Dalla sfida di pasquetta in programma a Benevento (ore 12:30) passa un buona fetta di speranze di mantenere la serie B. La SPAL di Massimo Oddo sa bene che quella del “Vigorito” sarà una vera e propria finale per non sprofondare ulteriormente nel baratro della classifica, a maggior ragione perché l’incontro vedrà di fronte due dirette concorrenti. I sanniti, allenati da Stellone, hanno gli stessi punti dei ferraresi e si ritrovano anche loro ad uno snodo fondamentale per la loro drammatica stagione. Con l’intento di capire come i giallorossi arrivano a questa partita decisiva abbiamo chiesto informazioni a chi li segue da vicino: Ivan Calabrese del quotidiano Ottopagine.it.
A Bari la squadra di Stellone ha perso la sua quattordicesima partita stagionale, ma la sfida è stata condizionata da alcune scelte arbitrali discutibili. Come arriva il gruppo alla gara di lunedì e quali armi dovrà sfruttare per inseguire il successo?
“Con la consapevolezza che con la SPAL sarà una partita fondamentale. La squadra cercherà di alimentare le speranze per raggiungere almeno i playout e proverà a non sprofondare ulteriormente nei bassifondi. Si cercherà di sfruttare una volta per tutte il fattore campo, visto che quest’anno il ‘Vigorito’ è stato un palcoscenico più di dolori che di gioie. La società ha attuato anche una promozione per quanto riguarda la vendita di biglietti, con un pacchetto di 4 euro per le gare con SPAL e Reggina, cercando quindi di alimentare al massimo la spinta del proprio pubblico. I giallorossi dovranno essere più pericolosi dal punto di vista offensivo ed essere più concreti nella capitalizzazione delle opportunità sotto porta, cosa che quest’anno è stata parecchio complicata“.
Quali sono invece i punti deboli sui quali la SPAL dovrebbe concentrarsi per poter far male?
“Sicuramente il punto debole principale è appunto l’attacco, il peggiore del campionato con sole 23 reti segnate in 31 gare disputate. Questo difetto si è protratto nel corso della stagione fin dall’estate e riguarda nello specifico gli attaccanti in organico. Per fare un esempio, La Gumina – uno dei bomber su cui il Benevento aveva puntato forte nel mercato estivo – ha segnato l’ultimo dei suoi tre gol in stagione proprio contro la SPAL nel girone d’andata. Per il resto, da allora, le poche reti sono arrivate prevalentemente grazie all’apporto dei centrocampisti e dei difensori. Un altro aspetto da sfruttare è l’incapacità dei sanniti nel riuscire a ribaltare il risultato in una situazione di svantaggio. L’unica eccezione a questa consuetudine, ancora una volta, è rappresentata dalla gara con la SPAL giocata lo scorso dodici novembre al Paolo Mazza“.
A inizio stagione il Benevento era dato tra i favoriti per giocarsi la promozione in massima serie. Quali sono i motivi principali che hanno causato l’attuale situazione di classifica?
“Diciamo che il principale è stato la conferma del tecnico Caserta per la nuova stagione, di cui nessuno in società era veramente convinto. Il mercato estivo, dopo la perdita di elementi importanti, è stato completamente sbagliato fin dall’inizio, incentrandolo sull’acquisto di tanti giovani e su pochi giocatori d’esperienza per affrontare un campionato complicato come la serie B. Solo nel finale la dirigenza ha cercato di tamponare questa lacuna con alcuni acquisti di spessore, ma è mancato un vero e proprio progetto da cui partire. La confusione della campagna acquisti è stata dettata anche dal modulo di gioco che si pensava di utilizzare, prima orientato ad un 4-3-3 che è stato poi abbandonato in favore del 3-5-2. I giocatori più esperti, come Ciano, Veseli e Schiattarella, sono arrivati a Benevento fuori condizione e la mancanza del loro contributo si è fatta sentire parecchio, soprattutto nelle prime battute. I cambi di allenatore non hanno sicuramente aiutato a creare un clima di serenità nel gruppo, sempre più sfiduciato dai risultati conseguiti partita dopo partita“.
