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All’indomani della sconfitta di Rimini gli ultras della Curva Ovest hanno pubblicato un comunicato attraverso il quale chiedono alla SPAL di impegnarsi a cedere gratuitamente il marchio societario al Comune di Ferrara e di diventarne semplicemente utilizzatori temporanei una volta stipulato un apposito contratto con l’amministrazione. Di seguito il testo integrale.

Se non volete fissare un prezzo di vendita serio e credibile e se volete ostinarvi a fare quello che non sapete fare, almeno consegnate alla città il nostro nome e il nostro marchio prima che la vostra incompetenza ci trascini a fondo. Nella speranza sempre più viva e forte che, nonostante tutto e tutti, la squadra sviluppi mentalità e gioco necessari a condurci verso la salvezza, siamo qui di nuovo per esprimere con altrettanta convinzione la nostra preoccupazione per il futuro della S.P.A.L., della nostra S.P.A.L.. Dopo tre anni, invece di ritrovarci in serie A come era stato urlato ai quattro venti, non solo non ci ritroviamo più in serie B, ma nemmeno ci ritroviamo protagonisti in serie C, anzi, ci ritroviamo negli ultimi posti senza nemmeno avere gli strumenti necessari per sperare in una salvezza facile e veloce. Questa parabola discendente ci preoccupa seriamente per il futuro dei colori biancazzurri e compaiono nella nostra mente spettri antichi che di nome fanno Pagliuso, Tomasi, Butelli, Benasciutti. Di quelle annate il dolore più grande e la più grande umiliazione non furono rappresentati solo dalle sconfitte sul campo e dai fallimenti sportivi e societari, ma anche e soprattutto dalla speculazione che venne fatta a più riprese sul nostro marchio e sul nome S.P.A.L.. Il terrore di dover tornare, ancora una volta, a dover giocare senza poter indossare, cucito sul petto, il nostro storico ‘Ovetto’ ci fa stringere il cuore e ci fa ancora tremare di rabbia. Vogliamo che questo non accada mai più“.

Sul tema ricordiamo che nel suo ultimo comunicato stampa il direttore generale Corrado Di Taranto ha scritto: ‘Voglio sottolineare come la SPAL sia un bene della comunità e in quanto tale va tutelato e protetto nell’interesse della città intera’. Siamo d’accordissimo con questa affermazione: da anni, tutte le nostre attività vanno esattamente in questa direzione, lo abbiamo dimostrato e continueremo a dimostrarlo con azioni concrete. Proprio per questo oggi siamo qui a chiedere alla società S.P.A.L. di dare seguito alle loro parole con i fatti, di dimostrare che, come scrivono, credono davvero che la S.P.A.L. sia un bene della comunità, dei ferraresi e della città di Ferrara. Se proprio non vogliono vendere a persone più capaci, ostinandosi a erodere un patrimonio sportivo, sociale e culturale di questa città cimentandosi in faccende di cui capiscono nulla, chiediamo che almeno dimostrino di credere in ciò che scrivono facendo un accordo con l’attuale amministrazione comunale che ci metta al riparo da qualsiasi eventuale speculazione futura da parte di questa e di ogni altra società che si insedierà alla guida della nostra S.P.A.L.. Chiediamo che il nostro nome e il nostro marchio (in tutte le sue versioni grafiche) venga ceduto gratuitamente al Comune di Ferrara che ne dovrà detenere la proprietà e contemporaneamente chiediamo al Comune di Ferrara di impegnarsi a cederlo in usufrutto gratuito sia a questa società sia alle future società che prenderanno in cura la nostra S.P.A.L. e con cui il Comune sottoscriverà i contratti per l’utilizzo del Paolo Mazza. Chiediamo inoltre che i dettagli di questo contratto siano chiari e pubblici“.

Per questa società (così come per quelle future), dal punto di vista economico e imprenditoriale non cambierebbe nulla, se non l’impossibilità di usare il nostro marchio e il nostro nome in modo strumentale in caso di fallimento o abbandono. Dimostrateci coi fatti che credete in quello che scrivete, e in attesa di vedere come opererete sul mercato invernale, dateci dimostrazione concreta della vostra buona fede e della vostra buona volontà sperando capiate presto che questo non è il vostro mestiere. La S.P.A.L. è dei ferraresi, della città di Ferrara e di tutti coloro che la portano nel cuore, proprio come ha scritto il direttore generale, ora vogliamo che lo sia anche nei fatti, non solo nelle parole, e vogliamo che lo sia per sempre, perché possiamo accettare di perdere, di essere sconfitti, di fallire, ma non potremmo accettare mai più che si lucri sulla nostra storia come è stato in passato“.

Al momento di redigere questo articolo (ore 15 di martedì 7 novembre) non risulta che la proprietà o la dirigenza della SPAL abbia intenzione di replicare con comunicazioni ufficiali.