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Nella seconda giornata di presentazioni dei nuovi arrivi è stato il turno di Marco Carraro (1998) e Giuseppe Iglio. Il centrocampista arriva dall’Atalanta dopo il prestito al Crotone e per la prima volta dal 2018 si trasferisce da Bergamo a titolo definitivo.

“Sono molto contento di essere alla SPAL: ringrazio il direttore e la società per aver pensato a me. Dalle prime impressioni direi che qui c’è tutto per far bene perché la SPAL mette a disposizione ciò che serve, quindi ora tocca a noi andare in campo e dimostrare di essere all’altezza. Sicuramente faremo il massimo per raggiungere gli obiettivi e poi vedremo. Mi trovo in una società gloriosa, ma oltre al passato importante, che tutti conosciamo, da parte mia c’è grande voglia di affrontare questa sfida e di provare a portare la SPAL dove merita”.

“Arrivo a Ferrara a titolo definitivo dopo anni in prestito e vedo questa come una grande opportunità. Dopo tanti anni il mio desiderio era di essere proprietà di una società e ho avuto la fortuna di essere contattato dal direttore che mi ha portato in questa grande piazza. È un punto di partenza e sono veramente carico per dare tutto quello che posso a questa squadra. Chi viene alla SPAL un po’ di pressione la deve accettare per il passato e per la storia che ha questo club. Poi la C è un campionato difficilissimo: l’anno scorso ha vinto i playoff la squadra forse meno accreditata, quindi è davvero un campionato da prendere con le pinze, andando su ogni campo con la testa giusta. Altrimenti si rischia di fare brutte figure”.

Dopo i primi giorni di lavoro Carraro ha già potuto fornire le sue prime impressioni sul gruppo e su mister Di Carlo, oltre che sul ruolo che il tecnico biancazzurro gli chiederà di fare: “Il mister e lo staff stanno cercando di fare di tutto per creare un bel gruppo anche perché ci saranno sicuramente parecchi nuovi e ovviamente l’esperienza di tanti come Mirco (Antenucci) e Luca (Siligardi) ci darà una grossa mano, anche se credo che pure noi più giovani possiamo rientrare e tornare utili in questo senso per aiutare i ragazzi alla prima esperienza a fare parte sempre di più di questo gruppo. Per ora io e Giuseppe (Iglio) abbiamo fatto solo due allenamenti, ma nel mio ruolo gli allenatori ti chiedono di chiamare la palla, di cercare di costruire l’azione e di rompere il gioco avversario per difendere e proteggere la difesa: è sicuramente un ruolo importante per l’equilibrio in campo e spero di fare il mio meglio per aiutare la SPAL”.

Carraro arriva dopo aver assaggiato tanta B e dopo un anno di C che gli ha insegnato tanto cosa vuol dire giocare questa categoria: “L’anno scorso a Crotone ci è mancato molto poco perché se guardiamo le prime degli altri gironi sono arrivate a 80/85 punti. Per cui come seconda ci è mancato davvero poco: la sfortuna è stata quella di trovare un Catanzaro che non aveva rivali. Sicuramente è una categoria in cui ci vuole tanta umiltà e dove si va in campi in cui non si è abituati a giocare. Bisogna entrare con la mentalità giusta, pensare solo a portare a casa il risultato perché se si pensa di giochicchiare e fare bel calcio non si porta a casa niente”.