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L’aria è davvero elettrica alla vigilia di Modena-SPAL: il derby del “Braglia” rappresenta infatti un appuntamento da non sbagliare per rimanere agganciati al vagone che può portare alla salvezza. Massimo Oddo lo sa e nella conferenza stampa di presentazione sottolinea l’importanza di portare a casa un altro risultato favorevole.

DIFESA FRAGILE – “Il nostro limite più grande è quello di essere un po’… (pensa bene alla parola, ndr) leggeri sulle situazioni difensive. Ci sono delle caratteristiche, si può migliorare e stiamo lavorando. Per raggiungere certi obiettivi va migliorata la casella dei gol al passivo. Da quando ci sono io ci sono sempre stati in ogni partita, ma la cosa che dà più fastidio è  che ci sono squadre che fanno bei gol, costruiti bene, mentre noi il più delle volte le situazioni complicate ce le andiamo a cercare. Subiamo gol abbastanza evitabili per mancanza di scaltrezza e furbizia. Oltre ovviamente ai limiti oggettivi che ci sono nelle individualità“.

APPROCCIO – “Quando si arriva alle ultime partite le squadre con la situazione più complessa le vivono in maniera diversa. Quelle che invece non rischiano di andare giù hanno maggiore spensieratezza. Questi sono i momenti in cui deve venire fuori il gruppo e in questo stiamo migliorando, soprattutto nell’approccio e nella continuità di risultati. Bisogna però fare qualcosa in più: è arrivato il momento di dare seguito a un andamento di più di un punto a partita. È importante e la classifica lo richiede“.

TITOLARI E ALTERNATIVE – “L’allenatore si affida alla squadra più giusta per la specifica gara. Da fuori sembra semplice, soprattutto quando le cose non vanno bene. Ma è troppo facile dire ‘perché non ha giocato questo o quello’. Un tecnico ha sempre una spiegazione per le sue scelte. È una questione di equilibri e di cose che succedono durante la partita. Io so perfettamente cosa mi può dare un giocatore dal punto di vista mentale e fisico. Non mi preparo le sostituzioni prima, le faccio in base all’andamento della gara. Se l’inerzia è a favore posso pensare di mettere due giocatori come Rossi e Fetfatzidis perché nella metà campo offensiva hanno qualità straordinarie rispetto ad altri. Però bisogna anche correre, non c’è solo la componente tecnica. Altrimenti i grandi campioni potrebbero giocare fino ai sessant’anni“.

Rossi oggi non può fare una partita intera. Può fare quindici o venti minuti se c’è da stare negli ultimi trenta metri offensivi. Lui lo sa e ne è consapevole, ne abbiamo parlato. Però da fuori è inutile trovare sempre alternative che non esistono. Poi un allenatore può sbagliare un cambio e mettere Rauti invece di Rabbi. Ma un conto è mettere un giocatore integro che rincorre tutti e fa quaranta metri per aiutare la squadra e un altro inserirne uno che è straordinario ma non è in grado di dare quel tipo di contributo. In alcuni contesti Rossi l’ho messo perché c’era da fare gol per forza. Ma in una partita equilibrata come quella di sabato scorso c’è bisogno anche di prevenire il gol degli avversari. Già abbiamo problemi di equilibrio, se poi mettiamo tre o quattro giocatori che non riescono a supportare la fase difensiva diventa veramente dura“.

ATTEGGIAMENTO E CALCOLI – “Il calcio è fatto di equilibri. Andremo a Modena per vincere, ma questo non vuol dire prendersi per forza dei rischi attaccando in otto nella metà campo offensiva. Bisogna anche saper difendere, attaccare, capire i momenti delle partite. Esistono fasi diverse. Il risultato non dipende da un atteggiamento predefinito impostato dall’allenatore. Conosciamo il Modena: ha costruito il campionato sulla solidità difensiva e sulle giocate individuali soprattutto di Tremolada, oltre all’efficienza sulle palle inattive. Quindi dobbiamo sapere pregi e difetti degli avversari. Io credo che la SPAL non sia inferiore al Modena. Ce la possiamo giocare e possiamo vincere. Però davanti troviamo una squadra che ha dieci punti in più in classifica e un motivo c’è per forza. Il Modena ha avuto più continuità e più solidità. Però sulla partita secca tutto è in discussione. Poi sarà il campo a dire la verità“.

RIVEDERE BRESCIA- “Passi indietro veri e propri non ne ho visti. Abbiamo fatto un’ottima partita. Anche se non mi è piaciuta la gestione in occasione dei gol perché erano evitabilissimi. In più ci sono stati momenti in cui siamo andati in affanno nella gestione della palla. Meglio un pallone buttato avanti di quaranta metri che un tentativo di giocata rischiosa, così almeno puoi salire. Bisogna rendersi conto che ci sono momenti in cui ti riescono le cose e altri no. Certe letture vanno legate anche allo stato d’animo dell’avversario, perché uno che ha appena incassato il 2-1 tenta di riversarsi in avanti e in quei casi bisogna giocare il più lontano possibile dalla propria porta, rischiando il meno possibile. Noi invece abbiamo rischiato su tre o quattro palle giocate dentro al campo, che però erano forzate e non avevano ragione di esistere in quel momento. Serve un passo in avanti in materia di lucidità. Però sono sereno perché vedo che la squadra ha una certa identità. Creiamo di più, siamo più pericolosi, magari non facciamo cose eclatanti ma ci riescono discretamente bene e sono certezze. Ora serve più solidità nei momenti difficili della partita“.

