Il deciso processo di riordino interno della SPAL potrebbe coinvolgere anche il direttore generale Andrea Gazzoli, uno degli ultimi reduci di un certo peso della vecchia gestione Colombarini. Di lui si parla sempre più insistentemente come possibile nuovo dirigente dello Spezia, anche se non è ancora del tutto chiaro che tipo di ruolo andrebbe a ricoprire in caso di un effettivo trasferimento.
Anche il club ligure ha un presidente statunitense (Philip Platek), ma a differenza di quanto accade alla SPAL ci sono ben due amministratori delegati (CEO nella dicitura all’americana): Nishant Tella e Nicolò Peri. Gazzoli, stando a quanto si dice allo Spezia, potrebbe diventare figura di raccordo tra il consiglio d’amministrazione e il capo dell’area tecnica Eduardo Macía. Altri ipotizzano che possa a sua volta entrare come CEO al posto di Peri.
Di deciso però non c’è ancora nulla. Gazzoli è stato sì contatto dallo Spezia, ma ha anche un contratto fino al 2025 con la SPAL (accordo firmato poco più di un anno fa). Questo significa che per essere liberato avrà necessariamente bisogno dell’ok del presidente Tacopina. Non è comunque detto che il presidente scelga di mettersi di traverso in un’estate che lo ha visto apportare cambiamenti a ogni livello: dopo le nomine nell’area tecnica (Fusco-Righi), nel settore giovanile (De Gregorio-Conti) e in panchina (Di Carlo).
Dopo una stagione difficoltosa, che lo ha visto – tra le altre cose – fronteggiare le accuse di essere assente nei momenti delicati, Tacopina potrebbe anche scegliere di congedare Gazzoli per inserire al suo posto un professionista con uno stile manageriale diverso rispetto a quello dell’attuale dg, più orientato al rafforzamento della disciplina interna che all’amministrazione e alla progettazione. Una riflessione, come minimo, è in corso da entrambe le parti e sul piatto della bilancia di Gazzoli pesano anche dinamiche familiari e un rapporto ormai consolidato da lungo tempo con il club biancazzurro.
Gazzoli è arrivato alla SPAL nel 2017 dopo promozione in serie A e da allora si è fatto apprezzare non solo per la serietà e la costanza del proprio lavoro, ma anche per la capacità di sovrintendere alcuni dei passaggi più delicati della recente storia societaria, tra cui quelli legati allo sviluppo dello stadio Paolo Mazza e del centro sportivo “G.B. Fabbri”. Non più tardi di una decina di giorni fa era stato elogiato anche dal nuovo dt Filippo Fusco nel corso della presentazione ufficiale di quest’ultimo.