Una Fermana in grande difficoltà sul fronte dei risultati, ma al tempo stesso entusiasta per il ritorno del suo ex allenatore. Questo è l’avversario che la SPAL si troverà davanti domenica pomeriggio in una partita in cui i biancazzurri devono lottare per trovare una vittoria che manca ormai dal 19 settembre. I marchigiani, che hanno vissuto un’estate abbastanza turbolenta a livello societario, affrontano la serie C con l’obiettivo di salvarsi. Nella giornata di mercoledì l’allenatore Andrea Bruniera è stato esonerato e soltanto giovedì sera la società ha affidato la squadra a Stefano Protti, allenatore della scorsa stagione. Ci siamo fatti spiegare da Filippo Rocchi, del Resto del Carlino di Fermo, cosa sta succedendo nel dettaglio.
Iniziamo col chiederti cosa è successo in estate e quali fossero di conseguenza le aspettative ad inizio stagione.
“Le aspettative a inizio stagione erano veramente basse anche perché abbiamo passato un’estate abbastanza problematica a livello societario. Prima la Fermana è stata messa in vendita, poi l’hanno ritirata dal mercato e infine la famiglia Simoni, mezz’ora prima della presentazione della squadra, ha rilevato il 100% delle quote e quindi ora la squadra è in mano a loro. Però nel frattempo il mercato è rimasto bloccato. La Fermana ha due milioni e mezzo di debiti, quindi si sta lavorando per estinguere questo debito e l’indice di liquidità ci ha bloccato tutto il mercato estivo. Il direttore sportivo ha fatto alcuni acquisti nell’ultimo giorno, ma poca roba. Abbiamo una squadra fatta praticamente da prestiti, soprattutto dall’Inter che ha aiutato parecchio. L’aspettativa è quella della salvezza. Quello è l’habitat della Fermana e quest’anno lo è più che mai. Sarà più dura rispetto agli altri anni anche perché il livello del girone si è alzato davvero tanto. Nonostante le basse aspettative la squadra è partita male, speriamo ci sia presto un cambio di rotta”.
La brutta partenza è costata cara soprattutto a mister Bruniera, che è stato esonerato in favore di Protti.
“Innanzitutto Bruniera non ha colpe, o al massimo ne ha in minima parte: è arrivato in una situazione veramente paradossale e si è trovato in un ambiente che non era il suo. Stefano Protti l’anno scorso ha quasi portato la squadra ai playoff (undicesimo posto, ndr) con una squadra costruita all’ultimo. In estate, con tutto quello che è successo, ci ha rimesso pure lui ed è stato esonerato, ma è rimasto sotto contratto fino a giugno 2024. Nonostante i rapporti tra i dirigenti e Protti non fossero dei migliori al momento dell’esonero di Bruniera si prevedeva già che la prima opzione sarebbe stata lui. Il ritorno di Protti sicuramente porta entusiasmo, sia nello spogliatoio sia tra i tifosi perché era richiesto fortemente da tutti. L’anno scorso ha fatto un miracolo, chissà che non gliene riesca un altro”.
Con che spirito e obiettivi viaggia la Fermana verso Ferrara?
“Domenica sarà tosta ed è dura da pronosticare. Di solito quando una squadra cambia allenatore ha voglia di riscatto. Presumo che l’abbiano soprattutto i veterani, perché sono quelli che in questo avvio hanno maggiormente reso sotto le aspettative. Non so se sia perché non fossero troppo d’accordo con l’allenatore o piuttosto perché non abbiano appreso appieno quello che è successo in estate col cambio di proprietà. A ogni modo il ritorno di Protti ha sicuramente ridato entusiasmo all’ambiente e si spera possa portare una ventata d’aria fresca che in questo momento serve veramente come il pane. Tra l’altro c’è un aneddoto: il Paolo Mazza è uno stadio molto caro alla Fermana perché negli anni Novanta vi ha conquistato la promozione in C1 ai playoff contro il Livorno, quindi evoca dolci ricordi (il riferimento è ai playoff della stagione 1995/1996, ndr). Ma sappiamo che domenica sarà difficile”.
Immagino che con un nuovo allenatore sia difficile anche pronosticare una formazione, ma secondo te come potrebbe giocare la Fermana domenica?
“Nonostante Bruniera nelle ultime partite avesse disposto la squadra con il 4312 penso proprio che Protti tornerà al suo fidato 433, che è il suo modulo preferito dai tempi della serie D e che si sposa abbastanza bene con le caratteristiche dei giocatori attuali. Per domenica immagino Borghetto in porta, Laverone a destra, Calderoni terzino sinistro. In mezzo Spedalieri e Padella sono messi così così: Spedalieri non ha giocato l’ultima per un problema alla schiena ma dovrebbe aver recuperato per domenica, Padella invece è ancora incerto. Anche lui è rimasto fuori con il Perugia a causa di una botta presa con la Vis Pesaro. Sembrava dovesse recuperare per la SPAL, ma è un po’ indietro. Se non ce la fa potrebbe slittare Calderoni centrale ed entrerebbe Pistolesi come terzino sinistro, altrimenti al centro possono giocare Fort o Santi. Giandonato sarà confermatissimo come centrale di centrocampo, come mezz’ala sinistra bisogna vedere se recupera Misuraca, perché nel finale contro il Perugia era uscito per un indurimento muscolare. Sembrerebbe in miglioramento, ma bisogna vedere se recupera del tutto. Se c’è una maglia è sua, l’altra se la giocano Scorza e Fontana. In attacco immagino un tridente Pinzi, Semprini e Curatolo. Pinzi in questa stagione ha sempre giocato come trequartista ma può fare l’ala sinistra. Semprini e Curatolo sono i più in forma, ma occhio a Montini”.
IPOTESI DI FORMAZIONE (433): Borghetto; Laverone, Spedalieri, Calderoni, Pistolesi; Fontana, Giandonato, Misuraca; Curatolo, Semprini, Pinzi.
Indisponibili: Pozzi, De Pascalis, Esposito, Gianelli.
Squalificati: nessuno