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L’8 maggio 2016 la SPAL giocava la sua ultima partita di campionato in Lega Pro prima di iniziare un avventura durata sette stagioni ai piani alti del calcio. Quel giorno i biancazzurri persero un’ormai inutile gara con un super motivato Tuttocuoio, che arrivò a Ferrara con l’obiettivo di salvarsi. Al vantaggio di Posocco i neroverdi replicarono con un gol per tempo, vincendo 1-2. La sconfitta non  scalfì minimamente la festa dei biancazzurri, che poi vinsero anche la supercoppa di categoria. Anche se Walter Mattioli si lamentò un pochino per aver vissuto un compleanno all’insegna della sconfitta.

Per curiosità, siamo andati a vedere cosa stavano facendo in quella stagione 2015/2016 gli attuali giocatori della SPAL.

Settore Giovanile
Ben venti giocatori della rosa attuale avevano un’età compresa tra i dieci e i diciasette anni e non avevano ancora giocato in Primavera. Alcuni come Arena (1999, Bari), Celia (1999, Sassuolo), Fiordaliso (1999, Torino) e Tripaldelli (1999, Juventus) erano all’ultimo anno di Under 17, mentre tutti gli altri – D’Orazio (2000), Bellucci (2001), Dumbravanu (2001), Iglio (2001), Meneghetti (2001), Rabbi (2001), Bertini (2002), Peda (2002), Breit (2003), Orfei (2003), Contiliano (2004), Puletto (2004), Sits (2004), Parravicini (2005), Saiani (2005), Rao (2006)-  erano agli inizi o ancora nel bel mezzo del loro percorso di formazione giovanile.

Primavera
Quattro giocatori erano al primo anno di Primavera (tutti in Primavera A) e tre di questi faticarono parecchio a trovare spazio. L’eccezione fu Collodel (1998) che col Novara mise comunque insieme 19 partite in campionato. Più ai margini i coetanei Carraro (Inter, 7 presenze in campionato), Del Favero (Juventus, 2 presenze in campionato) e Maistro (Fiorentina, 9 presenze in campionato). Del Favero, che tra i pali aveva la concorrenza di Emil Audero (ora all’Inter) e Leonardo Vitali (oggi all’Ancona) totalizzò ulteriori cinque presenze in UEFA Youth League e sei al Torneo di Viareggio, vinto proprio dalla sua Juventus.

Lega Pro
Alfonso (1988) giocò un’ottima stagione col Cittadella sia sul piano personale (32 presenze in campionato su 34) sia di squadra, visto che i veneti vinsero il gruppo A e furono promossi in cadetteria assieme alla SPAL. Alfonso e i biancazzurri si sfidarono nella partita che valeva la Supercoppa, vinta 1-3 dalla SPAL al Tombolato. Obiettivo stagionale raggiunto anche per il ventiduenne Rosafio (1994) che mise insieme 20 gettoni e 1 gol col Monopoli nel gruppo C. I pugliesi si salvarono ai playout.

Serie B
Bruscagin (1989) correva come terzino destro del Latina e in quella stagione raccolse 29 presenze in campionato. I pontini evitarono i playout per due soli punti. Anche Valentini (1988) collezionò pressappoco i medesimi gettoni (28, per la precisione) con la maglia dello Spezia, sulla cui panchina sedeva proprio Mimmo Di Carlo, subentrato a stagione in corso al croato Bjelica. Dal giorno del suo insediamento l’allenatore ciociaro cambiò completamente volto ai liguri, portandoli fino alla semifinale playoff dove furono eliminati dal Trapani. Prima di alzare bandiera bianca però lo Spezia aveva a sua volta eliminato dal tabellone il Cesena in cui militava l’ultimo arrivato in casa SPAL, Nicola Dalmonte (1997). L’ala destra quella stagione faceva spola tra Primavera B e prima squadra, con cui scese in campo per 67 minuti (4 apparizioni). Ma si tolse lo sfizio di segnare un gol, al Trapani. Da decidere se il secondo livello inglese sia equiparabile a quello italiano, ma sta di fatto che Antenucci (1984) coi Leeds United segnò 9 reti in 39 presenze di Championship. I peacocks chiusero tredicesimi (su ventiquattro squadre).

Serie A
Il solo Siligardi (1988) giocava al vertice della piramide del calcio italiano. Forse a livello personale fu una delle sue migliori annate della carriera, con 28 presenze in serie A e due gol segnati ad Atalanta e Milan, ma purtroppo per lui l’Hellas Verona retrocesse malamente.