foto Filippo Rubin
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Buona la prima per Leonardo Colucci. La SPAL batte 2-0 il Sestri Levante e si qualifica al secondo turno della Coppa Italia di Serie C. L’allenatore pugliese ha sistemato la squadra con il 433, con Maistro mezz’ala e Rabbi punta centrale, un po’ in stile falso nove. Contiliano è rimasto in campo per tutti e novanta i minuti, uscendo decisamente stanco.

PARTITA – “Sono contento dell’impegno e della prestazione dei ragazzi. Alcuni di loro non giocavano da tanto tempo, anche per via di infortuni. A volte i giocatori faticano un po’ a reggere la tensione e li capisco. Può venire a causa di un crampo o magari perché qualcuno decide di forzare una giocata, anche per eccesso di generosità, ma è normale. Ripeto, sono contento dell’impegno da parte di tutti. Ci sono stati errori, ma ho visto comunque intraprendenza e una squadra che giocava, sicura di se stessa. Anche nello spogliatoio i ragazzi erano felici perché volevano vincere”.

ENERGIE – “Dobbiamo recuperare le energie, anche quelle nervose. Al momento il tempo a disposizione non ci è favorevole, perché si gioca ogni tre giorni, ma la vittoria di oggi alza anche un po’ l’autostima. Dobbiamo lavorare e stare uniti e ne usciremo fuori, perché mancano tante partite. Ai miei giocatori dico sempre che ci sono il girone d’andata, il girone di ritorno e le ultime dieci partite: c’è ancora il mondo da giocare. Di solito si chiede di lavorare a testa bassa, io chiedo di lavorare a testa alta e dare il massimo. Se si fa così si perde solo perché l’avversario è più forte di te, non perché non ti sei impegnato. Nel settore giovanile quando perdevamo dicevo sempre: ‘È solo finito il tempo, ma si va avanti, c’è un altra partita e c’è un percorso da continuare’. Anche se poi nel settore giovanile le società vogliono vincere le coppe e li metterei al muro, ma questo è un altro discorso. Ora pensiamo a lavorare e a sistemare qualche situazione in cui possiamo fare meglio, sia in possesso sia in non possesso e per le quali ci vorrebbe più tempo”.

CONDIZIONE E INFORTUNI – “La squadra l’ho trovata complessivamente bene. Non cerco alibi e avrei detto le stesse cose anche se non avessimo vinto. Dalmonte ha preso un pestone sul collo del piede e può darsi che sia lui che Tripaldelli non siano disponibili. Ma anche se infortunati bisogna stringere i denti: se la frattura non è scomposta ma composta si può stare in campo”.

FORMAZIONE ANTI-PESCARA – “Con me non giocano i migliori undici, ma gli undici migliori della settimana. Poi se fai turnover e vinci e tutti dicono ‘grande mister’, se fai turnover e perdi dicono il contrario, e su questo dovremmo riflettere. Ho 26/27 ragazzi e vedrò durante la settimana chi starà meglio, anche in base alla partita. Magari la vuoi forzare subito, magari alla mezz’ora del secondo tempo. Di solito si dice ‘squadra che vince non si cambia’, ma se la posso ulteriormente migliorare?”.

CONTILIANO – “Se Contiliano non gioca non è che giochiamo in dieci. Per regolamento undici li devo comunque mettere. Fosse per me io li farei giocare tutti e fare la formazione per un allenatore è una cosa brutta. Ma loro sono pagati per allenarsi bene, noi per fare le scelte. L’allenatore (Di Carlo, ndr) valutava e faceva le sue scelte in base a quello che vedeva”.

PORTA INVIOLATA – “Non prendere gol aiuta, il difensore e il portiere si sentono più forti, ma quando non si subisce gol è merito di tutti perché il primo difensore è sempre l’attaccante. Come ho detto ai ragazzi: nel calcio si corre e si rincorre. Se si perde palla bisogna aggredire e se per primi lo fanno gli attaccanti ancora meglio. Quando si prende gol bisogna andare alla fonte e non alla foce”.