Nella giornata conclusiva del girone di andata la SPAL è pronta a ospitare l’Olbia di mister Greco. Entrambe le squadre vivono una situazione di classifica molto preoccupante e soprattutto non vincono in campionato rispettivamente dal 26 ottobre (SPAL-Sestri Levante 1-0) e dal 2 novembre (Olbia-Pineto 1-0). Per capire cosa aspettarsi dai sardi abbiamo sentito il collega Claudio Inconis di Centotrentuno.com.
Dopo una partenza molto positiva, in cui l’Olbia ha raccolto 8 punti nelle prime 5 partite (battendo il Cesena e perdendo solamente con la sorpresa Torres), la squadra ha raccolto solamente 9 punti in 13 giornate. Come si spiega questo calo di rendimento?
“Innanzitutto il gruppo era composto già al momento dell’inizio del raduno, quindi ai nastri di partenza la squadra sicuramente si conosceva e aveva già determinati meccanismi definiti e oliati. Man mano che si è andati avanti tuttavia sono subentrati delle criticità. Tra incomprensioni tattiche e le contromisure degli avversari lo staff tecnico o semplicemente il valore della rosa hanno reso noto il problema principale: la difficoltà nel fare gol. Già dall’anno scorso, seppure Ragatzu abbia concluso la stagione da capocannoniere, si era manifestato questo tipo di limite, ma mai come in questo campionato la squadra ha fatto fatica a segnare pur creando occasioni. Andando ad analizzare la voce statistica degli Expected Goals infatti, l’Olbia avrebbe dovuto segnare ben sette reti in più in queste 18 partite”.
Che tipo di squadra e atteggiamento possiamo aspettarci viste anche le due sconfitte maturate con tre (Pontedera) e quattro (Pescara) gol di scarto nei precedenti due turni di campionato? La posizione di mister Greco inizia ad essere in discussione?
“L’ Olbia è una squadra molto giovane e per questo abbastanza imprevedibile. Anche con il Pontedera ci si aspettava una squadra con il coltello tra i denti, ma così non è stato: si è vista una squadra molle, leziosa e che anche dal punto di vista caratteriale non si è mai contraddistinta. Il tempo per fare bene sicuramente c’è, però ci si aspetta una squadra più consistente già a partire dalla partita di Ferrara. Per quanto riguarda Greco è alla prima vera esperienza da allenatore. Il presidente martedì ha detto pubblicamente che il tecnico, a differenza di qualche elemento della rosa, non è in discussione ma ovviamente non si può mai sapere di quello che potrà succedere in caso di ulteriori risultati negativi”.
Nell’ottobre di quest’anno all’interno della società è entrato un gruppo di investitori stranieri (Swiss Pro Promotion GmbH). Che effetti ha prodotto questa novità sulla società e sulla squadra? L’Olbia può ancora ritenersi una sorta di società satellite del Cagliari?
“L’ingresso di questi investitori svizzeri che hanno acquisito quote di minoranze non ha portato alcuna novità. Non hanno inserito capitale all’interno del club e non hanno nessun altra società da cui proporre nuovi atleti. Sono imprenditori che vogliono sostenere la società nel futuro con iniziative di osservazioni di altri campionati e probabilmente potrebbero avere interesse nel costruire un impianto sportivo più moderno. Quindi, per quanto in città questa frase non piaccia, l’Olbia è rimasta una società satellite del Cagliari: Cavuoti, Contini, Bellodi (che potrebbe essere il prossimo Altare), Biancu, Ragatzu e Dessena (arrivato dalla Virtus Entella con il benestare del Cagliari) sono tutte delle operazioni che lo dimostrano”.
Come sta andando l’ex biancazzurro Federico Zanchetta (in Primavera alla SPAL tra 2019 e 2021 e con 2 presenze in prima squadra)?
“Finora la stagione di Zanchetta è stata sicuramente negativa al di là dell’autorete con il Pontedera nella scorsa giornata. Il ragazzo è stato per lungo tempo fuori dall’undici titolare per problemi fisici e soprattutto tattici, dovuti alla difficoltà di collocazione nel modulo di Greco: nella scorsa partita è stato impiegato da pivot basso nel rombo di centrocampo, ma l’esperimento non ha funzionato. Momentaneamente è un po’ un oggetto misterioso”.
I giocatori di esperienza Ragatzu e Dessena sono rispettivamente il capocannoniere e il vice capocannoniere della squadra. Sicuramente sono i due profili che, al di là dei gol, destano maggiore attenzione per il loro passato in serie A. Come giudichi il loro inizio di stagione e quanto pesa la loro presenza nel gioco di una delle squadre più giovani del girone?
“Ragatzu e Dessena sono due presenze fondamentali per la squadra sia dal punto di vista dell’esperienza sia dal punto di vista tecnico e tattico. L’inizio di stagione dei due veterani è sicuramente stato positivo, seppure abbiano avuto entrambi qualche acciacco fisico. Indubbiamente sono sempre loro a fare la differenza con la giocata, l’idea o il movimento in più e proprio per questo le speranze di salvezza dell’Olbia si aggrappano a questi due giocatori”.
IPOTESI DI FORMAZIONE (4-3-1-2): Rinaldi; Arboleda, Motolese, Bellodi, Montebugnoli; Dessena, La Rosa, Biancu; Ragatzu; Contini, Nanni.
Indisponibili: Boganini, Cavuoti.
Squalificati: nessuno.