Nel giro di pochi mesi Matteo Prati (2003) è passato dall’essere un giovane calciatore semi-sconosciuto a uno dei pezzi d’argenteria più luccicanti della vetrina della SPAL. Per cui non deve sorprendere del tutto che a oltre due mesi dalla riapertura del calciomercato il suo nome finisca nel consueto frullatore delle “indiscrezioni”, ammesso che si possa definirle tali ad aprile, con i campionati ancora lontani dalla conclusione e i progetti futuri un po’ per aria.
Ad aprire metaforicamente la caccia al giovane centrocampista ha provveduto il quotidiano torinese Tuttosport nell’edizione del 12 aprile, proponendo un’equazione molto semplice che coinvolge l’ex ds Davide Vagnati.
Spiega Gianluca Scaduto: “A fine stagione Prati disputerà il Mondiale di categoria: anche grazie a quella vetrina internazionale può diventare un pezzo davvero pregiato del mercato, non solo in Italia. Se lo si vuole, bisogna muoversi in anticipo. Certo, al Toro in A arriverebbe a fare pratica, nella massima serie sarebbe tutto da verificare. Ma se fosse scelto, potrebbe essere un’alternativa di prospettiva da far crescere all’ombra di Ricci, un altro a cui la B fece molto bene. Una cosa è certa: dopo il suo bel gol di Pasquetta che ha aperto la vittoria della SPAL a Benevento, un destro di prima intenzione dal limite, il suo nome sarà finito nei radar degli algoritmi che utilizzano tutti gli operatori di mercato. E dunque, al di là dei rapporti preferenziali di Vagnati con la SPAL, bisognerà spicciarsi. C’è anche un’altra opzione, quella di acquistarlo e lasciarlo alla SPAL in prestito ancora per un anno, quella che il club preferirebbe. Ma l’ipotesi è percorribile solo in caso di mantenimento della categoria e al momento, che la SPAL si salvi, è tutto da vedere“.
D’altra parte Vagnati ha già attinto dalla SPAL, in particolare a gennaio 2022 quando ha portato in granata Demba Seck (2001), riuscendo a includere nel pacchetto anche Gvidas Gineitis (2004, già 3 presenze in serie A) e Francesco Dell’Aquila (2004, 23 gare e 6 gol nel campionato Primavera 1). L’accostamento, per ora solo teorico, ovviamente ha creato la solita risonanza mediatica, con diverse altre testate che hanno preso nota, propagando una storia che allo stato attuale è basata sostanzialmente sul nulla.
A metà aprile infatti sono ancora troppe le variabili in gioco: i budget delle società per la stagione 2023/2024; gli organigrammi delle aree tecniche di svariate squadre; addirittura la categoria d’appartenenza – almeno nel caso della SPAL. Il che non è un particolare di secondaria importanza: conservando la serie B il club potrebbe mantenere un significativo potere contrattuale che invece verrebbe drammaticamente ridimensionato da una retrocessione. L’unica certezza è rappresentata dal contratto che Prati ha firmato nell’estate 2022, che lo lega alla SPAL fino a giugno 2025 e comprende un’opzione per un altro anno.
Al netto di un’eventuale interesse del Torino, che già dispone di una batteria di centrocampisti giovani e spendibili da titolari in serie A (tra questi: Ricci, Adopo, Ilic, lo stesso Gineitis) c’è da dire che già nel corso della scorsa finestra invernale di calciomercato Prati aveva destato l’attenzione di diverse squadre del massimo campionato. In particolare di Bologna, Sassuolo e Atalanta hanno preso informazioni. Non a caso tre realtà molto attente allo sviluppo dei giovani e – buona notizia per Tacopina – tutte dotate di una disponibilità economica significativa.
Tradotto: anche se la SPAL dovesse conquistare la salvezza sarà improbabile vedere Prati vestito di biancazzurro nel prossimo campionato, a meno di progetti estremamente ambiziosi (trad.: un campionato di vertice) o di un “parcheggio” di altri dodici mesi che però rischia di avere alcune evidenti controindicazioni. D’altra parte si parla di un ragazzo nato a dicembre 2003 che chiuderà la sua annata con una ventina di presenze da titolare in serie B da debuttante assoluto, peraltro con un rendimento molto buono. E la società, pur avendo incassato bene grazie a Esposito all’interno di questa stagione, potrebbe vedere di buon occhio la prospettiva di incamerare altre risorse per arrivare in fondo al percorso di riequilibrio dei conti faticosamente iniziato nell’estate 2020 e proseguito col subentro di Joe Tacopina. Lo stesso presidente, lo scorso gennaio, aveva definito insostenibile l’attuale volume di investimenti per la gestione societaria, rimarcando la necessità di valorizzare il proprio patrimonio tecnico. E oggi è difficile pensare a un talento più desiderabile di Prati all’interno dell’organico di Oddo, vista soprattutto la penuria di giocatori italiani in grado di farsi notare.
Sarà quindi interessante capire il possibile valore di mercato che verrà attribuito al centrocampista, ammesso che la SPAL non intenda fare muro totale rispetto a una sua possibile cessione. Molto dipenderà non solo dalla categoria, ma anche dalla direzione che prenderà l’area tecnica del club dopo la rivoluzione di febbraio voluta da Tacopina. Al momento la posizione di direttore sportivo è occupata da Armando Ortoli, ma non è chiaro se l’ex braccio destro di Fabio Lupo possa essere considerato un valido candidato anche per il futuro.
A ogni modo, stando alle valutazioni di alcuni addetti ai lavori, per chi vorrà assicurarsi le prestazioni di Prati potrebbe profilarsi un esborso di minimo 3 o 4 milioni di euro. E la cifra potrebbe salire sensibilmente con bonus e clausole assortite sui futuri trasferimenti. A maggior ragione se si creasse un po’ di concorrenza tra le varie pretendenti, come pare scontato possa avvenire nel corso della prossima estate.
Ma, come detto, è davvero presto per speculare sul futuro a medio termine del giocatore. Al momento deve preoccupare un po’ di più un’altra questione, peraltro evocata indirettamente dall’articolo di Tuttosport: quella dell’eventuale assenza di Prati per la coda del campionato, nel caso la SPAL dovesse ritrovarsi a prendervi parte. Perché se davvero il centrocampista dovesse essere convocato per il mondiale Under 20 in programma dal 20 maggio all’11 giugno (e ci sono fortissime probabilità che lo sia) non sarebbe teoricamente a disposizione per le sfide dei playout di serie B in programma per il 25 maggio e l’1 giugno. Scenario che ovviamente la squadra di Oddo vuole scongiurare per il bene di tutti evitando in primis lo spareggio, ma che andrà inevitabilmente tenuto in considerazione all’approssimarsi della conclusione del torneo.