foto Filippo Rubin
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La prima stagione di serie B di Matteo Arena è stata senz’altro formativa, oltre che ricca di alti e bassi. Il centrale pugliese, prelevato dal Monopoli, si era fatto notare immediatamente col gol decisivo nella prima di Coppa Italia prima di attraversare un periodo difficile a causa di infortuni e scelte tecniche. Di recente il n. 19 ha ricominciato a giocare con continuità, fino alla bella prestazione di Benevento.

VITTORIA – “Vincere a Benevento ha rappresentato una liberazione. Viviamo per questo, perché ci permette di affrontare la settimana successiva in maniera diversa. L’obiettivo adesso è dare continuità, trovando la seconda vittoria consecutiva per tirarci fuori dalla zona retrocessione. Aspettiamo la partita di sabato con ansia e siamo pronti per una nuova battaglia”.

RITIRO – “Può aver aiutato, ma non è detto che abbiamo vinto per quello: anche la Ternana era in ritiro nella stessa settimana e ha perso a Brescia. Ci sono tanti ragazzi come La Mantia, Dickmann o Meccariello che hanno sofferto la mancanza dei figli e dei loro affetti. Ci ha dato qualcosa in alcuni aspetti, ma ci ha tolto da altri, quindi non so quanto il ritiro abbia influito sulla vittoria”.

RISULTATI – “Se non porteremo a casa punti con il Brescia, la vittoria sul Benevento non sarà servita a niente. Sicuramente serve la continuità che ci è mancata per tutto l’anno e vogliamo che la prossima partita con il Brescia sia l’eccezione. Oltre a ciò sono mancate tante cose, perché la posizione in classifica è quella. Abbiamo ancora sei partite per rialzarci dalla nostra situazione e per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti in questo momento”.

MODULO – “Si difende sempre di squadra e si attacca allo stesso modo, quindi se non si riesce a segnare non è solo colpa degli attaccanti o se si prende gol non è solo colpa dei difensori. È colpa un po’ di tutti, anche se noi siamo quelli presi di mira. Mantenere la porta inviolata nella prossima partita non sarebbe male. Avere due punte in campo ti dà più punti di riferimento: i terzini sanno che devono crossare la palla in area e noi difensori sappiamo che possiamo trovare le punte lì. Tuttavia il modulo non cambia tanto perché serve quello che metti in campo a livello individuale”.

TIFOSI – “È arrivato il momento di restituire tutto il calore e la fiducia che ci hanno dato in quest’anno. Ci aspettiamo un Paolo Mazza pieno per la prossima partita”.

ANALISI PERSONALE – “Le categorie ci sono per un motivo, infatti dalla serie C alla serie B è un bel salto. In B trovi giocatori con più qualità e con più gamba, quindi la differenza si vede. Ho imparato tante cose da ogni mister che ho avuto quest’anno. Soprattutto ho imparato a stare sul pezzo, perché è un campionato lunghissimo dove due partite vinte o perse fanno la differenza. Penso sia il campionato più duro in assoluto, quindi dobbiamo pensare ad ogni partita come una finale perché ci può cambiare tanto”.

CONDIZIONE FISICA – “Mi sento molto bene adesso. Naturalmente quando rientri da un infortunio le prime volte in campo non sono mai le migliori, sia a livello fisico sia a livello mentale. Nonostante ciò mi trovo molto bene e mi sento a mio agio con la difesa a quattro, con Biagio (Meccariello, ndr.) e con Alfonso. Inoltre devo ringraziare mister Oddo, perché dal primo giorno mi ha sempre dato fiducia. Spero di averlo ripagato in parte”.

VITA PRIVATA – “Questo primo anno lontano dalla Puglia l’ho vissuto molto bene, perché comunque è una scelta che ho fatto consapevolmente e sapevo a cosa andavo incontro. Adesso è un po’ che non torno giù, quindi ogni tanto sento un po’ la lontananza (sorride, ndr.). Nonostante questo i miei affetti mi vengono sempre a trovare e apprezzano molto Ferrara. Sto anche continuando gli studi universitari di ingegneria gestionale: fortunatamente ho incontrato dei mister che mi hanno concesso dei permessi per fare gli esami in quelle poche volte in cui li ho chiesti, quindi li devo ringraziare. Adesso sto scrivendo la tesi e mi dovrei laureare il 13 giugno”.