Il Rimini delle ultime settimane viene descritto come una squadra in crescita, che con il nuovo allenatore Emanuele Troise sta recuperando equilibrio sul campo e terreno prezioso in classifica, come testimoniano i quattro punti nelle ultime due partite. Una formazione imprevedibile in attacco, ma anche molto incerta in difesa. Lunedì peraltro la SPAL sarà attesa da un clima che sarà da derby vero. Abbiamo parlato di tutto questo con Luca Filippi, giornalista del Corriere Romagna.
Che partita è lecito aspettarsi lunedì?
“Partiamo dal presupposto che quella con la SPAL, almeno a livello di tifoseria, è una partita sentitissima. A Rimini non è considerata una partita come tutte le altre e proprio per questo clima da derby storico la squadra ci terrà a fare bene e cercherà di far prevalere il fattore campo, visto che al Romeo Neri sono arrivati tutti gli otto punti finora raccolti in classifica. Per ora le due squadre, per un motivo o per un altro, hanno reso al di sotto delle proprie aspettative e stanno deludendo: al netto di tanti problemi che ci sono stati, non mi sarei aspettato né una SPAL così nei bassifondi né un Rimini penultimo.
A livello tattico quindi non mi aspetto una partita bloccata, a scacchi, ma mi aspetto piuttosto che le due squadre giocheranno per vincere e per portare la partita dalla propria parte quanto prima. Avrei dato la SPAL favorita, ma le numerose assenze dei biancazzurri incideranno e potrebbero rendere la sfida più equilibrata e alla portata del Rimini. Anzi, potrebbero diventare un vero e proprio fattore per il Rimini. Contro la Lucchese è stato così”.
Perché questo Rimini in attacco sembra fare sul serio?
“Penso che il Rimini abbia uno degli attacchi più forti del girone. Ci sono due esterni, Lamesta e Capanni, molto forti. Lamesta ha già fatto quattro gol e tre assist. È un’ala destra con un mancino micidiale, bravo anche nei piazzati. Al centro del reparto c’è poi Morra, anche lui autore di quattro gol (più un quinto in Coppa Italia, ndr), un attaccante con colpi importanti e che fa reparto da solo. A centrocampo Langella si sta dimostrando un ottimo playmaker, bravo sia a far girare palla sia a imbucare per gli attaccanti. Il problema della squadra è dal centrocampo in giù. Adesso per fortuna al centro della difesa si sta riprendendo Pietrangeli e speriamo che le cose cambino un po’ perché nelle prime partite ha giocato Gorelli che è stato disastroso. Pietrangeli è un difensore imperioso: quest’estate si erano interessati anche dalla B, ma un po’ per colpa di un acciacco fisico e per scelte tecniche fino al disastro di Pontedera non era mai stato fatto giocare con regolarità. Ora penso non siederà più in panchina. In difesa però si fatica sugli esterni: Semeraro sta deludendo molto, tanto che contro la SPAL a sinistra potrebbe giocare di nuovo Tofanari, che è un terzino destro, così come a destra potrebbe trovare ancora spazio Lepri, che è un centrale. Infine per lunedì dovrebbe essere recuperato Delcarro che l’anno scorso ha fatto le fortune del Rimini, tra cui otto gol, ma in estate si è dovuto operare alla caviglia. Partirà dalla panchina, ma finalmente torna a disposizione”.
E del prodotto del vivaio SPAL Leonardo Ubaldi (oltre 40 partite con la Primavera) cosa si può dire?
“Ubaldi è arrivato all’ultimo e in maniera un po’ inaspettata, tra l’altro con tre giornate di squalifica da scontare dalla stagione precedente, cosa che non l’ha aiutato nelle gerarchie. Penso sia stato preso perché nell’idea di Raimondi c’era di alternare il 433 al 352 e serviva una punta di ruolo da affiancare e Morra. Poi il tentativo 352 non è andato in porto. Si sacrifica molto per la squadra, è ben piazzato fisicamente e ha colpi importanti. Non stiamo parlando di Antenucci, sia chiaro, ma quando entra dalla panchina ha colpi e potenzialità per mettere in difficoltà qualsiasi difesa. Nel primo tempo con l’Ancona mi è piaciuto tanto perché veniva a prendersi i palloni. Ha segnato col Perugia (il gol del 2-2, sette minuti dopo il suo ingresso al 65′, ndr) e anche col Pineto, anche se gliel’hanno annullato per un fuorigioco più che dubbio”.
Cosa ha dato il nuovo allenatore?
“Troise sta cercando un equilibrio che nella prima parte di stagione con Raimondi non c’era. Con Raimondi la squadra attaccava tantissimo, era molto spavalda, ma aveva la peggiore difesa del campionato. Era evidente mancasse quell’equilibrio che adesso Troise sta cercando in tutti i modi di recuperare. Nel secondo tempo contro l’Ancona e nella partita contro la Lucchese, prima partita stagionale senza subire gol, la squadra è migliorata molto. Con la Lucchese il Rimini ha preso un solo tiro in porta, ma è il caso di restare in allerta perché nel reparto arretrato la squadra è ancora debole, soprattutto sui lati”.
In sintesi si può dire che il Rimini ha reso meno di quanto pronosticato in estate?
“In estate la presidente aveva parlato di obiettivo terzo posto, ma non aveva fatto i calcoli con la situazione della squadra e con le avversarie del girone. Secondo me questa squadra poteva ambire a una posizione di metà classifica, magari una delle ultime valide per i playoff. Ora deve pensare a togliersi dalla zona playout e raggiungere una salvezza tranquilla il prima possibile. Ogni discorso in più è un volo pindarico. Centrare i playoff sarebbe un miracolo sportivo. Poi dobbiamo vedere come la società interverrà nel mercato di gennaio, soprattutto in difesa”.
Di chi pensi siano le maggiori responsabilità dell’attuale posizione in classifica?
“Un po’ di tutti, è un concorso di colpe. Raimondi aveva una filosofia di gioco troppo spregiudicata e poco equilibrata, ma la rosa è stata costruita male e sono state operate scelte un po’ discutibili a livello tecnico. Il vecchio direttore sportivo è stato mandato via e parte di questa società è un po’ alle prime armi. Non voglio essere frainteso: molti dirigenti vengono da settori giovanili importanti e sono bravi, ma quello da fare in una prima squadra è un lavoro diverso e giustamente devono farsi le ossa”.
IPOTESI DI FORMAZIONE (433): Colombi; Lepri, Pietrangeli, Gigli, Tofanari; Megelaitis, Langella, Lombardi; Lamesta, Morra, Capanni.
Indisponibili: Marchesi.
Squalificati: nessuno