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Chissà che non ci pensi una qualche forma di scaramanzia a sbloccare Andrea La Mantia, arrivato a 716 minuti di astinenza dopo il primo centro della gestione di Massimo Oddo (SPAL-Como 1-1, 18 febbraio). Il centravanti è stato messo a disposizione della stampa a un paio di giorni dalla trasferta di Modena, un po’ come fu per il suo compagno di reparto Moncini prima della partita casalinga contro la Ternana. Da allora il numero nove ha segnato due gol in tre partite e in via Copparo si confida di ottenere un effetto simile.

Anche perché La Mantia, teorico pezzo forte della campagna acquisti estiva 2022, non è entrato troppo nello specifico sulle ragioni del suo rendimento insufficiente, pur ammettendo di aver deluso le aspettative.

BILANCIO PERSONALE – “Il bilancio personale non può essere positivo perché il mio mestiere è quello di fare gol. Da parte mia ho sempre cercato di lavorare sulle prestazioni e sull’impegno, anche se non è mai facile avere un buon rendimento quando manca il gol. Quindi ho cercato di aiutare la squadra come potevo. Purtroppo stiamo passando un’annata in cui è successo un po’ di tutto: ci sono state sfortuna, un periodo poco brillante e una serie di situazioni. Però spero di riuscire a dare un contributo nel finale per raggiungere l’obiettivo“.

PERCORSO – “L’inizio per me è stato buono, poi c’è stato il periodo in cui non riuscivamo a creare tanto come squadra e gli attaccanti ne hanno sofferto. Quando non segni viene meno un po’ di lucidità: nel ruolo dell’attaccante c’è una grossa componente psicologica e la mancanza del gol può pesare tanto. Superato il periodo in cui ero ossessionato dal gol ho cercato di svoltare dando un apporto di natura diversa e che fosse compatibile con le mie caratteristiche. Ossia combattere con gli avversari e aiutare i compagni, aspettando magari di fare qualche altro gol. In questo momento la mia priorità è quella di rendermi utile in qualunque modo, anche solo lottando e tenendo palla se proprio il gol non viene. Ovviamente sempre con l’obiettivo di tornare a segnare“.

COPPIA CON MONCINI – “La coesistenza in attacco con Moncini non è un problema, ci troviamo molto bene insieme. È vero che siamo due giocatori d’area e facciamo bene soprattutto se la palla arriva lì. Non possiamo puntare l’uomo e andare in porta, per cui servirebbe un gioco un po’ diverso. Come dicevo prima la squadra è viva e molto sta nell’atteggiamento“.

IL PERIODO CON DE ROSSI – “Non c’è controprova del fatto che la mia stagione sarebbe stata migliore senza il primo cambio d’allenatore. Sicuramente Venturato e De Rossi sono allenatori che mi hanno dato tanto, ho avuto un ottimo rapporto con entrambi. Nonostante potesse sembrare diversamente con De Rossi, soprattutto perché giocavo poco, non è mai mancata la stima reciproca e anche lui l’ha sottolineato con le sue dichiarazioni. Ha detto la verità, tra noi non ci sono mai stati problemi e io ho provato ad aiutare anche da fuori. Nel calcio ci sta che possano essere fatte delle scelte e bisogna rispettarle“.

MERCATO – “Le voci a gennaio erano realistiche ma lasciare le cose a metà in una situazione difficile non è nel mio modo di essere. Ferrara è una grande piazza con un grande tifo e mi dispiace doppiamente non aver reso come avrei voluto in un contesto come questo. Spero di potermi riscattare in queste ultime partite“.

SALVEZZA – “Stiamo cercando di dare un segnale e siamo in crescita, lo dicono gli ultimi risultati. Sabato scorso siamo stati un po’ sfortunati oltre che ingenui. La squadra però è viva, reagisce, ha le carte in regola e la voglia di raggiungere la salvezza. Il sentimento generale è quello di rimboccarsi le maniche per andare a prendersi l’obiettivo. Chiaro che non la possiamo considerare un’annata positiva, ma nel calcio ci possono stare periodi critici. Tutto sta nel modo in cui li si affronta“.

PROGRESSI – “Ultimamente ci siamo ricompattati un po’ di più. Non che non ci fosse unione prima, ma secondo me il gruppo ha preso coscienza in maniera più precisa della situazione. Siamo riusciti a cambiare passo, anche se per ora non è stato sufficiente. Dobbiamo continuare così perché gli ultimi 4 punti ci dicono che ce la possiamo giocare“.

CRITICHE – “Le critiche ovviamente non fanno piacere, anche perché io per primo sono molto autocritico e sono il primo a dire che non sto rendendo come vorrei e come la gente si aspetta da me. Per cui devo accettare i fischi e i giudizi negativi da parte dei tifosi. Io cerco sempre di metterci dell’impegno e magari di fare un lavoro sporco che risalta meno rispetto ad altro. Continuerò a farlo con maggiore convinzione sperando di trasformare le critiche in applausi“.