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Avanti con la prossima sfida decisiva in questi ultimi due mesi stagione, con la SPAL alla disperata ricerca di punti salvezza. Dopo il tonfo nello scontro diretto di Cosenza, i biancazzurri scendono in campo in un’altra trasferta, questa volta a Bolzano (sabato, ore 14:00) contro la rivelazione Südtirol. La squadra di Bisoli è l’unica della serie B a non avere ancora perso nel nuovo anno, grazie ad un gioco pragmatico che gli ha consentito a tutti gli effetti di irsciversi alla lotta playoff. Per capire come i biancorossi arrivano alla sfida del “Druso” abbiamo chiesto informazioni a chi li segue nel quaotidiano: Valentino Beccari del quotidiano Alto Adige.

Ancora imbattuto nel 2023, il Sudtirol viene da un filotto di sei vittorie e quattro pareggi, di cui l’ultimo nel turno precedente contro il Parma (0-0). Che indicazioni trasmette questo risultato in vista della sfida di sabato contro la SPAL?
“Il cammino del Sudtirol  in questo girone di ritorno dimostra che la squadra è ormai totalmente consapevole dei propri mezzi. La rosa di Bisoli è in fiducia, in salute e arriva al confronto con la SPAL con la determinazione di un gruppo che sa decisamente il fatto suo. Lo 0-0 col Parma è stato lo specchio di una partita bloccata, che non ha fatto registrare grandi emozioni da entrambe le parti. La squadra biancorossa non ha comunque rischiato granché e ha confermato ancora una volta la sua grande solidità difensiva. In avanti le reti totali segnate dal Sudtirol non sono tantissime (undicesimo attacco della serie B con 32 gol, una in più della SPAL) ma sono state realizzate nei momenti opportuni. La forza di questa squadra è anche quella di riuscire a colpire e rendere al meglio quando le situazioni di gioco diventano più favorevoli”.

Che tipo di gioco pratica questa squadra e chi sono i giocatori chiave nella formazione di Bisoli?
“L’undici titolare pratica un gioco in cui è evidente il marchio di fabbrica del tecnico, con un’attenzione maniacale alla fase difensiva e i due terzini che interpretano il ruolo in maniera diversa. A destra, Curto, che calcisticamente nasce infatti come centrale, resta più bloccato in fase di spinta. A sinistra De Col ha una propensione molto più offensiva. Il Sudtirol è una squadra corta, brava a salire quando l’azione si tramuta in offensiva. Copre benissimo i quaranta metri della propria metà campo e poi si affida alle ripartenze, condotte in maniera ottimale da Rover e dallo strapotere fisico della punta Odogwu, che quest’anno ha già messo a segno otto reti e quattro assist”.

A nove giornate dalla fine il Sudtirol è quarto in classifica e accarezza il sogno promozione in serie A. Quali sono stati i fattori più importanti che hanno consentito di realizzare un cammino così sorprendente?
“Sicuramente nessuno la scorsa estate poteva immaginarsi che a metà marzo la squadra potesse lottare per la promozione. Le speranze di giocarsi i playoff sono ormai concrete ed è inutile nascondersi. Il valore aggiunto principale è stato rappresentato da mister Bisoli, arrivato dopo l’avvio deludente (tre sconfitte su tre gare) e in grado di inanellare dodici risultati utili consecutivi, che hanno portato il Sudtirol fuori dai bassifondi fino alle zone più nobili di classifica. La sua idea di calcio è qualcosa di essenziale, qualcuno l’ha definita persino elementare, ma decisamente mai banale. Un’ambiente senza pressioni e uno spirito di gruppo quasi perfetto hanno consentito di giocare in maniera serena, facendo emergere al meglio le qualità dei singoli. Certo è che, da qui alla promozione in serie A, c’è ancora tanta strada da percorrere”.

Su quindici partite in casa i biancorossi ne hanno perse soltanto due. Nonostante la capienza più piccola di tutta la serie B, il tifo dello stadio Druso può essere una determinante nelle prestazioni del Sudtirol?
“Non eccessivamente, in quanto appunto la capienza modesta dell’impianto, con 5500 spettatori, non fa dello stadio di casa un catino bollente. Molto spesso anzi è la tifoseria ospite a farsi sentire parecchio e non ho dubbi che sarà così anche nella gara di sabato, con il settore riservato agli spallini andato sold-out nel giro di pochi giorni. È vero comunque che, dati alla mano, nel proprio stadio il Sudtirol  mette in mostra un gioco più propositivo”

L’ex spallino Poluzzi è ormai un leader acclarato da quelle parti. Qual è stato il suo percorso in queste tre stagioni a Bolzano?
“Già nelle scorse stagioni il giocatore si è rivelato determinante, in particolare nell’annata 2021/2022 culminata con la promozione in serie B. Nello scontro diretto con il Padova del 16 aprile, terminato 0-0, Poluzzi salvò il risultato con una parata miracolosa, consentendo di mantenere due punti di vantaggio proprio sui veneti di Oddo e festeggiare poi nella giornata successiva. Anche nell’attuale campionato cadetto si sta rivelando uno dei migliori portieri della categoria, con interventi importanti e una grande sicurezza trasmessa a tutto il reparto arretrato. A 35 anni si può tranquillamente affermare che in carriera ha raccolto molto meno di quanto in realtà avrebbe meritato”.

Che formazione possiamo aspettarci da parte del Sudtirol per la sfida di sabato?
“Contro la SPAL  giocheranno gli stessi undici che si sono visti in campo a Parma, eccezion fatta per Fiordilino squalificato il cui posto verrà rimpiazzato da Belardinelli. La linea difensiva sarà a quattro con Curto, Zaro, Masiello e De Col. A centrocampo Rover in fascia destra, Tait e Belardinelli appunto nel mezzo con Lunetta largo sulla corsia mancina. L’unico ballottaggio è quello per la seconda punta, tra il giovane Cissé, arrivato nel mercato invernale dall’Atalanta, e Mazzocchi. Probabilmente dovrebbe essere proprio quest’ultimo a partire titolare nel compatto 4-4-2 scelto da Pierpaolo Bisoli”

PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2): Poluzzi; Curto, Zaro, Masiello, De Col; Rover, Tait, Belardinelli, Lunetta; Odogwu, Mazzocchi (Cissé)

INDISPONIBILI: Casiraghi
SQUALIFICATI: Fiordilino

IN PIU’ DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Giorgini (d, Latina), Lunetta (c, Rijeka), Celli (d, Ternana), Fiordilino (c, Venezia), Minelli (p, Cesena), Cissé (a, Atalanta)

IN MENO DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Capone (a, Reggiana), Crociata (c, Cittadella), Nicolussi Caviglia (c, Salernitana), Iacobucci (p, Vicenza), Barison (d, Trento), D’Orazio (d, Cosenza), Marconi (a, Avellino)