foto Filippo Rubin
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Nell’anti-vigilia dell’importantissima sfida contro il Benevento, il mister della SPAL Massimo Oddo è intervenuto ad una conference call via Skype dalla sede ritiro biancazzurro di Pescara per rispondere alle domande dei cronisti nella consueta conferenza stampa che precede la gara di campionato. Di seguito i principali argomenti trattati.

LO SPIRITO IN RITIRO – “Voi avete visto una squadra rassegnata? Non è assolutamente così, ve lo garantisco: ci stiamo allenando bene, i ragazzi sono molto motivati e tutti noi, staff tecnico, dirigenza e giocatori, ci crediamo ancora. E siamo ben consapevoli che siamo davanti a uno spartiacque cruciale della stagione. Mi sbilancio: se vinciamo a Benevento ci salviamo”. 

CAMBIAMENTI IN VISTA – “Non aspettatevi stravolgimenti perché la linea tecnico-tattica è già stata tracciata. Per quello che sto per dire mi prenderete come un sognatore, ma io ho visto che la squadra sta crescendo pian piano. Certo, abbiamo dei limiti, e si sono visti nell’ultima mezz’ora della gara interna contro la Ternana, però credo che le elucubrazioni dell’ambiente e della stampa che si sentono in questi giorni siano offuscati dalla classifica. Contro la Ternana fino al 65′ abbiamo fatto una grande partita, non a caso lo stadio ci sosteneva, perché stavamo giocando bene, se no non l’avrebbe fatto. Di questo ne sono proprio convinto e penso sia la verità. Poi l’ultima mezz’ora di gioco abbiamo fatto molta fatica, ma il motivo non è il modulo. L’obiettivo è migliorare a livello di personalità e di gamba, per alzare il baricentro e tenere gli avversari lontani dalla nostra area di rigore”. 

INDISPONIBILI – “Sono tutti a disposizione, compreso Arena. Si sono allenati tutti senza alcun tipo di problema”.

TENUTA FISICA – “A livello generale migliorarla adesso non è fisiologicamente possibile. Il lavoro lo si deve fare dall’inizio della stagione, adesso è tardi e si può solo mettere delle pezze per tappare i buchi. Ma non bisogna fasciarsi la testa perché la condizione fisica la si può migliorare individualmente, questo vale soprattutto per chi recupera dagli infortuni, come ad esempio Nainggolan. Attenzione però a non guardare con il paraocchi: situazioni come l’ultima mezz’ora contro la Ternana non è solo una questione fisica, quando si perde campo dipende tanto dall’atteggiamento: il nostro in quel frangente forse è stato troppo conservativo consci del fatto che stavamo vincendo. Comportarsi così però è peggio. Chiudo il discorso dicendo che le partite si possono vincere comunque anche se non si è forma smagliante, la cosa fondamentale è reagire prontamente alle varie situazioni che si presentano in campo”. 

L’ESPERIENZA – “Sì, probabilmente averli freschi nel finale potrebbe essere la mossa giusta, ma come in tutte le cose ci sono dei pro e dei contro. Credetemi, non è facile rinunciare a giocatori del calibro di Nainggolan, Maistro e Fetfatzidīs, e alla fine l’allenatore manda in campo gli undici più funzionali a vincere la partita che si è in procinto di affrontare e tutte le strategie che magari si sono pensate nell’arco della settimane vengono accantonate”.

LE PAROLE DI MECCARIELLO – “Stiamo vivendo una situazione molto molto complicata, è vero, però in frangenti come questi non credo che la mossa giusta sia quella di dare la colpa a qualcuno, anche se penso che il gruppo non stia rendendo secondo le attese. Dobbiamo essere noi a tirarci fuori dalle sabbie mobili; e per fare ciò servono più i valori degli uomini che le qualità dei giocatori. Mi riaggancio a quanto dicevo poco prima: in campo mando giocatori funzionali allo scopo, per questo scelgo profili come Contiliano, che è libero di testa nonostante abbia tre presenze in Serie B al contrario del suo pari ruolo che ne ha 400”. 

UNICO RISULTATO – “No, non sono d’accordo, non c’è solo la vittoria. Ovvio che scenderemo a Benevento per vincere, ma se non ci riusciremo l’importante è non tornare a Ferrara con 0 punti in saccoccia un’altra sconfitta sul groppone che butterebbe a terra il morale. Magari pareggi, e se poi ne vinci tre di fila dopo? Ci sono 19 punti. Ripeto: il pareggio non è drammatico perché nel caso tieni un’avversaria diretta sotto in classifica ed i punti sono sempre punti, ad esempio avessimo pareggiato con Cosenza e Südtirol ne avremmo di più e la classifica sarebbe diversa. L’obiettivo deve essere quello di stare in partita, sempre”. 

RIMPIANTI – “No, non ne ho. Tutti i giorni il mio staff ed io cerchiamo di capire come risolvere le cose che non vanno, è il nostro lavoro e ci impegniamo al massimo nel farlo. Ho però l’amaro in bocca per la partita di Cosenza perché un risultato positivo in Calabria avrebbe dato continuità alla vittoria ottenuta a Ferrara contro il Cittadella e trasmesso ulteriore fiducia al gruppo. Al contrario, la sconfitta ci ha dovuto fare ricostruire le convinzioni di potercela fare”.

LE SENSAZIONI – “Ne voglio percepire una soltanto in realtà: che i ragazzi che alleno ci credano tanto facciamo io ed il mio staff, che ci crediamo tantissimo. E non vedo perché non dovrebbe essere altrimenti: un risultato positivo a Benevento darebbe una fiducia enorme, per la vittoria ovviamente e perché poi arriva un’altra diretta concorrente per la salvezza al Paolo Mazza (il Brescia, partita in programma sabato 14/4; ndr). Infine, non dimentichiamo che nel recupero il Perugia perdendo in casa con la Reggina è rimasta lì alla portata”.

IPOTESI DI FORMAZIONE (4231): Alfonso; Dickmann, Meccariello, Dalle Mura (Arena), Celia; Prati, Contiliano; Fetfatzidis, Nainggolan, Maistro; Moncini (La Mantia).