Il risultato finale di Marassi contribuisce a fare a pezzi il morale di una SPAL che per quasi 80 minuti aveva concesso poche occasioni da gol al Genoa, pur senza riuscire a contrattaccare. La concentrazione che aveva contraddistinto gran parte della fase difensiva è venuta meno sull’azione da calcio piazzato che ha sbloccato il risultato.
VOTO DI SQUADRA 5,5 – Il tabellino suggerirebbe una valutazione più bassa, ma la realtà è fino al vantaggio genoano la SPAL, anche da incerottata, era riuscita a fare la partita che bene o male ci si aspettava da lei, mettendoci una buona dose d’ordine e di tenacia. Il problema principale sta nell’ormai evidente mancanza di qualità che ha impedito di sollecitare il Genoa nella metà campo opposta. Il solito errore di reparto, quando lo 0-0 sembrava una prospettiva realistica, ha fatto saltare il piano. Il generoso (e disordinato) sbilanciamento in avanti nel finale ha poi causato un passivo fin troppo ampio per quelle che erano state le azioni da gol create dagli avversari fino a quel momento.
ALFONSO 6 – Non inizia la partita nel migliore dei modi, sbagliando un paio di rinvii con i piedi e costringendo Varnier a una chiusura in extremis dopo nemmeno un quarto d’ora. Si riprende con il passare dei minuti, fino alla bella parata su Puscas a inizio ripresa. Chiede il cambio a metà secondo tempo per un problema fisico che andrà valutato (dal 27′ BRAZAO 5 – La personalità c’è, tutto il resto… boh. Esulta come un invasato per una respinta di faccia su Gudmundsson, poi sembra tutt’altro che impeccabile sui punti del 2-0 e del 3-0. Diamogli l’attenuante della lunga assenza dalle gare ufficiali, ma qualche perplessità sulle sue abilità sorge inevitabile).
ARENA 6 – Torna titolare per la prima volta da fine novembre, peraltro in uno dei contesti più complicati in assoluto. La mette sul piano dei muscoli con Gudmundsson e per buona parte della partita riesce a tenerlo a bada. Poi affonda assieme a tutti gli altri.
VARNIER 6 – Si mette in mostra per la solita eleganza e per il modo in cui tiene a bada Puscas, chiudendo su di lui in modo provvidenziale dopo appena 13 minuti. Esce infortunato dopo appena un quarto di partita per un infortunio alla coscia destra (dal 24′ pt. DALLE MURA 5,5 – Entra senza riscaldamento e viene immediatamente bruciato da Sturaro in un potenziale contropiede genoano. Si riprende con il passare dei minuti, ma commette troppe imprecisioni rispetto al pari ruolo di cui si ritrova a dover prendere il posto).
MECCARIELLO 5,5 – In uscita è spesso impreciso, ma per un’ora abbondante contribuisce a tenere in piedi il muro difensivo seguendo attentamente Puscas. È tra i giocatori sovrastati da Dragusin nell’azione del vantaggio e da un suo errore in impostazione nasce il contropiede che permette al Genoa di piazzare il 2-0.
DICKMANN 5 – Pur essendo propositivo e sempre presente in entrambe le fasi è forse lo specchio della prestazione offerta dalla SPAL. Troppo precipitoso nelle scelte, sia in uscita difensiva sia nel dialogo con i compagni in impostazione. Non riesce mai a impensierire il diretto avversario Haps che arriva spesso dalle parti dell’area spallina.
VALZANIA 5,5 – Rimane invischiato nelle trame della mediana genoana, che si appoggia spesso sugli esterni e riesce a tagliarlo fuori. Si spende comunque ad aiutare i compagni in copertura e nei raddoppi: proprio da una rincorsa a un avversario nasce la situazione in cui si fa male ed è costretto a lasciare il campo nell’intervallo (dal 1′ st. ZANELLATO 5,5 – Inizia piuttosto male con un’apertura sballata per Dickmann, poi prova a fare ordine nel contesto di una squadra in sofferenza. In occasione del gol dell’1-0 tenta in maniera disperata di recuperare la parità numerica nella marcatura a zona correndo disperatamente dalla parte opposta dell’area, ma ormai Dragusin è già a mezz’aria).
PRATI 6 – Un po’ in confusione nei primi minuti nella bolgia di Marassi, sbaglia un paio di possessi facili mentre in fase difensiva si occupa della marcatura a uomo di Sturaro e Jagiello che si scambiano spesso di posizione. Prende coraggio con il passare dei minuti, aumentando la qualità delle giocate e il numero di palloni recuperati. Si ritrova costretto a correre a vuoto nei 25 minuti finali.
TRIPALDELLI 6 – Buona prestazione. Limita un terzino esperto come Sabelli e tenta di proporsi in modo costante. Causa anche il giallo a Sturaro dopo meno di 20 minuti, spostando bene il pallone e bruciandolo in corsa. Cambio giustificato solo per mancanza d’ossigeno, altrimenti poco comprensibile (dal 14′ st. CELIA 5 – Parte bene spingendo con costanza e aiutando Dalle Mura in copertura, ma è complice nell’errore di reparto che porta al gol del Genoa, venendo sovrastato da Dragusin. Per i rimanenti minuti tanta corsa, ma nessun guizzo particolare).
NAINGGOLAN 5,5 – Autonomia ed esplosività sono sicuramente un tasto ancora dolente, ma Radja non si risparmia nei contrasti e tutte le azioni pericolose passano per i suoi piedi. Si prende la briga di ricoprire il ruolo di allenatore in campo, guidando i compagni e impartendo direttive per tutti i novanta minuti. Ci sarà bisogno della sua miglior versione, ancora lontana, per sperare nella salvezza. Restano impresse un’apertura di prima non sfruttata da Moncini e un tentativo di gol da metà campo.
LA MANTIA 5 – Sgomita per tutta la partita con i giganti al centro della difesa genoana ma esce sconfitto nella maggior parte dei duelli, anche con un paio di falli a favore non fischiati. Troppo isolato per determinare pericoli concreti, non riesce ad incidere nei soli due cross che gli pervengono al centro dell’area.
MONCINI 5 – In quanto intensità e predisposizione ad aiutare la squadra è difficile imputargli qualcosa. Si ritrova in continui corpo a corpo e si produce in diversi tentativi di fuga, ma qualche errore tecnico di troppo agevola spesso i difensori avversari nell’anticipare i contro-movimenti (dal 14′ st. RAUTI 5 – Si dimostra per l’ennesima volta troppo leggero per reggere l’urto di difensori ben più navigati e massicci come quelli del Genoa, non riuscendo a creare un singolo pericolo in avanti. Inconsistente).
ODDO 6 – Aveva chiesto compattezza e fino al momento del vantaggio genoano non si può negare che la squadra stesse eseguendo il piano. Purtroppo gli infortuni gli complicano ulteriormente la vita. Già la SPAL pecca di creatività e qualità, se poi si assottigliano le alternative un allenatore può incidere in maniera davvero limitata.