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Gli ultimi due appuntamenti al Paolo Mazza contro la Ternana hanno riservato grandi soddisfazioni e per sperare nella salvezza ne servirebbe un’altra. Il problema è che la squadra di Lucarelli sa essere pericolosa, anche se fatica in trasferta e ha difficoltà a segnare. Per capire come stanno gli umbri abbiamo parlato con chi li segue nel quotidiano: Luca Giannetti de “Il Corriere dell’Umbria

La vittoria contro il Bari prima della sosta ha rimesso la Ternana a tiro di playoff e a distanza di sicurezza dalla zona playout: con quali ambizioni arriva la squadra alle otto giornate conclusive?
“La Ternana attualmente si trova al decimo posto in classifica, a cinque punti dalla zona playout e a tre punti da quella playoff. Sebbene il distacco verso le prime otto posizioni non sia enorme, nell’ambiente tutti preferiscono guardarsi alle spalle. Questo per due motivi: intanto perché con la regola dei tre punti a vittoria certi margini possono essere colmati in fretta. In secondo luogo, perché nei bassifondi di classifica ci sono delle squadre con grandi qualità, allestite a inizio stagione per rispettare ben altre aspettative. La bagarre alle spalle della Ternana produce quindi un’inevitabile cautela nell’ambiente rossoverde”.

Buona parte delle sue fortune la Ternana le ha costruite al “Libero Liberati” con 26 punti sui 39 totali: come si spiega questa netta discontinuità tra casa e trasferta?
“La differenza tra il rendimento casalingo e quello esterno è molto ampia, oltre che di difficile interpretazione. Come spesso accade contano anche gli episodi, conta il momento in cui affronti determinate avversarie e contano le assenze. Per quest’ultimo aspetto ha fatto sicuramente la differenza l’assenza di lungo corso del miglior difensore della Ternana, ovvero Marco Capuano, tornato in gruppo da un paio di settimane dopo l’infortunio al bicipite femorale. Il reparto arretrato è riuscito a tenere botta in alcune circostanze, in altre invece ha fatto più fatica. Questa discontinuità a livello di prestazioni difensive rappresenta una possibile chiave di lettura per le difficoltà avute in trasferta, ma bisogna rimarcare sicuramente anche qualche difficoltà in fase offensiva”.

La parentesi della gestione di Aurelio Andreazzoli ha frenato la squadra anziché farla crescere: cos’è andato storto con l’ex tecnico dell’Empoli?
“La gestione Andreazzoli è sicuramente rivedibile per quanto riguarda i numeri (12 punti in altrettante gare), ma il tecnico toscano ha davvero poco da rimproverarsi. E’ senza dubbio un tecnico preparatissimo ed un autentico cultore della tattica. È stato apprezzato da tutti a Terni sia per la sua compostezza sia per le sue qualità di allenatore, ma purtroppo nel calcio contano sempre i risultati. Nelle sfide sotto la sua gestione la Ternana ha pagato una serie di infortuni in serie, con alcune gare in cui sono mancati anche otto elementi della formazione titolare. Ci sono stati anche vari episodi controversi a livello arbitrale, poi è chiaro che tutte le squadre possono lamentarsi per gli infortuni e le sviste, però quello che è accaduto in quelle dodici gare ha avuto dell’incredibile. La partita assurda contro il Cittadella, persa dopo essere stati in vantaggio per un’ora di gioco, ha segnato la fine dell’esperienza di Andreazzoli, con le dimissioni rassegnate dallo stesso mister nonostante il parere contrario di squadra e dirigenza. Dopo una serie di riflessioni, il presidente Bandecchi ha quindi optato per puntare di nuovo sull’ex allenatore Lucarelli, che peraltro ha un contratto con la Ternana fino al 2025”.

Ci sono stati cambiamenti significativi (soprattutto di gioco e di scelte) col ritorno di Lucarelli?
“Sul piano tattico per il momento non si registrano sostanziali differenze tra la gestione Andreazzoli e quella di Lucarelli. Lucarelli ha fatto il suo esordio bis con il pareggio per 0-0 di Palermo, in cui la Ternana ha dovuto fare i conti con la bravura dei portiere avversario Pigliacelli. Il bottino attuale dal ritorno del tecnico livornese conta due pareggi, una sconfitta e una vittoria, arrivata prima della sosta nella convincente sfida contro il Bari. La squadra si è allontanata dalla zona playout e fino ad oggi non è mai andata sotto l’undicesimo posto, ma come detto bisogna essere prudenti in vista degli ultimi, decisivi, impegni di questa questa stagione”.

Parlare di Ternana significa anche parlare del presidente Bandecchi: che bilancio si può tracciare della sua gestione, considerate anche le recenti tensioni col pubblico?
“Bandecchi è proprietario della Ternana dal 2017, quando la rilevò dalla precedente gestione Longarini. In questi quasi sei anni di gestione societaria avrebbe speso quasi 57 milioni di euro, cifre enormi per la serie B e ovviamente per ciò che concerne la storia della Ternana. Questo aspetto va tenuto in considerazione per esprimere un giudizio sul bilancio del suo operato, che inizialmente è stato contraddistinto da risultati pessimi, poi discreti, poi ottimi e in seguito di nuovo discreti. La retrocessione del 2018 scatenò polemiche e contestazioni della tifoseria, con una serie di accuse importanti mosse nei confronti del presidente. L’anno seguente, nonostante fosse attrezzata per una pronta risalita, la squadra fallì l’obiettivo senza nemmeno entrare nei playoff di Lega Pro. Successivamente è andata meglio l’annata 19/20, con un quinto posto ma anche l’eliminazione ai playoff. Di tutt’altro segno il terzo campionato di C, terminato con una promozione trionfale, e quello dopo con il ritorno tra i cadetti, in virtù di un onorevolissimo decimo posto. Quest’anno il torneo è stato altalenante ma nel complesso probabilmente deludente, con un organico che in teoria, ai nastri di partenza, era stato costruito per puntare dritto verso i playoff”.

Qual è lo stato di salute generale della squadra e che tipo di formazione ci potremmo aspettare sabato?
“La squadra è rinfrancata nel morale dalla vittoria di misura – ma meritata – arrivata contro il Bari prima della sosta. È stata la prima vittoria dal ritorno di Lucarelli e la formazione sembra essersi rimessa in moto dopo il cambio di guida tecnica. La squadra dal punto di vista psicologico sta bene e a Ferrara sarà seguita da circa un migliaio di tifosi. L’infermeria si sta svuotando: l’attacco febbrile di Palumbo, uno dei migliori in questa stagione, è stato smaltito e il giocatore dovrebbe essere regolarmente in campo, mentre mancheranno due potenziali titolari come Defendi e Ghiringhelli. La formazione dovrebbe ricalcare quella vista nell’ultima gara prima della sosta, con Iannarilli in porta, difesa a tre composta da Diakite, Sorensen e Mantovani. A centrocampo Cassata e Corrado sulla fascia rispettivamente destra e sinistra, regista Di Tacchio con ai suoi lati Coulibaly e Palumbo. Davanti la coppia Partipilo-Falletti.

PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2): Iannarilli; Diakite, Sorensen, Mantovani; Cassata, Coulibaly, Di Tacchio, Palumbo, Corrado; Partipilo, Falletti.

INDISPONIBILI: Defendi, Ghiringhelli
SQUALIFICATI: nessuno
IN PIU’ DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: nessuno
IN MENO DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Spalluto (a, Novara), Celli (d, Sudtirol), Pettinari (a, Benevento), Moro (a, Lazio), Rovaglia (p, Montevarchi), Furlan (c, Latina)