A due giornate dal termine del girone di andata Pineto e SPAL si trovano probabilmente nelle posizioni opposte rispetto alle attese del precampionato, con gli abruzzesi in piena zona playoff e i biancazzurri penultimi costretti a rincorrere per uscire dalle zone calde della classifica. Alla vigilia della sfida, mister Leonardo Colucci ha presentato l’insidiosa trasferta al “Mariani-Pavone” come l’ennesima prova da superare per evitare di accrescere eccessivamente il ritardo nei confronti delle avversarie.
DISPONIBILI/INDISPONIBILI – Recuperano, anche se non a pieno regime, Contiliano, Bruscagin e Puletto. Restano dei dubbi su Peda, mentre ci saranno Maistro e Antenucci: “Contiliano ha ripreso, ma sta ancora lavorando per tornare in forma perché è stato fermo venti giorni. Antenucci e Maistro hanno recuperato mentre abbiamo fuori per influenza Rosafio, Deme e Peda che non si è allenato perché febbricitante anche se il ragazzo vuole esserci a tutti i costi per cui lo valutiamo ora dopo ora. Bruscagin e Puletto sono rientrati da due giorni”.
AVVERSARIO – “La preoccupazione per questa trasferta non è tanto legata al campo o allo stadio, ma più alla squadra che affronteremo e devo fare i complimenti al Pineto che sta facendo un ottimo campionato. Come dico sempre noi dobbiamo guardare in casa nostra e avere fiducia attraverso ciò che si vede negli allenamenti e durante le partite. Si sta cercando sempre di più di migliorare per poter trovare il gol arrivando con più facilità all’area avversaria: questo è ciò che mi spinge a essere ottimista. Il Pineto non perde da oltre un mese e la SPAL non vince da sette gare: guardandola così potrebbe essere già scritta, ma la speranza, l’obiettivo, la voglia è quella di tornare alla vittoria, con rispetto del Pineto che è allenato alla grande. Conoscendo questi numeri dobbiamo mettere qualcosa in più, perché è una delle trasferte più insidiose che abbiamo affrontato”.
ATTEGGIAMENTO – “Quando non abbiamo osato non è stato perché non volevamo: ci può essere qualche situazione, qualche passaggio sbagliato o la forza dell’avversario. Il principio è quello di giocare la partita e non farsela giocare: dobbiamo fare attenzione sulle sfumature, commettere pochi errori, perché alcune gare si incanalano su un binario e poi le piccole cose fanno la differenza. Dopo la partita con l’Entella ho detto che la squadra sta dando il massimo e in questo momento il massimo è il pareggio, ma la squadra ha potenziale per andare a vincere, non si parte già vinti prima di affrontare una sfida. Questi ragazzi lo possono fare e non parlo di fiducia o autostima: consideriamo che ci sono tanti ragazzi giovani che possono pagare le situazioni più particolari, così come le accusano i più anziani. Il rispetto per l’avversario è massimo ma la fiducia è tanta per poter fare risultato pieno”.
ATTACCO – “L’allenatore fa arrivare la squadra in avanti e gli ultimi metri sono degli attaccanti. In questo periodo facciamo fatica per cui abbiamo lavorato sui tempi di gioco, sulle letture, su tutte quelle cose su cui ci alleniamo sempre e proviamo a migliorare. Poi dobbiamo stare attenti a non mettere troppa pressione ai ragazzi perché altrimenti si rischia l’effetto opposto. Come ho detto, agli ultimi 20-25 metri ci arriviamo e poi là dipende dal giocatore, dalla fiducia nei propri mezzi, dalla giocata che può produrre un’azione da gol. Ci lavoriamo così come lavoriamo sulle palle inattive: le statistiche dicono che tanti gol arrivano da palle inattive e da palloni rubati, e noi su questo stiamo facendo attenzione in settimana”.
EDERA – “Edera è un ragazzo che ha qualità, lo conosco sin dai tempi della Primavera. È un buon giocatore quindi vedremo la prossima settimana: ha doti indiscusse e ora sta anche bene fisicamente, ha avuto qualche problema in passato ma ora è a posto. Si allena con noi e a tempo debito prenderemo le nostre decisioni anche perché ora c’è da pensare alle prossime due partite”.
MERCATO – “Il direttore e la società sono attenti e vigili sul mercato, per questo Edera è con noi, altrimenti avrebbero aspettato. Prendere giocatori tanto per prenderli non va bene, dobbiamo eventualmente valutare nostri ragazzi che hanno avuto poco spazio e vogliono andare via, e i giocatori che subentrano devono essere funzionali alla SPAL”.
IPOTESI DI FORMAZIONE (433): Alfonso; Fiordaliso, Valentini, Bassoli, Tripaldelli (Celia); Collodel, Carraro, Maistro; Rao, Rabbi, Antenucci.