Rispetto a Cannavaro, mister Stellone é riuscito ad apportare qualche correttivo funzionale al gioco dei giallorossi?
“Entrando in corso d’opera Stellone ha cercato di non impostare un nuovo tipo di gioco, ma si è concentrato di più sull’aspetto pragmatico. Ha puntato sulle verticalizzazioni, sul cinismo e sulla solidità difensiva, ottenendo buone indicazioni solo parzialmente. I numeri dicono che rispetto a Cannavaro e Caserta non ci sono stati grossi miglioramenti, però è chiaro che l’attuale tecnico è arrivato anche in una situazione molto particolare. Cannavaro infatti è stato esonerato subito dopo la chiusura del mercato di gennaio, di conseguenza Stellone si è ritrovato con un organico costruito secondo idee diverse dalle sue. Il tecnico attuale sta cercando di trasmettere una mentalità più operaia, più da salvezza, più consona all’attuale situazione di classifica. Ma a livello di gioco è oggettivo che non si siano fatti grandi passi avanti rispetto al passato“.
Recentemente Vigorito ha ammesso le sue colpe ma non ha perso la speranza per cercare fino all’ultimo la salvezza. Qual è l’opinione della piazza nei confronti del presidente?
“Il rapporto tra il presidente e la piazza è sempre stato positivo, caratterizzato da un sentimento di grande amore che lega ormai da 17 anni la famiglia Vigorito e la città di Benevento. Il patron ha portato la squadra in serie A in ben due occasioni e sta vivendo solo quest’anno, per la prima volta, una situazione realmente negativa. In serie B la squadra è sempre stata protagonista, disputando quasi sempre i playoff e ottenendo due promozioni, nel 2017 e nel 2020. Al netto di qualche incomprensione più che fisiologica, il legame esistente tra i tifosi e il presidente è sempre molto solido, grazie alla riconoscenza per ciò che lui e suo fratello Ciro sono riusciti a fare nel corso degli anni. Ora si lotta per evitare la retrocessione, ma sono certo che, anche in caso di una malaugurata discesa in C, il presidente Vigorito resterà comunque al comando della società“.
Quanto peseranno le assenze di Acampora e Viviani, entrambi squalificati?
“Sono senza dubbio pesanti, anche se quest’ultimo, in particolare, negli ultimi tempi ha reso al di sotto delle sue reali potenzialità. La premessa a questo discorso è ovviamente che, con l’attuale situazione di classifica fino ad oggi il rendimento di tutti i calciatori in organico non è stato mai del tutto soddisfacente. Stellone può comunque contare su dei ricambi all’altezza: al posto di Viviani giocherà il grande ex Schiattarella e al posto di Acampora giocherà Karic“.
In vista della sfida decisiva di lunedì, che formazione possiamo aspettarci per la squadra sannita?
“Non sembrano preoccupare le condizioni di Tello, nonostante una botta alla caviglia accusata nell’allenamento di giovedì. Per il resto Stellone potrà contare su alcuni giocatori importanti alle prese con qualche problema fisico, come Veseli, Ciano, Letizia e Schiattarella. Elementi che gli permetteranno una maggiore varietà di scelta anche sul modulo da opporre ai ferraresi. Senza Viviani e Acampora probabile uno schieramento con la difesa a quattro e il doppio trequartista, reparto composto da Tello e Ciano alle spalle dell’unica punta Pettinari”.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-2-1): Paleari; Letizia, Glik, Tosca, Foulon; Improta, Schiattarella, Karic; Ciano, Tello; Pettinari
INDISPONIBILI: Capellini
SQUALIFICATI: Acampora, Viviani
IN PIU’ DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Pettinari (a, Ternana), Tosca (d, svincolato), Jureskin (d, Pisa)
IN MENO DOPO IL MERCATO DI GENNAIO: Forte (a, Ascoli)