foto Cristiano Pedriali
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La SPAL conclude il ciclo di amichevoli precampionato con uno 0-0 contro l’Atalanta Under 23 di fronte ai quasi 5.000 spettatori del Paolo Mazza. Una partita giudicata comunque positivamente da mister Di Carlo e che ha confermato la necessità di aspettare ancora un po’ per vedere in maniera chiara l’identità che il tecnico vuole imprimere alla squadra.

DEL FAVERO – Non che l’Atalanta abbia tirato moltissimo in porta, ma quando l’ha fatto il nuovo portiere spallino è apparso abbastanza sicuro. Da rivedere un pochino la comunicazione con i compagni della difesa e il gioco con i piedi (dal 68′ ALFONSO – Sostituisce il compagno senza doversi produrre in interventi degni di nota).

IGLIO – Dalla sua parte l’Atalanta trova troppo spesso terreno fertile per mettere cross pericolosi ed effettuare sovrapposizioni, complice anche Collodel che di tanto in tanto finisce fuori posizione. Mette energia e impeto, dimostrandosi coraggioso nei contrasti  (dal 68′ FIORDALISO – Venti minuti abbondanti per tenersi in allenamento).

ARENA – Serata tutto sommato tranquilla. Un paio di incomprensioni con Del Favero in avvio spaventano la SPAL, poi si riprende. Bella la rovesciata in area avversaria per rimettere in gioco la palla su un’azione offensiva (dal 1’s.t. VALENTINI – Essendo arrivato da pochi giorni è normale che la condizione al momento sia approssimativa. Fatica in particolare quando gli avversari accelerano, ma che non fosse un velocista lo sapevamo già).

PEDA – Prestazione buona, senza strafare. Sul gioco aereo arriva spesso prima degli avversari (dal 78′ BREIT – Dieci minuti di gioco abbondanti per dare il cambio al compagno di squadra e stimolare ulteriormente la curiosità del pubblico nei suoi confronti).

TRIPALDELLI – Nel bene e nel male è il giocatore che ci ricordavamo dalla stagione precedente. Propositivo in fase di spinta, ma capace di commettere alcune ingenuità in difesa che potrebbero costare caro (dal 68′ BRUSCAGIN – Fa il suo, lasciandosi andare ad un paio di sovrapposizioni. Ruvidino in tackle, ma potrebbe non essere necessariamente un male).

MAISTRO – Di positivo c’è che sembra molto motivato e in condizioni atletiche decisamente migliori rispetto ad un anno fa. In serie C potrebbe essere devastante, a patto che non esageri con i tocchi di fino. Che è bravo si sa, può dimostrarlo anche con un dribbling in meno (dal 68′ ROSAFIO – Viene servito poco e di conseguenza non si vede granché. Arretra sulla metà campo per trovare qualche pallone giocabile).

CARRARO – Fisicamente imponente, ma appare un po’ macchinoso nei movimenti e talvolta non così fulmineo nelle decisioni. Pesa comunque un posizionamento spesso un po’ problematico dei compagni. Anche per lui arriverà una condizione migliore. Suo il tocco rasoterra che lancia Antenucci in area nella ripresa. (dal 68′ BERTINI – Finisce nella morsa dei tenaci centrocampisti atalantini e quindi si ritrova soprattutto a battagliare. Bello un suo lancio a lungo raggio per Rabbi).

COLLODEL – Gioca un solo tempo nel quale corre per mettere pezze e rincorre tanti palloni, probabilmente senza trovare esattamente le distanze giuste. Si perde un po’ tra le maglie a centrocampo con il passare dei minuti (dal 46′ PULETTO – Esce, presumibilmente per infortunio, dopo pochi minuti nei quali riesce a produrre solo un bel cross per D’Orazio) (dal 68′ PARRAVICINI – Serve Sits nell’occasione da rete del lettone, andando in pressing sull’avversario. Poi prova una conclusione da fuori che esce di poco. Continua a destare buone impressioni).

SILIGARDI – Esperienza e qualità da vendere al servizio della SPAL. Non che questa sia una scoperta, ma è bello vedere un giocatore che quando ha la palla tra i piedi dà l’impressione di sapere sempre cosa fare e di avere pure il gusto della giocata creativa. Nota di merito per i calci d’angolo finalmente ben battuti, dopo gli ultimi anni non è cosa da poco. Si becca un paio di entrate piuttosto dure (dal 68′ SITS – Entra e prova subito la conclusione che Vismara respinge non senza fatica. Pesce fuor d’acqua visti i due allenamenti coi compagni).

ANTENUCCI – Di palloni realmente giocabili in area avversaria ne ha uno nel primo tempo, che cede a Orfei, e un altro nella ripresa quando calcia rasoterra sbagliando di poco il palo lungo. Si dà da fare per tenere la giusta distanza tra attacco e centrocampo, anche se non è il suo mestiere abituali (dal 68′ RABBI – L’indole del lottatore è quella che ricordavamo, ma anche la sua tendenza a incartarsi sul più bello quando è nei dintorni dell’area rimane invariata).

ORFEI – In avvio è quello che ci mette più dinamismo e voglia di chiudere l’azione, complici anche le frequenti scorribande di Maistro nel suo quadrante di campo. Conferma la mentalità da attaccante al servizio dei compagni (dal 46′ D’ORAZIO – Tanta corsa, qualche invenzione qua e là e una punizione ben calciata sotto la Ovest che termina di poco alta sopra la traversa).