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Nel corso della stagione la gente scrive alla casella di posta de LoSpallino.com perlopiù per segnalare errori, lamentarsi di qualcosa o complimentarsi per il servizio (per fortuna). Ogni tanto capita anche ricevere spunti letterari di carattere costruttivo. Come nel caso del lettore Mauro Tavian, che ridosso di Palermo-SPAL ha voluto condividere con la redazione – ma anche col pubblico della testata – delle sue personali considerazioni.

Lunedì ho letto l’articolo di Cristiano Mazzoni e mi è parso di sentire la sua incrollabile fede colare a picco stile Titanic. Ho letto anche i cinque punti di discussione a mente fredda del direttore Orlandin e mi è parso di vedere la sua obiettività cedere il passo al pessimismo e alla rassegnazione. Allora mi sono chiesto semmai potessi fare qualcosa per rianimare il CUORE PULSANTE della SPAL, ben consapevole del mio inutile ruolo, quale semplice e anonimo tifoso. La risposta l’ho trovata nella mia trepidante attesa per l’epica battaglia che ci aspetta. Sono impaziente di vedere le prossime tre sfide e vedo la luce in fondo al tunnel. Forse sarà solo un miraggio, forse sono io in fallo e la passione non mi fa analizzare lucidamente la situazione. Ma mi sembra giusto provarci, anzi non solo provarci, perché credo che in fondo, sull’orlo del burrone, i nostri EROI possano ritrovare lo spirito indomito che raramente quest’anno abbiamo potuto ammirare sul terreno di gioco. Allora vorrei provare a raccontarvi i motivi per cui io ci credo e la mia speranza è quella di poter contagiare qualche irriducibile romantico. Mi piacerebbe che tutti ci credessimo FINO ALLA FINE“.

STORIA
Qualcuno potrebbe storcere il naso perché ho utilizzato il termine EROI. Ma se prendiamo in prestito le sagge parole di Oddo, loro devono essere i nostri eroi perché sono i migliori giocatori del mondo. Sono i rappresentanti della SPAL, della migliore squadra di calcio al mondo. I rappresentanti di una città che è la più bella del mondo! Allora ricordiamoci delle nostre radici, come spesso ci ha suggerito Mazzo, della Ferrara che cinquecento anni fa era la capitale d’Europa e di quel passato che geneticamente è stato tramandato fino a noi e che abbiamo l’onore di proteggere. Quindi suvvia, cavalieri d’antiche gesta: gettiamo il cuore oltre l’ostacolo. La curva Ovest è sempre stata presente, ma tutti dobbiamo crederci, dal primo all’ultimo Spallino. Da chi andrà a Palermo a chi andrà al bar e farà due chiacchiere con l’amico, fino a chi se ne starà davanti al televisore. Diffondiamo speranza e ardore! Con l’ottimismo e la tenacia non risolveremo la situazione, ma in serie B questi presupposti spesso fanno la differenza!“.

CRESCITA
Il gruppo è fragile e spesso impaurito, ma abbiamo fatto cinque risultati utili consecutivi e dentro c’è stata una partita senza prendere gol. La media punti sta migliorando e a chi sostiene che abbiamo fallito già molti appuntamenti da non sbagliare rispondo che nell’ultimo turno – seppur traditi dal VAR e della sorte – abbiamo recuperato un punto sulla zona salvezza. Siamo al penultimo posto, ma siamo lì a soli tre punti da una classifica avulsa che potrebbe pure premiarci. Questo è il momento di dare tutti quanti tutto quello che abbiamo“.

GOL
Fino a qualche mese fa a tener banco era la mancanza di gol e della famosa punta. Ora non è che perforiamo le difese avversarie come un Black&Decker, però nelle ultime cinque abbiamo fatto sette gol e quindi siamo in tendenza positiva. Sui gol al passivo stiamo ancora un po’ arrancando, ma anche qui la situazione sembra essere leggermente migliorata e non tutto è perduto“.

VARNIER E ROSSI
Fra le fila della nostra SPAL ci sono VARNIER e ROSSI, due giocatori che più di chiunque altro rappresentano la tenacia e la forza di non arrendersi di fronte alle avversità. Hanno trasformato la loro fragilità fisica in forza mentale. Sarà un caso, ma domenica entrambi sono entrati e dopo il loro ingresso stavamo portando via una vittoria insperata fino a pochi minuti prima. Possano i loro esempi ispirare i compagni e tutto il popolo spallino con la loro storia e la loro caparbietà. Nello stra-fregarsene del fato e della sfiga e con l’ostinazione di lottare comunque ‘Fedeli alla linea anche quando la linea non c’è o l’imperatore è malato, dubbioso o perplesso. Fedeli alla linea anche quando la linea non c’è‘”.

ERRORI
Ne sono stati fatti molti, probabilmente gravi e a più livelli, e certe scelte sono proprio incomprensibili. Pensiamoci però fra qualche settimana: ora restiamo tutti lì convinti che tutto è possibile. Ci sarà poi tutto il tempo per richiamare tutti alle proprie responsabilità“.

PERDENTI
I tifosi della SPAL sono abituati alla lotta. Sanno cosa vuol dire soffrire e vedere i propri sogni infranti. Nulla quindi può intaccare la loro fede. Non c’è sconfitta per i perdenti: chi nasce tale può solo vincere. I perdenti sanno trasformare le avversità e i problemi in opportunità. Perché le avversità fortificano le persone e gli spallini forgiati nel sacro fuoco delle lotte e trafitti dalle difficoltà ne usciranno sempre e comunque vincenti. E badate bene che essere ‘perdenti’ in questo caso è una virtù, uno stato spirituale, una predisposizione a tollerare ciò che per altri è intollerabile. Quindi niente paura ragazzi, scendete in campo fieri, andate in battaglia forti e cazzuti perché la C ci fa schifo, ma non la temiamo così come non dobbiamo temere alcun avversario“.

LA MANTIA E ZANELLATO
Sosteniamo soprattutto i giocatori più in difficoltà. Non accaniamoci contro La Mantia e Zanellato perché è vero che la pazienza non è infinita, ma se cerchiamo di applaudire anche il più brutto giocatore di questa stagione forse qualcosa di buono ne può uscire. Perché un momento di difficoltà può capitare a chiunque. A un errore reagiamo con un applauso: dalle difficoltà si esce solo tutti insieme e compatti. Abbiamo bisogno che il motore di tutti i ventotto della rosa giri a mille come i nostri attributi da qualche mese a questa parte“.