foto Filippo Rubin
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Sembrava che Joe Tacopina dovesse ripartire in direzione Stati Uniti senza proferire parola con la stampa locale di Ferrara e invece il presidente della SPAL si è prodotto in un altro dei suoi colpi di scena, presenziando alla conferenza stampa di presentazione di Filippo Fusco.

Tacopina è sembrato abbastanza stressato e teso e non è chiaro quanto questo dipendesse dall’afoso clima estivo ferrarese che ha presentato il conto ai presenti nella sala stampa del Paolo Mazza. Ciononostante ha voluto scherzare prima dell’accensione dei microfoni: “Vi dirò subito che puntiamo alla salvezza in serie C, così non ci saranno problemi per il resto della stagione“. Il riferimento, ovviamente ironico, è relativo ai rimproveri ricevuti da Tacopina per l’eccesso di ottimismo professato nel suo biennio di serie B, terminato con un risultato sportivo catastrofico.

Sono contento che Filippo sia qui, – ha detto l’avvocato – lo conosco bene così come conosco bene ciò che ha fatto in carriera. So che tipo di qualità ha sia come professionista sia come essere umano. Da settimane e settimane tante gente che lavora nel calcio italiano, e che stimo enormemente, mi ha voluto dare consigli sul direttore sportivo da ingaggiare e il nome di Fusco è stato menzionato tante volte. Non ce n’era bisogno perché lo conoscevo già dai tempi di Bologna. In quella stagione (2014/2015) costruì la squadra che poi andò in serie A e lo fece con poche risorse a disposizione. La sua integrità è indiscutibile e so cosa può darci per raggiungere i nostri obiettivi. Filippo ha la mia più completa fiducia così come quella dei miei soci. Deciderà il nome dell’allenatore, quali operazioni fare sul mercato e come strutturare l’organizzazione. Tutto sarà nelle sue mani e mi permetterà di dormire sereno alla notte“.

Tacopina però è stato sollecitato anche su altri temi, a partire da quello della distanza con la tifoseria: “Di quali tifosi stiamo parlando? Perché la mia relazione col pubblico è sempre stata spettacolare. Nel corso di questa settimana a Ferrara ho solo incontrato gente che mi ha incoraggiato ad andare avanti e a fare il possibile per ricominciare al meglio. Quindi non parlerei di un vero e proprio problema. Certo, ce n’è stato uno con un piccolo gruppo di tifosi, ma da parte mia non ci sono rancori e non ci penso più. Ora è tempo di guardare avanti e se sono qui è perché è esattamente questo che voglio fare. Programmare la nuova stagione con un nuovo direttore sportivo. Non tornerò sui temi della scorsa stagione. Il mio sguardo è totalmente rivolto in avanti“.

Il presidente ha anche parlato del periodo di riflessione che è seguito alla retrocessione in serie C: “Non c’è mai stato da parte mia l’idea di lasciare la SPAL. Intanto perché sono stati investiti tanti soldi e soprattutto perché non mi piace affatto perdere. Non voglio certo uscire da perdente da questa esperienza. Io e i miei soci abbiamo deciso di lavorare con serenità e da dietro le quinte per strutturare diversamente la società e ripartire con un vero e proprio piano di rilancio a ogni livello. Ripeto una cosa già detta, pur sapendo che suonerà strana per qualcuno e può essere dura da accettare: questa retrocessione per noi è un’opportunità irripetibile per partire realmente da zero e modellare il progetto con le nostre mani in ogni singolo dettaglio. Si tratta di qualcosa che abbiamo già fatto altrove e possiamo replicare qui. Nell’ultimo periodo ci sono state senz’altro molte riflessioni e altrettante discussioni, ma io non andrò da nessuna parte fino a che la missione non sarà completata. E la missione è lontana dall’essere completata“.



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