Arrivati al 18 luglio l’unica certezza per serie B e serie C è che non ci sono certezze. O meglio: c’è una stragrande maggioranza di squadre che può programmare l’estate più o meno serenamente e poi c’è un gruppetto – non trascurabile – di formazioni che non hanno ancora chiaro se e in quale categoria giocheranno nella stagione 2023/2024. Con tutto quello che ne consegue per quanto riguarda gironi e calendari, che a questo punto si faranno attendere fino agli inizi di settembre.
ll Collegio di Garanzia del Coni ha infatti dato il via al caos, escludendo il Lecco dalla prossima serie B attraverso l’accoglimento del ricorso del Perugia, che contestava il via libera all’iscrizione dei lombardi. Al tempo stesso la Reggina – bocciata dallo stesso Collegio di Garanzia a favore del Brescia – ha annunciato una battaglia legale per evitare la scomparsa dal calcio professionistico. Le autorità sportive hanno più volte rimarcato che una B a 21 o 22 è fuori questione, ma col groviglio di ricorsi non va escluso alcun scenario.
Spiegano Nicola Binda ed Elisabetta Esposito in un’analisi approfondita pubblicata su La Gazzetta dello Sport: “La gioia del Lecco è durata dieci giorni. Promosso con merito in B dopo aver vinto i playoff e poi costretto a tremare per l’iniziale bocciatura dell’iscrizione da parte della Commissione Criteri Infrastrutturali della Figc, ma ammesso dal Consiglio federale del 7 luglio dopo il parere, stavolta positivo, della commissione stessa. Il Collegio di Garanzia ha accolto il ricorso del Perugia accendendo la battaglia legale che vivrà le prossime tappe al Tar (2 agosto) e poi al Consiglio di Stato (29). Un vero caos. Con il Lecco che si sente in B anche perché già stato inserito nel calendario (non come la Reggina, sostituita da una X) facendo partire il mercato: ragioni che farà valere nei prossimi gradi“.
Insomma con l’ingresso in campo degli organi di giustizia ordinaria si rischia un equivalente del caso-Catania del 2003. Lo stesso Binda, testimone di almeno un ventennio di vicende intricatissime sul fronte della composizione dei campionati, ha ribadito martedì attraverso i propri profili social che i tempi d’attesa saranno lunghi: “Gli appassionati di serie B e serie C si possono mettere il cuore in pace: i campionati non inizieranno prima di settembre. Riammissioni e ripescaggi saranno fatti solo dopo il Consiglio di Stato del 29 agosto, perché la B sarà a 20 squadre e la C a 60. Allunghiamo quindi le vacanze e prepariamoci a una stagione molto più intensa“.
Da programmi la serie B avrebbe dovuto iniziare il 19 agosto (è già stato stilato il calendario) e la serie C il 27, ma con la situazione che si è creata ci sarà inevitabilmente uno slittamento in avanti. Ci saranno senz’altro problemi anche con la composizione del tabellone della Coppa Italia che teoricamente dovrebbe aprirsi con le prime partite il 6 di agosto.
In tutto questo la SPAL sembra essere solo spettatrice, al pari del Benevento, l’altra squadra retrocessa in serie C nell’ultimo campionato. Il club biancazzurro avrebbe avuto le stesse basi legali per un ricorso come quello presentato dal Perugia contro il Lecco se solo sul campo si fosse riuscito a chiudere la classifica di serie B davanti agli umbri. Cosa che purtroppo non è accaduta per soli due punti. A meno che la giustizia ordinaria non finisca con l’imporre un format a 22 squadre (per evitare un torneo con un numero dispari di partecipanti) non sembrano esserci margini per un rientro in cadetteria attraverso la porta di servizio.
Nemmeno l’indagine sul presunto illecito sportivo di Perugia-Benevento 3-2 (38^ giornata) può dare troppe speranze alla SPAL.
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??⚖ La Procura FIGC guidata da Giuseppe Chiné ha aperto un’inchiesta sul gol del 3-2 in Perugia-Benevento: l’ipotesi è di illecito sportivo, acquisiti i filmati. pic.twitter.com/OaYBGryVQq— sabri jouini (@sabrijouini83) May 25, 2023
La fase istruttoria potrebbe esaurirsi a fine luglio e solo allora si capirà (forse) se il procuratore federale Giuseppe Chinè avrà qualcosa da contestare alle due società o a qualcuno dei suoi tesserati. La procura ha ascoltato diversi testimoni, ma allo stato attuale non è dato a sapere che piega abbiano preso le indagini. A fine giugno, a margine di alcuni colloqui, il legale del Perugia Edoardo Chiacchio aveva espresso tranquillità sull’esito del procedimento: “Se poi dovesse arrivare l’archiviazione, ne saremmo felici ma non è il caso di precorrere le tappe. Diciamo che quando uscì la notizia dell’inchiesta io fui il primo a diffondere serenità, oggi faccio volentieri altrettanto”.
Su questo fronte la SPAL sembra nutrire scarse speranze di sviluppi promettenti. La situazione viene tenuta d’occhio, ma con la consapevolezza che un esito potenzialmente favorevole è da considerare improbabile e che tutto si concluderà con un’archiviazione.
Con un quadro di questo tipo sarà praticamente impossibile per la Lega Pro stilare i gironi della prossima serie C, a meno di mettere delle X, delle Y e delle Z al posto delle ipotetiche partecipanti. Se le decisioni del Collegio di Garanzia del Coni verranno confermate anche altrove, Reggina e Lecco scompariranno dal calcio professionistico e si libereranno altri due posti al piano di sotto, con Alcione (società di Milano) e Piacenza che potrebbero essere in prima fila per essere ammesse nel prossimo campionato.