, ndr)“.

L’IMPRONTA DI SPALLETTI – “I bambini da piccoli copiano le espressioni dei genitori, le loro smorfie. Io guardo mia foglia e la vedo uguale a mia moglie. Lo nota anche Sarah. Una simbiosi simile si crea anche tra giocatori e allenatori, di sicuro è avvenuta tra me e mister Spalletti. Inconsciamente lo scimmiotto con risultati goffi e non certo come i suoi. Lui è tanto forte e io devo imparare tutto. Sono stato allenato da lui e per tutto il tempo in cui c’è stato sono stati gli anni migliori della mia vita ,anche professionale. L’ho apprezzato quindi mi rifaccio soprattutto a lui tra i tanti allenatori fortissimi che ho avuto. Ogni tanto scrivono che abbiamo avuto problemi, ma sono follie giornalistiche che non esistono. Tra noi c’è un rapporto quasi da padre a figlio“.

PLAYOFF – “È difficile dare una risposta concreta. Per punti e per la situazione di classifica agganciare i playoff è teoricamente fattibile. Però ci dobbiamo rendere conto che se è fattibile arrivare ottavi lo è anche finire in fondo alla classifica. Quindi parlare di playoff lo può fare soprattutto un non addetto al campo. Noi pensiamo alla partita di domani, alle qualità di questa squadra, di come è cambiata in questi giorni, di come poteva cambiare e invece non è stata cambiata. Di come poteva sbocciare e pensare a qualcosa di più. Però ora la SPAL deve pensare a vincere le partite stando una casellina sopra ai playout. Per il resto lascerei le aspettative un po’ più basse“.

NAINGGOLAN – “Radja giocatore è un giocatore forte. Penso non si offenda nessuno se dico che è il più forte tra quelli che abbiamo. È quello con più carriera alle spalle, ancora giovane, con tanti stimoli. Ha fatto errori in carriera e senza questi errori dopo l’Inter sarebbe andato Chelsea o al Bayern Monaco e non un percorso a scendere. Viene a dare una mano e io mi fido di lui. Però sono anche io che voglio dare una mano a lui perché deve riprendersi degli anni da giocare e deve farlo in serie A. Magari ci andiamo insieme e io sarei ancora più contento. Nello spogliatoio l’hanno accolto bene perché certi giocatori vengono dipinti in base a cavolate fatte a vent’anni o ad altre fatte più volte come nel caso di Radja, senza rendersi conto quanto conta il professionista serio tutta la settimana. C’è una bella differenza tra questo ed essere una merda nello spogliatoio. Lui ha un cuore grande così. Ha fatto le sue cavolate, ma di certo non spacca lo spogliatoio. Tutti alla Roma, all’Inter, al Cagliari e all’Anversa ti parleranno bene di lui“.

Per come si è approcciato con questi ragazzi è stato incredibile. Poi i compagni si devono sentire stimolati a giocare con uno così bravo, ma non è che ogni volta dobbiamo dargli la palla anche quando ha cinque avversari addosso. È un elemento di grande qualità ma la partita si gioca normalmente. Poi sarà lui a rendere facile questo equilibrio. Non creerà alcun problema. Oltretutto è bello per la SPAL e per i suoi tifosi avere un giocatore così importante e forte in un’età in cui può dare ancora tantissimo. C’è un valore tecnico-tattico con un ritorno di punti, ma anche la felicità per avere un giocatore così forte in una squadra che non poteva aspettarsi un talento della sua grandezza“.

GIUSEPPE ROSSI – “Con Beppe e anche col presidente abbiamo parlato molto chiaramente e ci eravamo dati una sorta di data di scadenza per decidere se potesse essere un rinforzo buono per noi. Onestamente l’ho trovato meglio del previsto, chi l’ha visto l’altro anno dice di vederlo meglio rispetto a quando si è presentato la prima volta alla SPAL. Sarebbe meglio che restasse per fare una sorta di precampionato per poi essere valutato dopo essere stato rimesso in sesto fisicamente. Averlo con noi non è minimamente un problema: ha un atteggiamento super positivo, si allena bene, è benvoluto e regge anche certi ritmi. Ovviamente lui avrebbe problemi di minutaggio per via del tempo in cui è rimasto fermo e dell’intensità degli allenamenti che ha fatto per conto proprio negli Stati Uniti. Per valutarlo adeguatamente ho bisogno di tempo in più e lui mi sembra abbastanza disponibile. Poi il discorso contrattuale non mi cambia niente, di sicuro non mi dà fastidio. Ora però non lo potrei convocare. Non escludo però che possa diventare utile più avanti. Poi una volta in squadra lo valuterò: non gli si può certo chiedere di fare il ruolo di Dickmann e Celia in cui bisogna correre cento metri avanti e indietro. Può invece essere molto prezioso in determinate situazioni e l’anno scorso lo è stato“.

LINK: delle considerazioni di De Rossi sul mercato di gennaio si parla a parte

IPOTESI DI FORMAZIONE (3421): Alfonso; Peda, Meccariello, Dalle Mura; Dickmann, Prati, Zanellato (Murgia), Celia; Valzania (Fetfatzidis), Nainggolan; Moncini (La Mantia).