MENTALITÀ – “Certi concetti si trasmettono lavorando sul campo, facendo capire determinate cose. Ho perso due allenamenti di questa settimana per far capire dove stanno gli errori nell’azione del gol. Perché non ce n’era solo uno. Mal che andasse si poteva fare un cavolo fallo per giocarsela sulla punizione. Sono cose che dovrebbero essere abbastanza scontate in serie B. Eppure non possiamo dare nulla per scontato. Ci dobbiamo lavorare quotidianamente. La difficoltà è che quando subentri non c’è tempo per mettere a posto tutto, quindi ti concentri sulle cose che accadono in partita. Non ce lo si poteva aspettare dopo il 2-1 e una grande prestazione contro una squadra forte di farsi sfuggire una vittoria così importante perché un avversario passa in mezzo a tre giocatori. Quando si verifica ci devi lavorare e cercare di fare il massimo per limare queste pecche“.

TIFOSI IN TRASFERTA – “Ormai è scontato che i tifosi siano con noi. Ne siamo contenti, lavoriamo anche e soprattutto per loro perché sappiamo la valenza di quello che ci stiamo giocando. Il fatto che vengano in tanti vuol dire che ci credono come ci crediamo noi. In questo momento so che è dura per un tifoso che ha un groppo in gola evitare di fischiare un giocatore o l’allenatore. Però il ragionamento da fare è quello che faccio io: i giocatori a disposizione sono i migliori al mondo e glielo devi far credere in ogni modo. Lo stesso segnale dovrebbe venire anche dagli spalti. Ora e con questo stato d’animo anche un semplice fischio è solo deleterio. Quindi se tutti abbiamo la forza di sostenere anche il più brutto giocatore di quest’anno è solo un vantaggio. Non è un appello eh, è quello che penso io. Da parte sua il pubblico sta dimostrando grande affetto, questo ci rende orgogliosi e cercheremo di renderlo felice sabato“.

VARNIER – “Se tutto va bene martedì rientrerà in gruppo. C’è da dire che è fermo da tanto tempo, però ha lavorato per recuperare. Solo che un conto è fare differenziato col preparatore e un altro allenarsi con la squadra. Però dovrebbe tornare a disposizione a pieno regime“.

RIMPIANTI – “Dobbiamo guardare solo avanti e a me piace pensare positivo. Tre sabati fa la situazione era decisamente peggiore. Ora abbiamo tutte le carte per tirarci fuori. Con gli scontri diretti abbiamo il destino nelle nostre mani… per ora. Di fronte abbiamo due partite importantissime, la prima delle due è questa. È fondamentale seppur non da vincere a tutti i costi, perché non c’è nulla scritto e dipende anche da altri risultati. L’unico pensiero è che dobbiamo fare più punti possibili. Se li faremo, almeno quattro, tra due partite saremo lì“.

LA MANTIA – “Non sono soddisfatto di La Mantia come non lo sono di nessuno. Sono soddisfatto del percorso che abbiamo intrapreso collettivamente perché penso che si inizi ad avere un qualcosa di importante. Sono tre partite in cui raccogliamo punti. Abbiamo difetti, cerchiamo di migliorarli. Sono convinto che La Mantia possa giocare molto, molto, molto meglio di quanto sta facendo. Lo stesso discorso vale per Moncini, Meccariello, Arena e tutti gli altri. A partire da me. Ognuno deve chiedere di più da sé stesso. Guardiamoci dentro senza farlo col compagno. Altrimenti ragioniamo tutti male. Andrea ha una grande fortuna: fa l’attaccante. Perché viene fischiato tutto l’anno e poi fa il gol salvezza. Lui deve stare sereno e tranquillo. Sa benissimo che è un’annata di cacca rispetto alle ultime che ha fatto. Per lui e per la squadra. Non deve essere ossessionato dal gol, ma dal fatto che per le sue caratteristiche deve dare qualcosa per la squadra. Poi il gol è una conseguenza. Può stare anche a zero da qui alla fine, basta che ci salviamo“.

DIFFIDE – “Se ti metti a pensare al Perugia invece di pensare al Modena diventa un doppio problema. In caso di qualche squalifica giocherà un altro“.

IPOTESI DI FORMAZIONE (4312): Alfonso; Dickmann, Arena (Dalle Mura), Meccariello, Celia; Prati, Nainggolan, Contiliano; Maistro; La Mantia, Moncini.