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Al termine della partita persa 1-2 contro il Perugia, l’allenatore della SPAL Mimmo Di Carlo si è presentato nella sala stampa dello stadio Paolo Mazza per rispondere alle domande dei cronisti nella consueta conferenza stampa post gara. Di seguito gli argomenti trattati.

PASSO INDIETRO – “Sì, non posso che darvi ragione quando dite che dopo il vantaggio ci siamo abbassati troppo. E non crediate che non me ne sia accorto dal campo, ho provato a fare qualcosa ma purtroppo capita che qualche volta la voce arrivi, ma non ci sia reazione. Peccato, davvero, quando ci alzavamo si vedeva la qualità della nostra squadra. Dobbiamo maturare ancora evidentemente: il vantaggio doveva darci coraggio, brio, entusiasmo, invece abbiamo reagito al contrario, contraendoci”. 

ATTEGGIAMENTO – “Leziosi sia l’aggettivo giusto. Ma ci ha fatto apparire così il Perugia, che è stato aggressivo, e l’impeto ti fa sembrare più in palla, con più gamba. Noi invece non lo siamo stati, di seconde palle nel primo tempo non ne abbiamo presa nessuna, facevamo fatica nella costruzione. E il secondo gol non dovevamo prenderlo, dovevamo fare di tutto per andare negli spogliatoi con il punteggio ancora in parità. La prima rete del Perugia invece ci stava, per carità, l’ha meritata”.

LATO POSITIVO – “Nel secondo tempo siamo andati meglio: ho visto una SPAL che alzando il baricentro è diventata più aggressiva e che ha fatto di tutto per recuperare la partita. Non abbiamo mollato fino al 95°, questo deve essere sempre lo spirito che ci deve accompagnare. Facciamo tesoro di questa esperienza, la sconfitta di questa sera ci deve servire da lezione, deve essere un’opportunità per crescere. La SPAL ha potenzialità per fare molto meglio di quanto ha fatto vedere nella prima frazione di giocare. Per fortuna tra tre giorni giochiamo di nuovo, ripartiremo cercando di correggere gli errori e lavorandoci su giorno dopo giorno. L’importante è non demoralizzarsi, le sconfitte fanno parte del percorso di crescita”.

SCELTE – “Mi dite di Maistro più impegnato a difendere che ad offendere ma non è stato solo lui, sono stati troppo bassi tutti a metà campo e un approccio del genere ci ha fatto fatti trascinare indietro. Lavoreremo perché non accada più. Dalmonte? Speravo di fargli fare solo 20 minuti ma mi serviva prima per garantire più forza là davanti. Bertini l’ho inserito per avere due palleggiatori che mi permettessero di cambiare modulo passando al 4231. L’idea era quella di giocare la palla in mezzo al campo con più facilità e portarla sugli esterni per creare in particolare sulla fascia sinistra superiorità numerica. Gli altri ragazzi che non sono entrati sono comunque pronti, semplicemente posso metterne solo undici in campo e devo fare delle scelte”.