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La tanto sperata reazione dopo la sconfitta casalinga contro il Bari non c’è stata. Anzi, il primo tempo dei biancazzurri a Venezia è stato uno dei peggiori di una stagione che sta prendendo una piega sempre più preoccupante. Le parole di mister De Rossi nel post partita sono un misto di amarezza e consapevolezza delle proprie responsabilità.

SPIEGAZIONI – “Il risultato dipende sempre dagli episodi: se fai o prendi gol, se concedi occasioni che non puoi permetterti di concedere. La prestazione, invece, è colpa mia. Dal primo giorno ho ringraziato i giocatori per l’impegno, per l’atteggiamento, sono sempre stato dalla parte loro qualsiasi fosse il risultato, ma oggi non posso. Per la prima volta abbiamo fatto un primo tempo che è inspiegabile, per duelli persi, seconde palle perse, scarsa intensità. Quando a essere così sottotono è tutta la squadra c’è poco da fare. Ho sempre pensato, anche da calciatore, che quando una squadra gioca come oggi la colpa è sempre dell’allenatore, non si scappa. Ho sempre trovato lati positivi, ma il primo tempo di oggi mi fa male e non mi accontento del secondo, perché ci mancava altro che fosse come il primo. Nonostante i punti siano pochi credo che la squadra abbia fatto delle buone partite raccogliendo meno, ma anche se avessimo pareggiato sarei venuto in sala stampa con lo stesso umore, perché se manca il sangue vuol dire che sto sbagliando qualcosa”.

SOLUZIONI – “Se finisse oggi saremmo retrocessi, ma non finisce oggi, c’è tempo ancora. È un peccato quello che ho visto nel primo tempo e se ne esce continuando a lavorare forte, più intensamente, provando a toccare corde diverse. Quando perdi una partita senza entrare in campo con un atteggiamento, concedetemi il termine, omicida, quello su cui c’è da lavorare è questo. Fino ad oggi non era mai mancato e non c’era stato bisogno di stimolarlo, ma devo rimettermi in carreggiata perché evidentemente sto sbagliando”.

COLPE – “L’amarezza è dovuta al fatto che abbiamo perso molte partite e io sono comunque venuto qui in sala stampa, davanti a voi, a difendere in maniera anche goffa la squadra e di consenguenza me stesso. Secondo me abbiamo dei limiti sotto mille punti di vista, li ho soprattutto io, ma se manca lo spirito non vinci le partite né qui né in serie A alla Roma e retrocedi. Non sto pensando ad alcun gesto (il riferimento è a possibili dimissioni, ndr), ho tanta amarezza dentro perché riguardando le partite ho sempre visto la squadra lottare, provare a colmare questi limiti, mentre oggi no. Penso sia colpa dell’allenatore perché se avesse giocato così il Venezia avrei pensato fosse colpa di Vanoli. Se la squadra non lotta e i giocatori sono gli stessi di domenica scorsa la colpa è mia. Io parlo da allenatore, al resto penseranno altri”.

SCELTE TECNICHE – “Non penso che il problema nel primo tempo fosse la presenza contemporanea di Fetfatzidis e Nainggolan. Il discorso della tenuta fisica potrebbe starci, ma Radja ha fatto tutta la partita ed era stanco solo alla fine. Questa valutazione l’avevamo fatta la settimana scorsa perché erano arrivati da poco, mentre in questa li avevo visti bene e ho provato a mettere giocatori con qualità visto che li ho sempre chiesti. È vero che si possono perdere equilibri, ma non mi sembra che i gol siano arrivati per questo motivo. Per quanto riguarda il giocare o meno con due punte è vero che così occupi meglio l’area e crei più occasioni quando la palla arriva lì, ma in mezzo al campo è più difficile trovare le superiorità numeriche”.

FUTURO PROSSIMO – “Possiamo pensare a tutto, anche a un modulo diverso, ma sempre tenendo conto delle caratteristiche del Como e di come stanno i ragazzi. In difesa tornerà Varnier. In ogni partita potete aspettarvi di tutto, anche scelte più o meno radicali. Si può cambiare qualcosa, ma ora è un po’ presto per pensarci. La prestazione non è stata sufficiente come spirito, quindi il lato tattico è importante, ma viene un po’ dopo”.

INCONTRO COI TIFOSI – “Io ho sempre parlato poco dei tifosi per non sembrare ruffiano visti gli scarsi risultati. Mi ha effetto vedere che erano qui in tanti e che inveivano. Se ami una squadra e la segui sempre un primo tempo come quello di oggi può solo farti arrabbiare ed è giusto che vogliano delle spiegazioni. Però se io lascio a casa le mie figlie con mia moglie, lei le abbandona nel salotto e loro mi distruggono casa, non me la prendo con le bambine, ma con mia moglie. C’è poco da incontrare la squadra che, a parte quei primi 45 minuti, ha sempre portato rispetto ai tifosi, quindi se vorranno incontrare qualcuno dovranno incontrare me. Ora come ora non ho spiegazioni, se non il fatto che mi dispiace molto, ma credo sia giusto così”.