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Venezia e Crotone sono quasi agli antipodi della cartina geografica dell’Italia, ma il peso specifico dello scontro diretto in programma sabato allo stadio “Penzo” somiglia parecchio a quello che la SPAL affrontò nel febbraio 2018, quando in gioco c’era la salvezza in serie A. Anche allora i biancazzurri venivano da un periodo problematico, fatto di risultati deludenti e di strappi interni. Solo un successo può contribuire a diradare per un po’ le nubi come accadde allora. Ma sul fronte opposto c’è un Venezia apparentemente in ripresa dopo gli stravolgimenti del mercato di gennaio. Per capire come sta la formazione lagunare abbiamo chiesto informazioni ad Alessandro Ragazzo, firma del quotidiano “La Nuova Venezia

Classifica alla mano, quello di sabato sarà un vero e proprio scontro diretto per la salvezza. Come ci arriva il Venezia nella testa e nelle gambe?
“Considerando la strettissima attualità, Il Venezia arriva allo scontro diretto con la SPAL abbastanza bene. Nel turno precedente ha vinto a Benevento con merito e grinta, sfruttando subito le forze fresche che sono arrivate dal mercato di gennaio. La squadra mentalmente sarà galvanizzata da questa fiamma di speranza che si è riaccesa con i tre punti, mentre a livello fisico la condizione sembra buona. Resta però da capire se ci sarà un’inversione di tendenza al Penzo, visto che fino ad oggi le vittorie davanti ai propri tifosi sono state soltanto due. Nonostante i risultati poco brillanti dell’ultimo periodo la vittoria della scorsa settimana può rappresentare un punto di svolta importante per cercare a tutti i costi di mantenere la categoria”.

Dopo Javorcic e il breve intermezzo targato Soncin, da inizio novembre l’allenatore del Venezia è Paolo Vanoli. Quale bilancio si può tracciare in questi primi tre mesi dal suo arrivo?
“Il mister ha iniziato bene, perché eccezion fatta per il debutto amaro con la Reggina, ha vinto a Palermo e ottenuto buoni risultati nelle gare successive, con dieci punti in cinque partite. Dopo però ci sono stati alcuni passaggi a vuoto, cominciando dal tonfo di Perugia che hanno fatto ripiombare la squadra in un tunnel di sconforto. C’è anche da dire che la sconfitta di Genova, arrivata alla ripresa di gennaio, è stata abbastanza immeritata, ma il rendimento è stato comunque troppo altalenante, come hanno poi confermato le gare successive contro Sudtirol e Cittadella. La grande sfida del mister sarà senza dubbio riuscire ad amalgamare il più in fretta possibile il nuovo gruppo formato dopo il mercato di gennaio. Il bilancio della sua gestione, a ogni modo, si può definire sufficiente”.

Il Venezia ha il record della B con sette sconfitte nello stadio di casa. La SPAL è invece seconda con sei. Ci sono delle ragioni specifiche dietro a questo andamento negativo di fronte al proprio pubblico?
“Il problema della mancanza di risultati al Penzo è una storia vecchia che ci si trascina dietro da tutta l’annata 2022 tra serie A e serie B. Conteggiando tutto il precedente anno solare il Venezia ha vinto in casa solamente tre volte: una quando era ancora in massima serie contro il Bologna, mentre le ultime due sono arrivate a dicembre contro Ternana e Cosenza, una di seguito all’altra. È un problema che non trova una spiegazione facile. Lo stadio di casa in teoria dovrebbe essere un fortino, come è stato in periodi passati. Ma da parecchio tempo ormai non è più così. Forse la squadra soffre troppo la pressione di dover fare risultato a tutti i costi, incontrando difficoltà in qualche tipo di giocata contro squadre che si chiudono. Inoltre c’è da considerare che in attacco solo Pohjanpalo si sta dimostrando decisivo, quindi le possibilità di andare a segno sono sempre risicate”.

