La separazione tra Daniele De Rossi e la SPAL ha inevitabilmente avuto un’eco piuttosto vasta e prolungata, per cui non sorprende che se ne parli ancora a distanza di oltre una settimana. Sull’argomento è tornato il direttore Fabio Lupo nel corso di un intervento in diretta a “Cose di Calcio” su Cusano Italia TV.
IL MOMENTO DEL CAMBIO – “Il cambio non avviene mai guardando al calendario, ma ciò che è il recente passato e al presente, ossia ai problemi che una squadra può avere. Come sempre accade l’allenatore non è l’unico responsabile, ma la sua sostituzione è spesso la mossa che il club può fare per cercare di raddrizzare la situazione. Anche perché quest’anno il campionato è più che mai livellato e affrontare Genoa e Frosinone non è poi così diverso dal trovarsi di fronte Cosenza e Brescia. I valori tecnici sono chiaramente differenti, ma tutte le partite sono insidiose a modo loro. Di certo c’è che cambiare allenatore è doloroso perché implica un fallimento“.
LA ROTTURA – “Su De Rossi sono state fatte delle valutazioni di carattere tecnico: le dichiarazioni critiche sul mercato secondo me sono più da ricondurre alla sua inesperienza, perché quelli erano concetti che poteva esprimere in tempi e modi diversi. La dirigenza ha analizzato il percorso sul campo che è stato oggettivamente deficitario. Ci sono stati due filotti da tre sconfitte consecutive e la classifica è diventata precaria. In più sotto l’aspetto delle prestazioni la squadra mostrava delle difficoltà. Torno a dire che le responsabilità non sono tutte del mister, ma l’andamento della squadra non consentiva di rinviare ulteriormente questa decisione“.
LA SCELTA – “Oddo ha fatto molto bene nella scorsa stagione a Padova, vincendo anche la coppa Italia di serie C. Certo, veniva da un paio di stagioni non del tutto positive, anche se le valutazioni su un allenatore vanno sempre interpretate con la giusta attenzione. Massimo lo conosco molto bene ed è un tecnico di cui ho stima. Penso abbia le motivazioni e l’entusiasmo per farsi carico di una situazione complicata come la nostra“.
DIFFICOLTÀ – “A inizio stagione molti addetti ai lavori ci accreditavano come possibile protagonista nella corsa ai playoff e continuo a ritenere che questa rosa sia di buon livello. Purtroppo capita di incappare in partite storte e che la stagione possa incanalarsi in maniera sbagliata. Poi subentrano paure e incertezze e non è facile riprendersi soprattutto se la competitività è alta come quest’anno. La SPAL ha reso meno di quanto poteva fare, ma la speranza è che in questo finale di stagione Oddo sappia tirare fuori ciò che è mancato“.
NAINGGOLAN – “Su Radja sono state dette tante cose… è sicuramente un personaggio che ha delle particolarità e fa parlare di sé, ma per quella che è la mia conoscenza posso solo elogiarne la professionalità. In campo e nello spogliatoio si è sempre fatto voler bene, tanto che spesso gli sono stati perdonati degli eccessi. In questo periodo lo vedo molto concentrato e volenteroso, sta migliorando molto la sua condizione fisica ed è sempre pronto a dire una parola giusta ai compagni. Spero continui su questa strada perché anche per lui è un bel segnale che sta dando contro le malelingue“.
MERCATO – “Alla fine sono arrivati giocatori funzionali anche per il sistema di gioco di Oddo. In passato ha proposto anche il 4321, a Padova ha utilizzato il 3421. Ma a prescindere dai numeri quello della SPAL è un organico di buon livello che permette varie soluzioni tattiche. Gli arrivi di gennaio hanno aumentato le opzioni a disposizione dell’allenatore“.
PROSPETTIVE – “L’obiettivo in questo momento è ovviamente la salvezza: siamo in fondo alla classifica e anche se è corta le partite vanno affrontate una per volta con la massima attenzione. Servono punti e ce ne mancano tanti per arrivare a destinazione. L’ho detto ai ragazzi: non dobbiamo guardare troppo all’avversario e concentrarci di più sul pensiero che ogni pallone può essere decisivo, dal lunedì fino al sabato. Quindi testa bassa sul manubrio, poi all’ultimo alzeremo la testa nella speranza di aver lasciato dietro almeno cinque squadre“.
PERSONALITÀ – “Non credo che questa squadra abbia un problema di personalità: credo piuttosto che fosse stata costruita per fare un certo tipo di calcio, di tipo più muscolare che tecnico. Se si può imputare un errore a De Rossi è stato quello di aver voluto a privilegiare un gioco tecnico rispetto a uno più fisico. Per cui è stata persa un po’ l’identità originaria e speriamo che Oddo riesca a recuperarla“.
DE ROSSI ALLENATOR FUTURO – “La valutazione sul futuro di De Rossi è positiva: penso abbia personalità, conoscenze e impatto comunicativo per fare una buona carriera da allenatore. Alla sua prima esperienza ha pagato qualche errore. Ma, ripeto, la nostra situazione di classifica non dipende esclusivamente da lui. Da responsabile dell’area tecnica sono io il primo a doversi assumere delle responsabilità per i risultati di questa stagione, perché evidentemente ho commesso degli errori. Poi altri possono aver contribuito ad amplificarli“.