Nemmeno il vantaggio immediato di Moncini è bastato alla SPAL per trovare la vittoria casalinga contro la Ternana, anzi il pareggio del Mazza è un risultato che va decisamente stretto agli umbri e inguaia ulteriormente i biancazzurri. Una delusione che ovviamente traspare anche dalle parole di Massimo Oddo al termine della partita.
ANALISI – “Siamo entrati bene, facendo le cose che dovevamo fare. Dopo il rigore abbiamo continuato a spingere e sinceramente speravo segnassimo il 2-0 perché poi sapevo che saremmo calati mentalmente nel secondo tempo, con gli avversari che ti schiacciano nella tua area e una condizione fisica che in questo momento è molto approssimativa. Siamo in difficoltà perché quando escono i giocatori che possono spostare gli equilibri diventa più dura. In quei momenti lì non si ha più la forza di salire, di dare pressione e di cambiare le cose in un momento negativo. Avremmo anche potuto subire il pareggio prima nonostante il tentativo di cambiare le cose inserendo un difensore in più”.
CAMBI – “Far giocare La Mantia e Moncini insieme era quasi obbligatorio a quel punto della partita, con un difensore in più e senza esterni offensivi in panchina. Altrimenti avrei optato per il 451 per limitare i loro cross. Speravo che buttando qualche pallone in avanti potessimo gestire qualche azione in più, ma ci è mancata la lucidità per farlo come negli ultimi cinque minuti in cui abbiamo fatto diciotto passaggi all’indietro”.
SPERANZE – “Noi dobbiamo solo continuare a crederci, lavorando, perché prima o poi qualcosa potrebbe cambiare, magari con un più di fortuna anche per noi. Il calcio lo conosciamo, magari all’improvviso ne vinciamo due o tre di fila e cambia tutto”.
FISICITA’ – “I giovani li faccio giocare perché meritano non perché sono giovani e basta. Credo abbiamo fatto una buona partita come gli altri. Il nostro problema è anche a livello di fisicità perché noi abbiamo giocatori di al massimo 1,85 cm mentre loro mettevano solo giocatori di 1,90 e alla fine Contiliano si è ritrovato a marcare Favilli”.
RITIRO – “Faremo quello che serve. Abbiamo fatto diciotto allenamenti in una settimana, ora magari i ragazzi hanno bisogno di staccare un po’ la spina perché potrebbe diventare deleterio aumentare la pressione”.
SECONDO TEMPO – “Nell’intervallo non ho chiesto di difenderci. Un allenatore fa scelte in base a quello che richiede la partita. La Ternana doveva recuperare e noi ci siamo abbassati troppo, io ho provato a chiedere di fare pressione ma non ce la facevamo e sarebbe servita un po’ più di malizia”.
SCELTE INIZIALI – “In realtà non avevo tutte queste scelte a disposizione e credo che le scelte iniziale fossero giuste visto che fino a un certo momento la squadra ha fatto bene. Moncini ha giocato anche perché La Mantia in settimana ha avuto la febbre, Nainggolan doveva giocare perché abbiamo bisogno della sua personalità in campo, mentre Dalle Mura è stato preferito a Peda che era tornato da soli due giorni dopo la partita con la nazionale”.
CONDIZIONE FISICA – “Quando hai quattro giocatori con i crampi dopo un’ora vuol dire che qualcosa non va, ma non voglio dire che il lavoro dei colleghi precedenti sia la causa di questo, perché sarebbe molto scorretto. Magari le mie richieste non sono troppo compatibili con la condizione fisica attuale. Ogni allenatore comunque chiede cose diverse e imposta la preparazione fisica in modo diverso. A questo punto della stagione migliorare sotto questo aspetto è difficile, poi bisogna anche dire che Dalle Mura non giocava da tanto, Maistro ha accusato dopo una botta, Radja si è allenato cinque giorni dopo essere rimasto fuori un mese”.
RISULTATO – “Penso sia giusto, abbiamo fatto discretamente fino a un certo punto, poi potevamo anche perdere però”.
MORALE – “Quando non vinco sono sempre demoralizzato, la notte non dormo, ma la mattina mi ricarico e sono pronto a ripartire. Se domani sarò qui è perché credo nella possibilità di recuperare. Sono abbattuto anche perché non riusciamo a dare soddisfazioni ai nostri tifosi che anche oggi sono stati impeccabili e si sono un po’ arrabbiati solo negli ultimi cinque minuti, giustamente. Il nostro obiettivo è dare soddisfazioni a noi, ma anche a loro, sperando che non mollino”.