Nell’ultima sessione di mercato invernale il Venezia ha rivoluzionato la squadra, con ben 26 operazioni tra entrate e uscite. Tra i nuovi arrivati chi è già riuscito a conquistarsi una maglia da titolare?
“Diciamo che tra i nuovi quello che si è integrato meglio è Jajalo, un elemento che in mezzo al campo serviva come il pane a questa squadra. Ovviamente appena arrivato era un po’ a secco di minutaggio, ma piano piano sta ritrovando il ritmo partita e i risultati sono evidenti. Bene anche Hristov e Carboni nella sfida contro il Benevento, a cui si aggiunge la discreta prova dell’ex spallino Ellertsson. Vediamo cosa succederà per gli altri nuovi arrivati Ciervo, Milanese e Beghetto, acquistati proprio in chiusura di trattative il 31 gennaio”.

Oltre che sul piano prettamente sportivo, sarà una partita sentitissima anche per Joe Tacopina, che durante la sua dirigenza aveva riportato i lagunari tra i professionisti. Che idea ci si è fatti invece della gestione attuale alla guida della SPAL? C’è qualche analogia col passato?
“Tacopina ha preso il Venezia dalla serie D e l’ha portato fino in serie B, conquistando nel mezzo un campionato di C e una Coppa Italia di Lega Pro. Ha indubbiamente fatto bene i risultati sono sotto gli occhi di tutti e non si possono negare. Guardando quello che sta succedendo a Ferrara, invece, credo che non si aspettasse minimamente di ritrovarsi in una situazione del genere. Confrontando la sua gestione attuale con quella di allora qui a Venezia c’è da dire che sicuramente era partito con la stessa grinta e la stessa carica, ma a differenza di quanto successo a Ferrara i risultati erano arrivati fin da subito. Vincere aiuta a vincere, e partire immediatamente con una serie di risultati favorevoli ha agevolato il suo percorso”.

L’uomo più in forma è senza dubbio il finlandese Pohjanpalo, terzo in classifica marcatori con nove reti. È lui l’uomo a cui aggrapparsi per mantenere la categoria?
“Il terminale offensivo e punto di riferimento è senza dubbio lui. Segna quasi sempre e bisogna per forza aggrapparsi alla sua esperienza per mantenere vive le speranze salvezza. Sarebbe ottimale riuscire a sbloccare anche qualche altro elemento del reparto offensivo, però almeno una certezza in attacco il Venezia ce l’ha”.

Che formazione possiamo aspettarci da parte della squadra arancioneroverde?
“Difficile a dirsi perché con i tanti nuovi arrivati non è ancora chiara chi saranno le certezze nella formazione di Vanoli. Il modulo dovrebbe essere il 3-5-2 con Joronen in porta, Hristov – nonostante una botta al naso- in difesa con Ceppitelli e Carboni. A centrocampo il mister potrebbe puntare su Candela, Tessman, Jajalo, Ellertsson e in fascia uno tra Zampano o Beghetto. Davanti Pohjanpalo sicuro, mentre per il partner del finlandese sarà ballottaggio fino all’ultimo tra Novakovich, Pierini e forse anche lo stesso Johsen”.

PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2): Joronen; Hristov, Ceppitelli, Carboni; Candela Tessmann, Jajalo, Ellertsson; Beghetto (Zampano); Pohjanpalo, Novakovich (Pierini).
INDISPONIBILI: nessuno
SQUALIFICATI: nessuno

IN PIU’ DOPO IL MERCATO DI GENNAIO:  Jajalo (c, Udinese), Diop (a, Novara), Neri (p, Feralpisalò), Hristov (d, Spezia), Ciervo (a, Sassuolo), Ellertsson (a, Spezia), Beghetto (d, Pisa), Redan (a, Herta Berlino), Sverko (d, Groningen), Carboni (d, Monza)

IN MENO DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Connolly (c, Brighton), Zabala (d, svincolato), Fiordilino (c, Sudtirol), Bjarkason (c, Foggia), Ala-Myllymak (c, Ilves Tampere), Ullmann (d, Magdeburgo), Črnigoj (c, Salernitana), Wisniewski (d, Spezia)