foto ufficio stampa Torres
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La SPAL può star certa di una cosa: la Torres che comanda il girone B non soffre di vertigini e a Sassari si respira un entusiasmo senza precedenti. Lo dimostra la vittoria nello scontro di vertice in trasferta col Pescara nel turno infrasettimanale e lo confermano le parole di Roberto Pinna, caporedattore di Centotrentuno.com e penna della Gazzetta dello Sport.

Roberto, la Torres è lassù e guarda tutti dall’alto. Che partita ti aspetti domenica?
“Una cosa è certa: la Torres in questo momento vuole dare continuità a questo inizio di stagione e cavalcare l’entusiasmo delle ultime giornate. La vittoria per 1-2 all’Adriatico di Pescara ha dato nuove consapevolezze e ha dimostrato che la squadra di Alfonso Greco non soffre di vertigini”.

Questo super avvio (la Torres è ancora imbattuta dopo dieci giornate, ndr) rispecchia le aspettative estive o è qualcosa di inaspettato?
“Fino ad adesso la stagione è andata oltre le più rosee aspettative. L’obiettivo dichiarato in estate, dopo la salvezza dell’anno scorso, era quello di alzare un po’ l’asticella e provare a centrare i playoff, quindi decisamente lontano dallo stare nelle prime posizioni. Va comunque detto che fin dalle prime settimane la società ha manifestato la volontà di costruire una squadra importante per la categoria e di conseguenza ha fatto un calciomercato intelligente. Ha portato in squadra giocatori importanti come Mastinu del Pisa, Idda e Giorico, e ora vuole continuare a godersi questo momento”.

A oggi di chi pensi sia il principale merito di questo avvio di stagione?
“Sul merito è difficile stabilire una gerarchia. Sicuramente parte dei meriti li ha l’allenatore Alfonso Greco, alla terza stagione a Sassari. L’anno scorso è passato anche attraverso un esonero, ma poi è stato richiamato a quattro giornate dalla fine e ha raggiunto la salvezza senza neppure passare per i playout. Un risultato accolto in modo positivo. I suoi meriti sono quelli di aver unito la squadra e di averle dato un buon gioco. Ma la vera forza della Torres sta nella compattezza che quest’anno si è creata nell’ambiente. In squadra, poi, ci sono tanti giocatori sassaresi o comunque sardi che ci tengono tanto e che sono profondamente legati al territorio. Forse questa è la peculiarità più grande di questa squadra: sentirsi incaricati di rappresentare Sassari e un territorio intero”.

E in città che clima si respira? Domina l’entusiasmo o la prudenza?
“Sassari è una piazza particolare perché è una città di 120 mila abitanti che per 120 anni ha inseguito il sogno serie B senza mai raggiungerlo. Per anni c’è stato in curva uno striscione goliardico con scritto ‘mai stati in B’, che richiamava quello dell’Inter. Sassari è senz’altro una piazza che vuole sognare. C’è ovviamente un po’ di scaramanzia dopo questo inizio ma ora prevale sicuramente l’entusiasmo. Se la dirigenza predica calma, giustamente, dopo dieci giornate in città si inizia a fantasticare in maniera concreta. Se non proprio un salto diretto da capolista a fine stagione comunque la tifoseria si è fatta l’idea che questa squadra possa restare nelle prime tre/quattro posizioni fino alla fine. A ogni modo oggi in città si respira un’aria che non si respirava davvero da tantissimo tempo”.

Tornando alla gara di domenica, come è messa la squadra alla vigilia dell’ultimo capitolo del triplo impegno settimanale?
“La Torres ha quattro infortunati che sono Idda, Giorico, Liviero e Zecca, quest’ultimo infortunatosi mercoledì col Pescara. Giorico e Liviero potrebbero recuperare per la SPAL, gli altri due no. Poi c’è Diakite che ha saltato la trasferta in Abruzzo per un attacco febbrile, ma salvo colpi di scena dovrebbe recuperare anche lui per domenica. In questo momento i giocatori più in forma sono gli attaccanti. Gigi Scotto, capitano e trascinatore, sta facendo molto bene e allo stesso tempo anche il compagno di reparto Ruocco, a segno contro il Pescara, sta rendendo con continuità. In porta Zaccagno si sta dimostrando una bella sorpresa: è un portiere ‘col curriculum’, ma poi ci sono sempre dubbi sull’ambientamento e invece lui si è adattato alla grande a Sassari. Finisco con l’elogiare altri due giocatori, ovvero i difensori centrali Dametto e Antonelli: sono due colonne storiche di questa squadra e si stanno dimostrando una certezza, come certificano i soli quattro gol subiti in dieci partite”.

IPOTESI DI FORMAZIONE (3412): Zaccagno; Fabriani, Antonelli, Dametto; Masala, Kujabi, Mastinu, Cester; Ruocco; Scotto, Fischnaller.

Indisponibili: Idda, Zecca, Lora.
Squalificati: nessuno